UNA SETTIMANA ANCORA TRA AUTUNNO E PRIMAVERA: UN PASSAGGIO PERTURBATO E POI DI NUOVO IN UN SERENO-VARIABILE PRIMAVERILE.

Eccoci arrivati alla fine del periodo di promontorio mobile che annunciammo.
Eravamo rimasti, appunto, con l’interrogativo sul CAVO D’ONDA DEL 19-20, vista la ponderosa distanza.
Beh, diciamo subito che il cavo è confermato.

Andiamo ora a chiarire in breve la dinamica sinottica che lo produce e pure il seguito.

Le saccature polari non riescono a sfondare sotto il 47′ parallelo, sotto le Alpi, per capirci.
Il preesistente promontorio fa da ostacolo e, in generale, la fascia degli anticicloni subtropicali comincia lentamente a salire e a fare opposizione.
Ecco, dunque, che tali anse depressionarie polari sono costrette a deviare il loro corso rimanendo, col corpo principale, più a nord; mentre al di sotto riescono a propagarsi esclusivamente delle frange (se va bene, dei cut-off).

Una di queste frange polari, per l’appunto, sta andando in cut-off addirittura nell’entroterra algerino; un’altra, sempre sotto la spinta principale che promana da ovest (ricordate il treno leggermente ondulato ovest-est? Siamo sempre lì) è proprio il CAVO D’ONDA che ci attraverserà TRA DOMENICA SERA E LUNEDÌ.

[*CAVO D’ONDA= ansa depressionaria non pronunciata che fa capo all’asse più meridionale della saccatura principale]

Potete apprezzarlo nella carta in calce. 👇
Quel settore più chiaro e sbiadito che sta sull’Italia.

Passato questo blando corpo sinottico, LA SITUAZIONE SI APPIATTIRÀ DI NUOVO FINO A FINE SETTIMANA CIRCA.
Anche se il fronte polare è abbastanza basso, ciò non sarà sufficiente a far entrare da noi le vere perturbazioni atlantiche: il flusso zonale ovest-est spinge abbastanza teso, a mo’ di pialla, lasciando le perturbazioni sopra il 47′ parallelo e facendo distendere L’Azzorre sotto questo limite.
Di passaggio giusto qualche corpo nuvoloso o esile disturbo in quota, ma sempre con CLIMA DA PRIMAVERA APRILINO.
Solo verso fine settimana si annusa qualcosa (un ulteriore abbassamento del suddetto fronte o qualche ondulazione più favorevole), ma più probabilmente con l’inizio della settimana successiva. Cose lontane di cui riparleremo.

DOMENICA-LUNEDÌ: questa la fase più instabile, a causa del cavo d’onda.
Domenica vedremo aumentare la nuvolosità, ma ancora, a parte il grigiore stratificato, le piogge saranno quasi assenti, almeno nei primi 2/3 di giornata: solo qualche goccia di pioviggine qua e là, in mano alla sorte. In tarda serata si avvicina da ovest-nordovest la linea frontale, con venti di libeccio carichi di umidità.

A cavallo tra domenica e lunedì entriamo nella fase più attiva: aria più fredda in quota andrà ad instabilizzare la colonna, facendo forzatamente salire l’aria più mite preesistente al suolo. Ciò darà il la allo sviluppo di nubi verticali foriere di qualche rovescio tra piena notte e mattina di lunedì. Non escluso qualche isolato groppo temporalesco.
Fino a metà pomeriggio ancora possibile qualche pioggia, ma sempre più isolata. Atmosfera autunnale fino al tramonto. In serata il grecale comincerà a ripulire in parte la tavolozza, anche se il piccolo sistema lascerà ancora dietro di sé un po’ di nuvolosità.

Da modello a modello la traiettoria di questo passaggio è letta diversamente. Noi ci atteniamo ai calcoli del prestigioso modello inglese.
Ovviamente, qualche deviazione di traiettoria è normale e, stante pure la ridotta estensione del cavo, che una certa zona rimanga più ai margini del previsto è, anche questo, del tutto normale.

MARTEDÌ-SABATO: facciamo blocco unico, visto che, nonostante quegli infimi disturbi di passaggio in quota, ci sarà poco da lambiccare.

Dopo le ultime nuvolaglie basse dell’alba di martedì, tra martedì stesso e mercoledì tornerà a splendere il sole per buona parte delle giornate, anche se non sarà sempre del tutto cristallina la tavolozza.
Prima una classica rotazione a grecale (più asciutto) martedì, che già da mercoledì lascerà il posto a nuovi flussi occidentali leggermente più umidi: è la spinta zonale, di cui abbiamo parlato, che si fa strada. Comunque sia, due giornate tranquille.

Poi tra giovedì e venerdì le giornate si divideranno tra strati di nubi irregolari medio-basse (la famigerata “maccaja”, a causa delle correnti sudoccidentali umide) e le schiarite, più plausibili nelle ore centrali: un sereno-variabile come da titolo, appena destabilizzato da un po’ d’umidiccio tirrenico.

Forse sabato qualche primo approccio di un nuovo peggioramento, ma al momento parliamo solo di qualche piovasco isolato in regime mite. Riaffronteremo la questione, come già detto, soprattutto con riguardo al periodo immediatamente successivo.

TEMPERATURE E VENTI: a parte una lieve flessione nelle massime tra domenica pomeriggio/sera e lunedì (+12/+13), nulla di nuovo: termometri sempre tra i +16 e +18 come elastico medio. Minime quasi stazionarie e sempre tranquillamente o nettamente sopra lo zero in area urbana.

Dai venti sudoccidentali umidi e carichi di domenica e lunedì, si passerà al grecale martedì per poi ruotare di nuovo da occidente, ma in senso zonale, senza alcuna circolazione ciclonica.

In calce 👇 i soliti SPAGHI.