AGGIORNAMENTO METEO (a cura di OLIMETEO)

APRILE ESORDISCE COL PESCE… FREDDO.
IL CAMMINO VERSO LA PASQUA SEGNATO DALL’ARIA ARTICA: POCHE LE PRECIPITAZIONI, MA PERCEZIONI DI TIPO INVERNALE.

Come anticipato da giorni, dopo il recupero a mezzo servizio dell’Azzorre disteso lungo i paralleli (col ritorno dei flussi umidi e abbastanza miti occidentali), ecco che va prendendo forma quel “ribaltone” cui accennammo.
UN INIZIO APRILE MOVIMENTATO, DINAMICO (“sic scripsimus” 😁), ma SARÀ UN DINAMISMO SINOTTICO CHE PER NOI SIGNIFICHERÀ SOPRATTUTTO RAFFREDDAMENTO.

Esponiamo in poche parole il perché di questa AVVEZIONE ARTICA TRA 3 E 7 APRILE (almeno).

La distensione zonale dei flussi (ovest-est), con un Azzorre un po’ schiacciato in basso, sta inizialmente facendo scivolare le masse polari poco sopra le Alpi (con una profonda depressionein zone britanniche); ma già da domani un’ondulazione in Atlantico (un occhio alla 1′ carta allegata 👇) darà il via alla nuova fase, che già preannunziammo.
Da un iniziale ingresso polare-marittimo, ovvero da nordovest (con formazione di un minimo orografico poco profondo e qualche pioggia sparsa), ecco che la configurazione assumerà UNA DISPOSIZIONE MERIDIANA: la cresta anticiclonica oceanica punterà il Mar di Norvegia e la Scandinavia e all’aria inizialmente polare-marittima si “annetterà” ARIA ARTICO-CONTINENTALE (proveniente, dunque, dal nordovest russo). La 2′ carta (👇) vi fa immediatamente capire la situazione che si prospetta. Domenica si formerà un 2′ minimo che dal Ligure si porterà entro martedì praticamente in Grecia, circumnavigando i nostri mari.

Aria che, dopo la fase di contrasto sui nostri mari, continuerà a battere, specialmente sul versante adriatico, ma in maniera piuttosto sterile, se non per ultime precipitazioni al Sud fino a martedì/mercoledì.

Purtroppo, le isoterme in ingresso tra lunedì sera e giovedì saranno ISOTERME PRETTAMENTE INVERNALI e ciò andrà a creare qualche disagio alle colture e alle piante ormai fiorite. Si spera solo di non assistere a gelate mattutine troppo estese.

Poi, tra venerdì santo e Pasqua, i modelli non hanno ancora trovato una quadra e si aprono 2 scenari possibili: o lo stazionamento più ad est (tra Mitteleuropa e Balcani) delle masse artiche con nuova spinta mite occidentale oppure la reiterazione dell’afflusso artico fino a noi con continua spinta dell’anticiclone verso la Scandinavia (e, volendo, ulteriori orizzonti molto dinamici).
Tendenzialmente, nella media degli scenari, la strada sembra leggermente a favore di una risalita termica. Ma di tutto ciò dovremo riparlare giovedì sera: la meteo non è profezia e non vogliamo dare come fatte delle dinamiche che fatte non sono.

Per ora torniamo a noi, cioè al breve e medio termine.

SABATO-LUNEDÌ: la circolazione si fa man man mano ciclonica, anche se gli effetti del 1′ minimo di sabato saranno esigui: nuvolosità, specie mattutina, sempre ben presente ma piogge molto frammentarie. Qualche cella convettiva a spasso nella notte tra venerdì e sabato, ove localmente potrebbero verificarsi dei piovaschi o brevi rovesci.
Poi il sabato continuerà come detto, in un’instabilità poco produttiva con possibilità di riaperture nel pomeriggio, fino in prima serata. Venti da ovest-sudovest e aria ancora mite.

Domenica sarà una giornata ancora abbastanza instabile, ma, tutto sommato, di transizione: il nuovo minimo ligure sarà poco profondo e distribuirà poche piogge al Centro. Giornata sostanzialmente nuvolosa, con pochi attimi per degli squarci. Piogge, come detto, a livello di piovasco occasionale. Venti che tra pomeriggio e sera ruoteranno da ovest a nordest.
Solo in serata il minimo si approfondisce sui nostri mari meridionali.

Lunedì il minimo staziona sullo Ionio e per noi sarà la classica situazione da ritornante, ma piuttosto grama come precipitazioni. Più che altro, da lunedì pomeriggio ecco affluire l’aria artica con grecale in pompa magna.
Tra alba e primo pomeriggio qualche pioggia sporadica, ma sarà il classico gioco del “vedo e non vedo”, visto che il più verrà dispensato sul versante adriatico e lungo la dorsale (con effetto stau annesso). In questo “gioco” la nuvolosità verrà “bucata” a sprazzi dal sole nel pieno pomeriggio.

MARTEDÌ-GIOVEDÌ: nella notte tra lunedì e martedì ecco affluire in pieno l’aria più fredda, anche se ormai il minimo ionico (quasi ellenico) avrà più poco da dire. Ultime chance per precipitazioni della staffa sulla dorsale tra notte primo mattino; al di qua del crinale minimali le possibilità di sfondamento.
Attenti, però, alla quota neve, che scenderà non poco in questa fase: nei luoghi suddetti il limite delle nevicate potrà abbassarsi fino ai 500-700 metri.
Ma – ripetiamo- saremo agli sgoccioli.
Nuvolosità residua in mattinata, poi da questo momento solo freddo principalmente secco con grecale chiaro a go go (fino a mercoledì).

Poco da aggiungere fino a giovedì (e fors’anche venerdì) se non la nota (dolente) delle brinate o gelate mattutine possibili fino a giovedì almeno, e l’attenuazione del grecale da fine mercoledì: lascerà il posto ai venti occidentali, con aumento delle velature nel pomeriggio.

* Vogliamo precisare che da modello a modello la lettura della collocazione della massa artica differisce già da mercoledì. Noi ci atteniamo, come sempre, ai calcoli del prestigioso modello europeo, che tra mercoledì e giovedì, a parte l’aria piuttosto fredda, non vede ulteriori disturbi concreti (dicasi precipitazioni). Il seguito, aperto a strade diverse, lo apprenderemo nel prossimo appuntamento.

TEMPERATURE E VENTI: sabato ancora discretamente mite coi venti sudoccidentali. Da domenica pomeriggio/sera rotazione a grecale e graduale flessione termica.
Martedì e mercoledì le giornate più fredde: difficilmente sopra i +10 gradi le massime (ma non sottovalutiamo il soleggiamento e le tante ore di luce che proveranno, anche se a stento, a dire la loro).
Minime attorno agli zero gradi da martedì a giovedì, con valori anche in negativo nei fondovalle e nelle aperte campagne.