Gianfranco Cesarini, “EMP, dieci più. Plaidoyer per i diritti e i bisogni irrinunciabili dei bambini”.

Attraverso il sobrio, ma non elusivo, richiamo esistenziale ad una particolare “esperienza sfavorevole d’infanzia”, ai suoi effetti, lumeggiati, comunque, da altre favorevoli e corroboranti esperienze collaterali, si fa largo, nel libro, un monito per il mondo degli adulti ed una censura per certi loro atteggiamenti adultisti. Si tratta spesso di atteggiamenti/comportamenti assunti e giustificati da un presunto “bene” del minore, in realtà tacciabili, per usare un’espressione generalista, di pericolosa “violenza bianca”. La piccola EMP (sono le iniziali del suo nome di battesimo), mentre oggi si avvia all’adolescenza, appare nel libro come una bambina dotata, in possesso di tratti identitari ben delineati e delle risorse valide a fare, nella quotidianità della sua esperienza complessiva, di necessità virtù.
Tra ricerca del senso della famiglia, inveramento dei legami interpersonali, scuola ed extrascuola, pensiero ed affettività, amore della vita, sport e resilienza, la sua vicenda scorre tortuosa, a volte turbinosa, ma anche simbolica ed esemplare, a partire dal brumoso prologo per arrivare ad un aurorale epilogo. Esso rappresenta, non solo per EMP, un nuovo inizio, dove conciliazione, riscatto, apertura verso l’inedito, vengono “giocati”, finalmente, attorno alle qualità vivide di una bimba consapevole, benché di minore età.
Nel mezzo, tra prologo ed epilogo, scorre la sostanza di un’opera originale, con i caratteri della testimonianza, che assume, volutamente, sembianze ed accenti propri di un plaidoyer, scolpito, capitolo dopo capitolo, sulla roccia dei diritti e dei bisogni irrinunciabili dei bambini nel XXI secolo. Un accorato plaidoyer preventivo contro ogni deriva adultista, contro ogni infida “pedagogia nera”, contro ogni abuso per tutelare “l’essere più debole e sensibile del mondo”, per costruire una società educante e lungimirante, solidale e sussidiaria, più attenta al dialogo e all’ascolto, a partire dal mondo dei bambini.
Il libro è arricchito da una intervista immaginaria con Alice Miller (1923?2010), una sorta di omaggio a questa grande studiosa della condizione infantile; da un “glossarietto” di termini usati all’interno del libro e da un certo numero di disegni, opera della mano amorosa ed esperta di Carlotta Cesarini, ispirati dal contenuto del libro stesso, che termina con una serie di indicazioni bibliografiche.