AGGIORNAMENTO METEO (a cura di OLIMETEO).

INSTABILITÀ DISCONTINUA E ALTALENA TERMICA: PRIMA UN RICHIAMO “MITE” E POI ARIA PIÙ FREDDA. MA PARLARE DI NEVE A GUBBIO CI SEMBRA ILLUSORIO PER ORA.

Sta terminando il mercoledì stabile e fresco che avevamo previsto. Tanti i movimenti a larga scala, tra i quali notevole è la massa polare (e artica) che si è attestata sopra le Alpi a coprire quasi tutto il Centronord Europa con asse terminale nel Nord della Spagna.
Dentro questa massa si è infiltrata pure aria più “mite” e umida nordatlantica.
Diciamo mite solo per differenziarla da quella artica, più fredda e secca.
Praticamente una sorta di INTERAZIONE TRA QUESTE 2 MASSE che scorrono come un corridoio al di sotto di una cella altopressoria groenlandese.
Per farla breve, alle nostre latitudini scorreranno flussi più atlantici che artici in un gioco di brevi ondulazioni, che riusciranno a far entrare solo in parte l’aria più fredda.

NELLE CARTE SOTTOSTANTI (👇) possiamo osservare il 1′ FRONTE TRA LE ULTIMISSIME ORE DI VENERDÌ E SABATO, PRECEDUTO, PERÒ, DAL RICHIAMO MITE DEL TITOLO (basti notare i colori più accesi).
Subito dopo (tra sabato inoltrato e domenica) L’ONDULAZIONE CI ATTRAVERSERÀ CON IN SENO ARIA PIÙ FREDDA, ma con ormai solo strascichi di precipitazioni molto isolate.

Poi tra martedì 5 e mercoledì 6 potrebbero ripresenterarsi altre piogge in un contesto fresco/freddo . Ma ne riparleremo, vista la considerevole distanza.

Pertanto, senza perdere altro tempo, entriamo nel dettaglio:

GIOVEDÌ: nuvolosità in arrivo sospinta dai primi flussi umidi sudoccidentali ma le precipitazioni saranno poche, sotto forma di qualche pioviggine intermittente (più difficile un piovasco a maggior intensità, visto che il fronte sarà un fronte caldo). Giornata tipicamente autunnale. A fine giornata le isoterme in quota si alzano.

VENERDÌ: sarà un giorno di attesa a lieve instabilità e soprattutto condizionato dal richiamo mite, più corposo sotto la linea Roma-Pescara.
Variabilità sostanziale, tra sprazzi di sole e annuvolamenti stratificati o velature spesse. Difficilmente vedremo delle pioviggini. Ma a cavallo tra venerdì e sabato ecco avvicinarsi il fronte freddo da nordovest.

SABATO: fronte in transizione nelle ore notturne, anche se non parliamo di una struttura consistente.
Qualche pioggia moderata o anche rovescio tra notte e mattina. Poi il fronte slitterà verso est/sudest lasciandosi alle spalle una classica ritornante senza troppo nerbo: ultimi piovaschi a macchia nel pomeriggio, inframmezzati da delle riaperture. Nel frattempo a fine giornata entra aria più fredda in un mix tra sole e addensamenti irregolari.

DOMENICA-LUNEDÌ: domenica vedrà le ultime code della suddetta ritornante soprattutto nella sua prima metà, ma saranno sprazzi isolati (al momento pure inintellegibili, visti i 4 giorni di distanza). Sarà sì più freddo, ma le isoterme più rigide le vedremo solo per poche ore e soprattutto con la circolazione ciclonica che ormai si va isterilendo e colmando. Qualche spruzzo tra Romagna e versante adriatico litoraneo o poco dentro: sbuffi per 4 “coriandoli” di qua dalla dorsale fino a noi? Basse le percentuali: li mettiamo in conto solo per onestà intellettuale, ma saranno nuclei in mano alla sorte(*). Poi dal pieno pomeriggio e fino a lunedì ci sarà poco da dire, se non di un graduale lieve rialzo termico (ma pur sempre freddo sentiremo) e di nuova nuvolosità in arrivo da ovest nel tardo lunedì (qualche pioviggine al massimo).

TEMPERATURE E VENTI: ascesa graduale dei termometri tra giovedì e venerdì, il quale ultimo sarà il giorno più “mite” in cui potremmo tornare sopra i +15 gradi (al sud anche in zona +20). Calo progressivo da sabato pomeriggio/sera.
Domenica la giornata più fredda, con massime sotto i +10. Bella fredda la mattina di lunedì, che potrebbe rivedere qualche sotto zero nelle periferie e campagne.

Venti sostenuti da sud/sudovest tra giovedì e venerdì e da ovest-sudovest fino al pomeriggio di sabato. Da fine sabato rotazione a grecale ma in pratica solo domenica.

* NOTA: siamo a 4 giorni di distanza e nulla è certo. L’importante è capire che, pur dovendo capitare uno sfondamento di qua dell’Appennino, sarebbe cosa dappoco e temporanea. Stesso discorso della volta scorsa (quando tra l’altro quelle 2 mini-sfuriatelle di pochi minuti non erano neppure neve ma graupeln a temperature nettamente positive): 4 fiocchi senza continuità né intensità non cambieranno lo scenario di fondo.
Solo se ci fossero rielaborazioni in positivo nei modelli di calcolo aggiorneremo la situazione.