La biblioteca Sperelliana

Questa antica istituzione vide la luce il 16 giugno del 1666 per volere del vescovo di Gubbio Alessandro Sperelli (1589-1672), figura di spicco nel panorama culturale della sua epoca.

Con atto notarile, lo Sperelli donò alla città la sua ricca biblioteca personale, consistente di circa settemila preziosi volumi che spaziavano su ogni argomento dello scibile umano, a dimostrazione dell’ampiezza degli interessi culturali del vescovo.

La sua azione, incentrata sull’istruzione dei giovani come mezzo per restituire alla città la sua antica vivacità culturale, non si limitò al solo fatto di mettere a disposizione il proprio patrimonio librario: con grande lungimiranza, nel 1667 il vescovo fondò la Congregazione Sperella (attiva fino al 1918), che designò poi quale erede universale dei propri beni, con la funzione di provvedere all’amministrazione e al mantenimento della biblioteca, che si sostentava anche grazie ad alcune rendite fondiarie predisposte dallo stesso Sperelli.

Di straordinaria modernità erano inoltre le finalità della biblioteca, secondo le precise intenzioni del suo fondatore, che indicava i giovani quali destinatari principali della nuova istituzione, e senza distinzione di condizione sociale: “Ho obligato et obligo di novo il bibliotecario[…] a tenere aperta la porta della libraria […] et dare comodità a ciascuno, sì laico come ecclesiastico, sì regolare come secolare, di leggere ogni sorte de libri e pigliarne le note che gli piacerà, et a detto effetto tenervi sempre all’ordine tre calamai con doi o tre penne […]”; inoltre, tra i precisi doveri della Congregazione, Sperelli inserì anche quello di provvedere al mantenimento agli studi di almeno un giovane meritevole, in una sorta di moderna borsa di studio; predispose infine una somma di denaro destinata all’acquisto periodico di nuovi libri.

Nei secoli successivi alla fondazione, la Biblioteca poté ulteriormente arricchirsi grazie a nuovi preziosi lasciti, in particolare quelli del grande erudito eugubino Vincenzo Armanni (1684), di Luigi Ranghiasci (1824), di Luigi Bonfatti, pioniere degli studi storico-artistici a Gubbio, e di Oderigi Lucarelli, autore della prima significativa opera su Gubbio e la sua storia. Dal 1974 la Biblioteca Sperelliana ha abbandonato la sua originaria sede di Palazzo Pretorio per trasferirsi nell’ex monastero di Santo Spirito: depositaria di un sapere antico di secoli, continua la sua attività di promozione e diffusione della cultura, perseguendo quindi ancora oggi quelle finalità che quattro secoli fa aveva pensato per essa il suo fondatore