INSTABILITÀ A CICLO CONTINUO MA SENZA IL VERO FREDDO.
MARZO È INIZIATO MOVIMENTATO.
Prosegue il trend instabile iniziato ormai da fine Febbraio e quindi un viavai di fronti più o meno intensi a dispensare piogge (ovviamente non ovunque e non uniformi) in un andamento di tipo autunnale o primaverile, se volete. Del resto, la primavera meteorologica è già iniziata, anche se di questi periodi, nell’immaginario, ci attenderemmo più qualche sferzata fredda continentale di tarda stagione. Fortunatamente il freddo severo se ne rimane in disparte, e quel poco (come estrazione d’aria) che è entrato è stato e sarà ancora di stampo nordatlantico.
Tra mercoledì e giovedì è transitato un piccolo nocciolo freddo in quota, ma niente di speciale: ha abbassato un po’ i termometri al di sotto di quei +10 gradi che dicevamo, ma solo temporaneamente e limitatamente a zone ristrette (guarda caso proprio le nostre); e ha portato la neve per un attimo sotto i 1000 metri.
Con veloce sguardo alla sinottica, guardiamo la CARTA SOTTOSTANTE (👇) e tiriamo le somme.
In Oceano L’Azzorre campeggia, mentre un’altra importante cella di alta pressione è quella a Nord, tra la Scandinavia e l’Islanda  (era già in questi giorni sulla Scandinavia, come facevano notare nel precedente bollettino, e da lì apriva lungo il suo bordo meridionale un tunnel interattivo tra aria atlantica e aria continentale da est: fortunatamente solo con marginali reflussi continentali da est).
Tra queste 2 figure si frappone LA SACCATURA NORDATLANTICA, praticamente il lobo polare di matrice groenlando-islandese, che scende in un canale aperto VERSO IL MEDITERRANEO CENTROCCIDENTALE.
La carta, riferita alle prime ore di domenica, ci simula questo quadro.
POI da lì LA SACCATURA TRASLERÀ LENTAMENTE VERSO EST sotto la spinta dei flussi occidentali,  lasciandoci ancora sotto un’instabilità capricciosa a sfoghi intermittenti, in una sorta di limbo senza arte né parte. Alle spalle incalzerebbe una nuova saccatura nordatlantica, ma per ora nulla se ne può dedurre.
A lungo termine non si intravedono rimonte anticicloniche o caldi anticipati; al massimo una variabilità tra alti e bassi.
Ma questa è storia futura di cui riparleremo.
VENERDÌ-SABATO: dopo una  breve tregua tra tardo giovedì e venerdì pomeriggio (ampie riaperture dalla sera di giovedì e un sole un po’ macchiato dalle velature dopo mezzodì, nel pomeriggio di venerdì), da ovest ecco sopraggiungere un altro fronte instabile, che porterà le prime piogge al Nordovest e sulle Tirreniche già dal tramonto/crepuscolo.
Qui il fronte entrerà a fine venerdì ma in maniera disorganica: qualche debole pioggia in serata e forse occasionali rovesci a cavallo tra venerdì e sabato, ma molto localizzati.
Il resto di sabato procederà instabile, con molta nuvolosità ma poche precipitazioni e una nuova parentesi uggiosa di attesa tra sabato pomeriggio e le prime luci dell’alba di domenica.
DOMENICA: come detto, tra tarda notte e alba il 2′ fronte si incammina dal Golfo del Leone e dall’Alto Tirreno verso est, con prime avvisaglie all’alba, ma ancora sotto forma di pioggerelle frammentarie.
Il vero passaggio frontale avverrà dopo mezzodì e durante il pomeriggio: in queste ore le piogge si intensificheranno, assumendo anche carattere di rovescio o temporale fino al tramonto.
A seconda dei modelli, dopo un’infima tregua, anche la fascia serale e di prima notte sarà ancora interessata dalla risalita di nuclei temporaleschi dall’Alto Lazio, ma la loro traiettoria potrebbe anche mutare, lasciando indenne l’Alta Umbria da precipitazioni tardo-serali.
Ci affidiamo al modello europeo, che reitera le piogge intense fino a fine giornata/primissime ore di lunedì.
LUNEDÌ-MERCOLEDÌ: prosegue il percorso sulla strada dell’instabilità, ma saremo ormai fuori da veri e propri fronti. Vedremo molta nuvolosità condita da piovaschi a singhiozzo, soprattutto in fascia diurna.
“Capricci” convettivi sparsi a macchia che saranno una  costante fino a mercoledì.
Chiariamo subito: stiamo parlando di instabilità convettiva a regime prevalentemente diurno, ovvero con sviluppo tra tarda mattina e pomeriggio.
Tra tramonti e prime mattine la situazione sarà più calma, seppur sempre in presenza di densa nuvolosità.
Al momento, dal tardo pomeriggio di mercoledì si scorge qualche riapertura più ampia, seppur come parentesi temporanea. Poi sfociamo nelle distanze insondabili, che raffronteremo.
TEMPERATURE E VENTI: correnti sempre sudoccidentali contestualmente all’ingresso dei fronti. Poi si disporranno più da ovest, sempre secondo una portante di flussi occidentali.
I termometri, dopo una parziale risalita venerdì (probabilmente si tornerà di poco sopra i +15, ma dipenderà dal soleggiamento) e una minima flessione sabato, per il resto del periodo non vedranno grosso sbalzi, oscillando tra i +10 e +13.
Sottinteso che sotto rovescio o temporale la colonnina scenderà anche repentinamente, ma non troppo sotto i valori suddetti.
Minime stazionarie di qualche grado sopra lo zero.