ULTIMO FREDDO FUORI STAGIONE, POI GRADUALE RISALITA TERMICA TRA FINE SETTIMANA E FINE MESE.

Aprile pazzerello, Aprile burlone. Dal troppo caldo al freddo come nulla fosse.
Sapevamo già di questa “ricaduta”, a più impulsi artici, ma QUESTI DUE GIORNI (MARTEDÌ/MERCOLEDÌ e fino a giovedì mattina circa) SARANNO QUELLI SINOTTICAMENTE PIÙ FREDDI.

Avevamo già mostrato in carta il perché di questa configurazione. Ora vediamo un po’, sempre tramite CARTA A LARGA SCALA (👇) come evolverà il tempo a seguire: un vortice in uscita dal Canada si tufferà a sud dell’Islanda entrando in contatto con la saccatura europea e lasciando spazio, alle proprie spalle, alla risalita verso la Groenlandia di un cuneo di alta pressione. Tale manovra riuscirà a deviare la saccatura artica che ci sta interessando un po’ verso occidente (zone iberico-portoghesi). Di risposta, ad est della depressione avremo un RICHIAMO MITE SUL MEDITERRANEO (soprattutto centrorientale). Un massiccio promontorio stabilizzante metterà le tende un po’ più ad est.
Seguite le frecce e tutto diventerà chiarissimo.

QUESTA FASE DI PROGRESSIVA RISALITA TERMICA VEDRÀ IL SUO APICE TRA DOMENICA E MARTEDÌ. Già da martedì 30, però, la struttura a larga scala comincerà a vedere variazioni e cedimento, con spostamento dei perni sinottici. Ma queste sono cose molto lontane e di cui riparleremo.

NEL FRATTEMPO AVREMO A CHE FARE CON L’ULTIMO IMPULSO ARTICO DELLA SERIE che vedrà in mercoledì il giorno più freddo, con isoterme in discesa fino ad una -1/-2 ad 850hpa (tradotto, a circa 1400 metri). Insomma, contingenza più invernale che da piena primavera.

LE PRECIPITAZIONI AL SOLITO SI PRESENTERANNO DISOMOGENEE, A MACCHIA, spesso gestite dalla convettività a ciclo diurno o da blandi minimi in veloce transizione da mare a mare. Cose già viste e riviste soprattutto tra inizio e mezza primavera.

L’INSTABILITÀ A CICLO DIURNO continuerà a presentarsi più o meno fino a venerdì, seguita poi (=sabato) da instabilità più da richiamo mite-umido sul bordo ascendente del promontorio, prima che lo stesso trovi più stabilità grazie alla risalita dei geopotenziali.

MERCOLEDÌ: già da martedì le temperature scendono ed entriamo nella fase più fredda, come detto.
Nuvolosità ben presente per gran parte della giornata, ma le precipitazioni saranno frammentarie, disomogenee, come già abbiamo notato in questi giorni. Qualche nucleo di tipo convettivo con adito a rovesci tra mezzodì e pomeriggio.
Riaperture da tardo pomeriggio/tramonto.

*Lo ZERO TERMICO si abbasserà temporaneamente intorno ai 900-1000 metri di quota, il che significa che pure la neve potrà presentarsi a queste quote. Localmente, per microclima e orografia particolari, tale quota neve potrà scendere finanche ai 700-800 metri. Qualche “splatter” o fiocco fradicio al massimo fino ai 600-700 metri, ma solo in caso di nuclei precipitativi di forte intensità. I venti da sud/sudovest non agevoleranno molto questa eventualità.
Facciamo inoltre notare che il picco dei freddo sarà raggiunto tra notte e alba, momento in cui la convettività sarà un po’ inibita dall’assenza della radiazione solare.

GIOVEDÌ-VENERDÌ: ancora due giorni contraddistinti dall’instabilità, specialmente a ciclo diurno. Notti e albe più tranquille, per poi assistere alla classica cumulogenesi con possibilità di piovaschi o rovescetti tra fine mattina e pomeriggio. Verso tardo pomeriggio/tramonto chiusura del ciclo.
Venerdì un pizzico più instabile di giovedì anche al mattino, ma non cambierà granché il trend.
Le temperature nel frattempo si rialzeranno un po’.

SABATO-MARTEDÌ: la saccatura comincia a cadere verso il Portogallo e qua da noi il richiamo mite subtropicale a farsi sentire.

Sabato sarà soggetto al primo richiamo mite sì, ma pure all’umidità in risalita da sudovest, per cui non si esclude qualche nube bassa tra alba e primo mattino (il richiamo umido consentirà sporadici e isolati piovaschi) e velature spesse o piovaschetti transitori nelle ore centrali, per poi vedere riaprirsi il cielo verso il tardo pomeriggio/tramonto.

Via via, tra domenica e lunedì/martedì l’instabilità tenderà a scemare, a farsi sempre meno presente e concreta, lasciando più spazio al sole e alla mitezza da piena primavera, pur senza sparire del tutto velature e leggeri appannamenti.

TEMPERATURE E VENTI: avete già capito tutto.
Termometri giù fino a giovedì mattina, con mercoledì come giornata più fredda, dal sapore tardo-invernale e massime non oltre i +8/+10.
Tra giovedì e venerdì lieve risalita fin verso i +15 e poi ascesa più netta da sabato (di transizione) a martedì: da domenica le temperature massime cominceranno a superare agevolmente i +21/+22 senza rifiutarsi di toccare i +25/+27 nei momenti di picco, se il soleggiamento non sarà troppo schermato.

Minime di poco sopra lo zero fino all’alba di giovedì.

I venti non saranno troppo tesi, se non per rinforzo di libeccio venerdì e meglio ancora sabato.

IN CALCE (👇) alleghiamo pure gli SPAGHI, grazie ai quali possiamo apprezzare facilmente l’andamento atmosferico.