PARTE L’INVERNO METEOROLOGICO TRA INSTABILITÀ E UN PO’ DI… NORMALE FREDDINO.

Come raccontavamo, dopo giornate abbastanza fredde e uggiose (con qualche riapertura accidentale), ecco che con venerdì si ricoprono uniformemente i cieli, causa l’avvicinarsi di UN SISTEMA FRONTALE che nasce per interazione tra aria più fredda in discesa da nord/nordest e aria atlantica più mite e umida in ingresso da ovest.
Questa circolazione CI ACCOMPAGNERÀ praticamente FINO A DOMENICA, anzi avrà STRASCICHI FINO A LUNEDÌ E PARTE DI MARTEDÌ.
C’è però da dire che NON SARÀ UNA STRUTTURA VERAMENTE PROFONDA: le precipitazioni non colpiranno uniformi e, per buona parte del territorio, saranno deboli/moderate e inframmezzate da pause piatte.
Poi avremo UNA MEZZA TREGUA TRA MARTEDÌ 6 E MERCOLEDÌ 7.

Questo che abbiamo appena descritto con riguardo alla nostra area è solo l’effetto locale delle grandi manovre sinottiche che stanno fervendo.
Manovre molto ingarbugliate e complesse.
Proviamo a sintetizzare in parole povere questo intrico: le alte pressioni puntano le alte latitudini, con più creste d’onda azzorriane. Sul nordovest russo pure staziona una circolazione di hp termodinamica.
Questa ingerenza delle hp verso latitudini polari determina come risposta la discesa verso sud di varî impulsi freddi e instabili.
Sulla carta (👇) potete apprezzare il groviglio caotico di questi cut-off che ronzano per più di mezza Europa ed Est Atlantico.
Infine, arrivando a martedì, la circolazione sinottica prenderà una strada più chiara: prevarrà una CELLA D’ALTA PRESSIONE in zona GROENLANDESE che praticamente arriverà al Polo.
Questa dinamica andrà a disturbare non poco il Vortice Polare e di conseguenza masse artiche, sotto forma di ampia saccatura, saranno costrette a scendere di latitudine attraverso la Scandinavia e il Nordovest Europa.
La cosa particolare sarà che tale discesa non avverrà in senso meridiano, ma con un asse inclinato da nordest verso sudovest, anche grazie all’effetto calamita che eserciteranno quei precedenti cut-off raminghi nel vicino Atlantico (sud Irlanda, Golfo di Biscaglia ed Est Azzorre).
Si creerà dunque un profondo e lungo TUNNEL INSTABILE a contornare quella cella di hp groenlandese sia da latitudini artiche che dal corridoio atlantico.

Abbiamo voluto evidenziare questa configurazione perché condizionerà la circolazione euroatlantica per diversi giorni (al momento non possiamo sapere per quanto).

E sull’Italia? Beh, la risposta certa non l’abbiamo ancora.
Inizialmente (e intendiamo per la fase successiva al 7 Dicembre) saremo molto probabilmente implicati in parte da quel tunnel turbolento di cui sopra, che lascerebbe però scoperta almeno l’Italia meridionale.
Saranno sviluppi tutti da seguire, che necessitano di molte rielaborazioni per avere un quadro ben delineato in “casa” nostra.

Intanto, torniamo al breve/medio termine e a quanto spiegavamo in apertura.
Non staremo a spaccare il capello su fasce orarie giorno per giorno, perché l’andamento sarà abbastanza omogeneo su un’instabilità mediamente proficua (in ottica piogge) fino a lunedì, ma senza eccessi.

VENERDÌ SERA-MERCOLEDÌ:
nella parte finale di venerdì le prime piogge, trainate da flussi meridionali. Non sarà nulla di abbondante o copioso, ma più che altro pioggia da fronte caldo, ovvero placida e al massimo moderata fino alla mattina di sabato.
Per il resto del giorno una tregua, ma in un contesto sempre grigio e coperto.
Qualche altra pioggia potrà intervenire sul finire di sabato e a cavallo con la domenica, la quale trascorrerà ancora molto instabile, anche se le piogge si faranno del tutto intermittenti, inframmezzate da lunghe pause di ferma.
Forse qualche spiraglio per timide schiarite nel pomeriggio, ma è più una speranza che una dichiarazione.

Anche lunedì trascorrerà all’insegna dell’instabilità, ma i fenomeni si faranno sempre più circoscritti e frammentari: i modelli non ci danno un quadro comune e puntuale; al più ne possiamo concludere qualche piovasco a corrente alternata tra fine mattina e pomeriggio, in una cornice sempre prevalentemente nuvolosa. Pochi e stentati i tentativi di riaperture.

Martedì e buona parte di mercoledì li vediamo come fascia di transizione: non mancherà un po’ di instabilità residua, ma ormai saranno frange del tutto casuali. Non mancheranno neppure, come in tutto lo step descritto, nebbie o nubi basse tra alba e primo mattino, ma lungo la giornata potremmo auspicarci anche delle riaperture più convinte, soprattutto martedì.
Già mercoledì, però, tra pieno pomeriggio e prima serata, le avanguardie di un successivo fronte potrebbero velare e ombrare di nuovo i cieli (ancora senza conseguenze).

*TOLLERANZA nella comprensione di una dinamica a 5 giorni che a livello micro-locale è abbastanza tra lusco e brusco.

TEMPERATURE E VENTI: nonostante la rotazione dei venti (a parte un lieve rientro sabato, non avremo più il grecale), che saranno sa sud/sudovest, la copertura nuvolosa non permetterà recuperi sulla colonnina, se non effimeri. Le massime resteranno intorno alla soglia dei +10: appena sotto fino a sabato, di un filo sopra nei giorni successivi. Solo le minime si rialzeranno un tantino meglio.