L’OTTOBRATA SI PIEGA A QUALCHE INFILTRAZIONE INSTABILE.
IN ARRIVO PIÙ NUBI E QUALCHE PIOGGIA, MA NON IL FREDDO.

Ve li siete goduti il tepore e il bel tempo di questa Ottobrata?
Non si parlava a caso.
Beh, nei prossimi giorni questa struttura anticiclonica, ben presente finora sul bacino del Mediterraneo, vedrà QUALCHE DISTURBO, delle spine di varia origine che andranno ad intaccare il campo della stabilità.
NON CAMBIERÀ GRANCHÉ IL PROFILO TERMICO, i flussi saranno sempre occidentali, per cui miti, ma sarà scontata UNA CERTA FLESSIONE TERMICA NEI VALORI MASSIMI PER MANCANZA DI SOLEGGIAMENTO: diamo un valore medio di +19/+20, filo più filo meno, senza tornarci sopra.

A livello sinottico non sarà uno stravolgimento della circolazione e delle figure barche principali, tutt’altro: stiamo parlando soltanto di flussi umidi e instabili sudoccidentali (in arrivo dai litorali nordafricani) in combutta
con dei cavi d’onda, ossia lievi curve del perimetro basso delle saccature polari ben attive alle alte latitudini.
Queste blande infiltrazioni fresche in quota ci faranno solo una visita come “carezze”, senza veri approfondimenti.

Comunque sia, l’azione biunivoca di questi due elementi descritti sarà sufficiente ad innescare instabilità tra domenica e giovedì, a corrente alternata e non uniformemente spalmata nel territorio italiano. Molte piogge cadranno in mare, specie Tirreno.

Probabilmente verso il fine settimana prossimo e dopo metà mese la situazione si ristabilizzerà e non si esclude una nuova fiammata calda. Ma la distanza è troppa per tirare ora certe somme. Tutto da vedere e rivedere.

DOMENICA-LUNEDÌ: aumenta la copertura nuvolosa e le giornate assumono un aspetto più autunnale.
Domenica non prevediamo tanto di più che il grigiore in graduale intensificazione col passar delle ore (da velature a stratificazioni più compatte) in un’atmosfera un po’ più umida ma tutto sommato mite.
Difficile ottenere più che qualche pioviggine o piovasco localizzato tra mezzodì e pomeriggio.
Un po’ più alte le chance vicino ai rilievi della dorsale appenninica e aree immediatamente adiacenti.

Lunedì il trend sarà simile, ma con qualche possibilità in più per piovute da piovasco/rovescio intermittente tra pomeriggio e prima serata. Non escludiamo isolati fenomeni convettivi (alias piovasco o temporaluzzo) in questa fase.
Sempre e comunque grigio stratificato sin dall’alba, anche se in mattinata non si andrà oltre alla copertura o al massimo pioviggini intermittenti.
Difficilmente rivedremo degli squarci tra la coltre, se non brevissimi.

MARTEDÌ-MERCOLEDÌ: ancora due giornate un po’ instabili e dall’aspetto prettamente autunnale, ma l’instabilità sarà più estemporanea e con sfoghi più altalenanti e frammentari.
Riusciremo a rivedere anche spezzoni soleggiati, in una tendenza alla spiccata variabilità.
Piogge se ne vedranno ancora qua e là, ma come pioviggini (possibili a sprazzi in mattinata martedì) e qualche isolato piovasco nelle ore centrali (mezzodì-metà pomeriggio).
Ma parliamo di un tipico andamento capriccioso e poco inquadrabile a puntino ora per ora.
Ricordiamo sempre che stiamo previsionando a più giorni e in una situazione non realmente perturbata; e oltretutto con focus sulla microzona, che è dettaglio tutt’altro che trascurabile.

Ormai l’avremo capita la differenza tra variabilità, instabilità (debole o marcata) e perturbazione.
E che la meteorologia previsionale è scienza sì, ma probabilistica, e tanto più quanto più ci si addentra nel futuro.

Per GIOVEDÌ ci sarà da vedere nei prossimi giorni di emissione se riuscirà a concretizzarsi un nuovo veloce peggioramento (con chiusura di un minimo e maggiore vorticità) o se sarà solo la prosecuzione dell’instabilità ballerina del giorno prima.

VENTI senza rinforzi degni di nota, principalmente in rientro da est/nordest ma soggetti a deboli convergenze locali con quelli di libeccio e ostro.

SPAGHI in calce tramite i quali potete figurarvi in breve tutto l’andamento termico e pluviometrico descritto.