MAGGIO: CHE CIRCOLAZIONE BALORDA!

CERI: INSTABILITÀ MARCATA SEMPRE IN AGGUATO, MA FORSE SOLO DA FINE POMERIGGIO.

Direte subito: “Ma la corsa avviene proprio nel fine pomeriggio!”

Premettiamo immediatamente che ancora i giochi per fasce orarie non sono fatti. I modelli devono mettere a punto dettagli che per noi potrebbero risultare determinanti.
Sotto delineeremo, come sempre, la nostra previsione, ma questo Maggio ci sta facendo discretamente scervellare, con INSTABILITÀ PRATICAMENTE ININTERROTTA, sia essa blanda o a solo ciclo diurno (vedi giovedì 11 o venerdì 12) o più tendente alla perturbazione/maltempo vero e proprio (vedi mercoledì 10).

Per cui, se la previsione con riguardo al 15 dovesse vedere dei ritocchi, la riproporremo con più precisione e dati freschi sabato sera.

Intanto e in breve, qua sotto, tramite 2 CARTE SINOTTICHE (👇) facciamo di nuovo capire la circolazione “testarda” che ci sta attanagliando:
AZZORRE “GONFIO” IN ATLANTICO CHE A PIÙ RIPRESE STENDE UNA SUA CRESTA VERSO L’ALTRA HP RUSSO-SCANDINAVA creando un PONTE DI BLOCCO DALL’OCEANO FIN LASSÙ.
Se temporaneamente questo ponte cederà per nuova elevazione meridiana dell’Azzorre (insomma, L’Azzorre risale sempre, fino a lambire Groenlandia e Islanda, inviando altri impulsi instabili sul Mediterraneo), subito dopo una nuova cresta azzorriana fletterà di nuovo in direzione scandinava, rinnovando il ponte di blocco.

Ponte di blocco ben formato in queste ore ( guardate la 1′ CARTA 👇), che poi cederà temporaneamente tra 14 e 16, per provare a riformarsi nei giorni successivi.

Nella 2′ CARTA (👇) vediamo proprio la fase di cedimento, in cui nuovi impulsi instabili vengono inviati da nord verso il Mediterraneo, ove già stazionava il precedente cut-off (in distacco proprio oggi, venerdì 12, come avevamo descritto nel precedente bollettino).

Una circolazione stantia, recrudescente, che non dà adito alla stabilità.

Che sia ponte di blocco o perno azzorriano più meridiano, per noi sarebbe comunque una circolazione depressionaria: che l’instabilità polare scenda da nord o con perno più nordorientale poco cambia (se non i connotati), perché è in ogni caso una circolazione bloccata, dura da smantellare.

Ora passiamo subito a noi e ai prossimi 4 giorni: anche il prosieguo non sarà molto roseo, a parte brevi parentesi, ma dobbiamo andare a piccoli passi. Già 4 giorni non son pochi in una situazione così complicata.

SABATO-DOMENICA: questi 2 giorni possiamo definirli instabili ma non a getto continuo. Sarà più che altro un flusso umido sudoccidentale a condensare bande nuvolose in ingresso dai litorali algerini verso il Centro Italia, ma senza una vera circolazione ciclonica (un minimo al suolo poco profondo staziona tra la Sicilia e la Sirte).

Sabato vedrà tutto sommato il solito ciclo ad instabilità diurna: tra notte e primo mattino niente da annotare, poi tra fine mattina e pomeriggio classici addensamenti convettivi, cumulogenesi e a macchia di leopardo piovaschi o rovesci. In serata il ciclo si chiude, l’energia a disposizione scema e la situazione si calma, seppur tra cieli sempre caotici.

Domenica mattina dalla Tunisia, attraverso la Sardegna, un’altra banda nuvolosa si addentrerà attraverso il Lazio con moto sudovest-nordest, andando a coprire buona parte del Centro Italia, salendo fino alla Romagna e alla Laguna veneta (per il modello americano la direttrice sarebbe più dalla Sardegna verso Emilia Romagna e Triveneto).
Pertanto, in mattinata qualche pioggia più compatta, con intensità moderata (solo a tratti un po’ più forte) e per il resto del pomeriggio piogge sparse intermittenti, a carattere più convettivo (piovaschi o rovesci localizzati).
Verso il tramonto attenuazione dei fenomeni e mini-tregua.

LUNEDÌ 15 (Via ch’eccoli!! 🥳): tra alba e metà pomeriggio non notiamo disturbi di rilievo.
Non avremo certo cieli sereni, tutt’al più nuvolosità irregolare.
Tra metà mattina e metà pomeriggio, però, col solito ciclo radiativo-energetico, qualche addensamento disomogeneo potrebbe dare il la a qualche esile piovasco. Sarebbe poca cosa, sopportabile, occasionale.

Nel frattempo, però, a livello sinottico, andrà prendendo corpo quell’azione meridiana già descritta. Attenti alla zona nevralgica! Il flusso principale (la corrente a getto) sprofonderà fino all’entroterra algerino e un altro minimo risalirà dalla Sirte tunisina verso il Tirreno, carico di umidità e con forte richiamo di venti di ostro e scirocco (un mix potenzialmente “esplosivo”).

Per noi tale minimo sarà ancora marginale fino a fine pomeriggio/prima serata, ma cominceremo a sentirne i primi effetti: dopo le 18 qualche pioviggine potrebbe far capolino, ma sarebbe ancora roba dappoco fino al tramonto.

In serata e tarda serata la risalita del minimo dovrebbe invece portare precipitazioni più corpose. Ma saremmo quasi a cavallo tra 15 e 16.

MARTEDÌ 16 (SANT’UBALDO): il minimo sarà ormai in pieno Centro Italia, dai litorali campani e laziali in spostamento verso l’alto adriatico. Saremo quasi nell’occhio del ciclone.
Una giornata perturbata che vedrà piogge per buona parte del suo iter, anche se, con venti di ostro/scirocco e il minimo quasi sopra di noi, buona parte dell’Umbria non dovrebbe assistere a piogge battenti, ma più blande e intermittenti.
A fine giornata il minimo sarà ormai sul golfo di Trieste.

Per ora ci fermiamo qui. Come detto, visto che i modelli ancora vacillano quanto alla traiettoria e alla tempistica di quel minimo, se ci saranno variazioni importanti ne daremo notizia.

TEMPERATURE E VENTI: termometri senza grosse variazioni, ma sempre oscillanti in base ai capricci giornalieri tra i +13/+14 e +20. Sulla carta domenica la giornata complessivamente più fresca.
Minime stabili tra i +7 e +9.

Venti che qua rientreranno da est/nordest, più tesi e intensi tra fine 15 e 16.