Nel numero speciale della rivista “Land” dedicato all’“Evoluzione del paesaggio storico” (marzo 2023), è stato pubblicato il contributo di Corrado Cencetti, Filippo Paciotti, Ettore A. Sannipoli e Ubaldo E. Scavizzi dal titolo “L’approccio multidisciplinare nello studio dell’evoluzione del paesaggio: la cattura fluviale del torrente San Donato (Gubbio, Italia centrale), un esempio di cambiamento del regime idrologico e del rischio idrogeologico”:

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 La carta della Diocesi di Gubbio disegnata da don Ubaldo Georgi, la quale raffigura il territorio eugubino alla fine del XVI secolo, evidenzia un disegno della rete idrografica in parte diverso da quello attuale. In particolare il torrente San Donato, oggi affluente di sinistra del torrente Assino, nella porzione settentrionale della conca di Gubbio, è rappresentato in questa mappa come affluente del torrente Saonda, che appartiene a un altro bacino idrografico, quello del fiume Chiascio, che occupa la porzione centro-meridionale della conca stessa.

L’indagine condotta attraverso rilievi diretti sul campo, anche con il supporto dell’’osservazione di immagini satellitari, sembra confermare quanto rappresentato dal Georgi. Tale ipotesi è suffragata anche da altri elementi, grazie agli scavi effettuati per la costruzione di un nuovo edificio di culto, la chiesa Madre del Salvatore nei pressi di Madonna del Ponte, proprio nell’ipotetica direzione di flusso del paleoalveo del torrente San Donato. Questi, infatti, hanno portato alla luce un corpo sedimentario di chiara origine fluviale e un reperto archeologico, in particolare un’edicola votiva, risalente al XV secolo, simile a quelle che tutt’oggi sono presenti lungo le sponde dei corsi d’acqua del territorio.

Inoltre, lo studio ha permesso di ipotizzare il periodo in cui possa essersi verificata questa variazione del reticolo idrografico e le cause che possono averla prodotta.

In merito al periodo, il confronto tra la Mappa del Georgi e le carte geografiche realizzate successivamente ha permesso di identificare un intervallo di tempo ben preciso, compreso tra il 1571 (data presunta di realizzazione della Carta del Georgi) e il 1582 (data in cui fu terminato il dipinto murale di Egnatio Danti, conservato presso i Musei Vaticani, che rappresenta un disegno della rete idrografica sostanzialmente simile all’attuale).

Per quanto riguarda le cause della modifica del tracciato del torrente San Donato, tutto fa pensare a cause naturali, in particolare a una diversione del torrente (cattura fluviale “per versamento”) indotta da un evento alluvionale. Ciò sembra testimoniato dalle cronache del tempo che evidenziano condizioni di rischio geologico-idraulico più severe, caratterizzate da una frequenza di eventi alluvionali maggiore rispetto alla situazione attuale.

Va evidenziata, quindi, una sostanziale evoluzione dei processi morfogenetici (fluviali e di versante) nell’area di studio, dovuta sia ai rimboschimenti effettuati lungo i versanti dei Monti di Gubbio, sia ai numerosi interventi di regimazione delle acque superficiali, entrambi realizzati durante il XX secolo. Questi hanno fortemente ridotto i processi di erosione, l’innesco di colate detritiche e il conseguente trasporto solido dei corsi d’acqua che drenano i versanti dei rilievi eugubini, contribuendo a una decisa mitigazione del rischio geologico-idraulico connesso ai fenomeni di alluvionamento dell’area di pianura.