DAI TEPORI PRIMAVERILI AD UN FINE SETTIMANA PIÙ AUTUNNALE CHE INVERNALE (PRECIPITAZIONI COL CONTAGOCCE).

Ed ecco ormai al suo apice quell’OMEGA ANTICICLONICO di cui si parlava. Una cupola o campana, pure con qualche contributo nordafricano, che si è piazzata proprio su di noi. La carta sinottica 👇 parla da sola.
E questo naturalmente significa compressione e riscaldamento fino ai più bassi strati, fatta eccezione per le inversioni termiche notturne e qualche nebbia nei fondovalle.
Oggi ad esempio siamo già andati sopra le aspettative con massime addirittura fino a +18/+19. E domani (mercoledì) ci sarà il bis, forse anche qualcosa di meglio in giro.

Ma tale struttura è destinata a cedere in breve, già da giovedì, ma non a favore di guasti forieri di perturbazioni; tutt’altro.
Praticamente da questa configurazione a campana PASSEREMO AD UNA CIRCOLAZIONE PIÙ ZONALE (flussi da ovest verso est, per semplificare) con un AZZORRE pronto a smantellare e rimpiazzare il precedente “omega”.
Nel contempo, però, appena sopra la fascia azzorriana scorreranno PIÙ UMIDI FLUSSI, LEGGERMENTE INSTABILI, che praticamente separano l’aria subtropicale da quella polare sovrastante e che attraverseranno senza nerbo il Centronord scivolando verso est.
Solo tra domenica e lunedì si intravede lo stacco e poi la deriva occidentale di un poco temibile cut-off (grazie alla spinta azzorriana leggermente più verso nordest) che darebbe comunque scarsi frutti, lasciandoci poi ancora sotto regime anticiclonico (bordo est della struttura).

In sostanza, tutto qui.
Che tradotto significherà il passaggio DA GIORNATE SERENE e discretamente MITI per il periodo A GIORNATE un po’ più UGGIOSE e di flessione termica, anche se – come da titolo – più dal sapore autunnale che invernale.
Quindi, anche se ancora con circolazione prevalentemente anticiclonica e con valori pressori al suolo elevati, il trasporto di masse più umide e vapor acqueo innescherà la formazione di nubi e “maccaje” (ricordate? Le stratificazioni medio-basse, più o meno spesse e tenaci).

Versante precipitazioni quasi a secco.

Abbiamo già spremuto il succo dell’evoluzione da qui a domenica: quasi superfluo dettagliarla. Comunque sia:

MERCOLEDÌ: siamo laconici: la fotocopia di martedì.
Le massime potrebbero avvicinare i +20! Inversioni termiche notturne ed escursioni accentuate.

GIOVEDÌ-DOMENICA: giovedì di transizione tra le 2 fasi descritte. Aumento della nuvolosità da ovest e qualche difficile schiarita pomeridiana in mezzo: lievemente instabile, un po’ uggioso e più umido. Massime in discesa, tra i +12 e i +14.

Tra venerdì e sabato andamento di variabilità colorata da tinte leggermente instabili: nebbie o nubi basse di primo mattino e poi un prosieguo tra “maccaje” e squarci delle stesse. Venerdi verosimilmente con quache occasione in più per spezzoni di azzurro. Dipenderà, però, dall’ingerenza della lingua carica di umidità proveniente dal Tirreno toscano: se tale apporto non varcherà più di tanto la linea del Tevere le riaperture potranno avere più libero sfogo in Est Umbria.
Massime intorno ai +10 o poche linee sopra in caso di soleggiamento.

Domenica dovrebbero aumentare il grigiore e la copertura stratificata, con qualche timida pioviggine intermittente. Ma cosa davvero irrisoria e localizzata.

Per LUNEDÌ vedremo nel prossimo bollettino se quel blando cut-off suddetto riuscirà a produrre qualcosa di passaggio; anche perché subito dopo, fino a mercoledì 22 circa, i modelli non propongono niente di movimentato, ancora su un regime di sereno-variabile senza scossoni termico-barici.

VENTI sempre occidentali e sudoccidentali ma deboli o al massimo moderati.

👉 Solo come anticipazione a lungo raggio proviamo ad evidenziare una possibile azione di stampo invernale verso la parte finale del mese (dal 24/25) per la frenata delle correnti zonali e l’ergersi di un promontorio di blocco in Atlantico. Potrebbe scaturirne un’irruzione fredda di matrice artica, ma sono target molto lontani. Riaffronteremo la questione.