[riceviamo e pubblichiamo da ufficio stampa Diocesi]Un grande schermo, con i volti di chi ha lavorato alla ristrutturazione del complesso e alla rinascita dell’albergo, ha accolto gli eugubini, le istituzioni cittadine e tutti coloro che hanno partecipato alla giornata di riapertura della storica struttura ricettiva della Diocesi di Gubbio. Il taglio del nastro pomeridiano ha riaperto le porte, la reception, le sale comuni, il ristorante e le camere di quello che ora si chiama Hub Hotel.
Il progetto di recupero e rilancio del complesso del seminario e hotel “Beniamino Ubaldi” di via Perugina, che la Chiesa eugubina ha edificato e inaugurato negli anni Ottanta nell’immediata periferia di Gubbio, era stato presentato nell’autunno del 2021. Un percorso quello della ristrutturazione e ora della gestione diretta dell’albergo da parte della Diocesi eugubina con proprio personale che, fin dall’inizio, ha puntato a valorizzare la collaborazione e la condivisione con la città e il territorio, mettendo in relazione vari soggetti e professionisti che si occupano di progettazione, ricettività e ristorazione, promozione turistica e marketing territoriale. 
“La Diocesi di Gubbio – spiega il vescovo Luciano Paolucci Bedini – ha pensato già due anni fa che fosse possibile inserire il recupero della struttura dentro a un progetto ancora più ampio del solo albergo ‘Beniamino Ubaldi’. E che si potesse pensare, vista la vocazione naturale di questo territorio e della città di Gubbio all’accoglienza e all’ospitalità, che anche la Chiesa eugubina assumesse un ruolo in questo orizzonte con un proprio progetto esplicito di ospitalità. Un luogo aperto a tutti coloro che, per i motivi più vari, possano arrivare qui, visitare l’Umbria e soprattutto Gubbio, e quindi mettere al centro di tutto questo progetto l’hotel ‘Ubaldi’, rivisto e rilanciato. Questo è un primo passo di cui siamo molto felici e che ci incoraggia a proseguire. Ci auguriamo che questo sia l’inizio di una serie di passaggi da compiere nei prossimi anni e siamo convinti che questa struttura potrà fare la sua parte”.
Dal primo marzo, il nuovo Hub Hotel ha aperto le porte, iniziando a essere operativo. Si è chiusa così la prima fase dei lavori previsti dal progetto, dopo profondi e impegnativi interventi di ristrutturazione ed efficientamento. Naturalmente, Hub Hotel sarà in continua evoluzione, sia dal punto di vista strutturale sia per quanto riguarda le attività ricettive, di accoglienza e ristorazione. Uno sviluppo – spiegano i responsabili della struttura – che si basa sulla filosofia che ha caratterizzato il progetto e gli interventi fin dall’inizio, cioè l’idea di mettere in connessione tra loro sia le persone, sia i valori del territorio. Un luogo – come recita lo slogan che accompagna il nuovo logo – che vuol essere “naturalmente accogliente”, da tutti i punti di vista. Ecco anche la motivazione del nuovo nome – Hub Hotel – che significa centro, snodo, fulcro e che, al tempo stesso, non perde le radici che si fondano sulla figura del vescovo Beniamino Ubaldi. 
“Questo vuole essere il primo nodo di una rete – spiega Federico Minelli, uno dei creativi che hanno lavorato al rilancio della struttura – che abbiamo l’ambizione di diffondere sul nostro territorio con relazioni più virtuose possibile. E ci teniamo molto che, al centro di questo percorso, ci siano proprio le persone”.
È una struttura ricettiva completamente rinnovata, le camere al momento sono 31 – che raddoppieranno quando sarà conclusa la seconda fase dei lavori – e il suo servizio di ristorazione è aperto anche al pubblico. L’attuale restyling dell’hotel è stato progettato dagli architetti dello Studio Menichetti+Caldarelli e realizzato dalla cooperativa sociale Corinzi 13 come ditta principale e in collaborazione con FM Energy snc di Fabio Marchi & C., Futura Impianti di Marco Uccellani e Progetto Casa.
“La struttura resta un tre stelle – spiega il direttore di Hub Hotel, Luigi Antonioli Ferranti – con un’accoglienza naturale, come recita il nostro slogan. Accoglienza che proporremo con la nostra squadra di ricevimento, sala ristorazione e cucina. Per quanto riguarda proprio la ristorazione, ci siamo aperti il più possibile al territorio, agli eugubini, con menù fatti con prodotti locali ma, al tempo stesso, con elementi molto innovativi proposti dal nostro chef Enrico Braganti”.
Insomma, un occhio alla tradizione e l’altro all’innovazione, per una struttura di accoglienza che rappresenta sicuramente una prima “boccata d’ossigeno” per la ricettività del territorio eugubino che dell’albergo di via Perugina – in questi ultimi anni – ha sentito la mancanza.