ANCORA INSTABILITÀ NON TROPPO ORGANICA TRA GIOVEDÌ E VENERDÌ E POI UN REGIME SERENO-VARIABILE.
IN VISTA (settimana ventura) UNA NUOVA RIMONTA AFRICANA?

Purtroppo le piogge, effettivamente attese nelle 2 occasioni della settimana scorsa, ci hanno snobbato e anche dribblato, lasciando ai terreni un magrissimo bottino, praticamente futile.
Ad inizio settimana abbiamo assistito poi a quella rimonta anticiclonica di cui parlammo. Proprio oggi, mercoledì, i suoi ultimi chiari effetti, con temperature di nuovo salite sopra i +30.

Con breve sguardo facciamo chiara la sinottica per i prossimi giorni.

Ebbene, l’hp nordafricana perderà qualche grado di latitudine sotto la SPINTA DEL VORTICE BRITANNICO (che poi è lo stesso perno che ha portato il caldo in questi giorni) CHE TRASLA VERSO EST andando dunque ad instabilizzare la circolazione con CORRENTI SUDOCCIDENTALI MOLTO UMIDE IN RISALITA lungo il suo arco sudorientale.
Questa risalita di flussi libecciosi sarà associata inizialmente ad un debole minimo ligure al suolo e poi ad una fiacca avvezione fresca in quota (l’aria contenuta nella sacca britannica) che ci lambirà soltanto fino a fine settimana.

Il momento più instabile va inquadrato tra fine mercoledì e parte di venerdì.
Poi il sistema ex-britannico non avrà modo di sprofondare nel Mediterraneo, proprio per la strenua resistenza dell’hp nordafricana, e sarà quindi costretto a traslare verso est lungo il binario alpino, per finire tra Mitteleuropa e Balcani.
Pertanto verso il fine settimana la situazione in parte migliorerà anche al Centro, nonostante qualche frammentario scampolo instabile e quel PIZZICO DI AVVEZIONE FRESCA che rimescolerà parzialmente l’aria.

Solo un’occhiata – chiaramente da rivedere – alla possibile evoluzione successiva, ovverosia alla settimana ventura.
In Atlantico c’è molto movimento, tra cicloni tropicali in risalita verso latitudini temperate e altre vorticità minori di matrice polare.
Nella carta in calce facciamo notare questo dinamismo, che andrà a incidere non poco sulla traiettoria della corrente a getto.
Potete vedere più ad est, in traslazione, la struttura ex-britannica di cui abbiamo or ora discusso; in Centro Atlantico l’ex ciclone tropicale Danielle (ormai declassato a tempesta extra-tropicale) e più ad ovest un altro ciclone tropicale in risalita lungo le coste americane.
Ebbene, queste vorticità in Oceano probabilmente rimarranno indipendenti, non interagiranno. Ciò potrebbe dare il la a degli scambi meridiani in cui tra un vortice e l’altro si frappongono cunei altopressori, in una specie di treno di ondulazioni l’una ingranata con l’altra.
In questo “gioco” di incastri, è possibile che, proprio alla destra di Danielle (o meglio di quel che fu), che andrà a sprofondare, come saccatura, davanti al Portogallo, si innalzi un nuovo promontorio africano.
Se così fosse, ci attenderebbe una fase di onda mobile calda (tra 12/13 e 15/16), ma la distanza non ci permette di dare certezze.
Ovviamente ne riparleremo e vedremo se il tutto sarà confermato.

Intanto torniamo a noi e al breve termine.

GIOVEDÌ: dopo un finale di mercoledì disturbato molto frammentariamente dagli strascichi della termoconvettività diurna, già in nottata aumenterà la nuvolosità, sospinta dai flussi sudoccidentali che attraversano il Tirreno, caricandosi così di vapor acqueo.
Tra alba e mattina coltre abbastanza uniforme e prime piogge prefrontali in approccio da ovest.
L’intensità andrà da debole a moderata, intensa soltanto sotto interessamento temporalesco (che vediamo però più tra senese, aretino e Umbria occidentale).
Tra fine mattina e pomeriggio ancora accentuata instabilità che però comincerà a rivelarsi disomogenea (non siamo in un sistema organizzato): qualche piovasco o fenomeno temporalesco in giro per l’Umbria, ma difficile da localizzare a microscala.
Non mancheranno zone d’ombra e distribuzione incoerente.
Allenamento in serata, ma ancora nervosi i cieli.

VENERDÌ: situazione ancor più intricata per l’estrema disomogeneità. Sintetizzabile con un variabile-instabile, in cui l’instabilità più palpabile sarà manifesta soprattutto nella sua prima metà.
I modelli, comunque, divergono nella lettura.
Tra notte e primo mattino ancora nuvolosità corposa e qualche pioggia moderata potrà battere, anche se più da inquadrare nel Centrosud regionale.
Col passar delle ore la situazione si farà molto traballante e incerta, anche se ormai tra fine mattina e pomeriggio sarà tutto in mano a piovaschi localizzati e fioriture a macchia di leopardo. Si va verso la frammentazione e il recupero di pressione da ovest, in una disfida tra sole e nuvole.

SABATO-DOMENICA/LUNEDÌ: questa fase è quella definita nel titolo come di sereno-variabile, con parziale ristabilizzazione e ultimi scampoli di disturbo, ma di livello abbastanza limitato.
Pertanto rivedremo una buona attività solare, che sarà giusto contrastata da qualche velatura e occasionalmente (nelle ore pomeridiane e preferibilmente agevolata dai rilievi) da un po’ di classica cumulogenesi termoconvettiva.
Ad ora (la distanza non è poca) le percentuali per un isolato piovasco o breve temporaluzzo sono basse.
Ma è una prassi consolidata che ormai dovremmo conoscere e prefigurarci in tanti pomeriggi e vespri tardo estivi.

TEMPERATURE E VENTI: termometri in lieve flessione da giovedì a lunedì, con massime che oscilleranno tra i +25 e +29/+30.
Un elastico che va di pari passo con l’instabilità di cui abbiamo parlato e con la successiva dissipazione della stessa.
Inutile ribadire allo sfinimento che sotto eventuale temporale le temperature crollano di schianto.

I venti dominanti saranno di libeccio, soprattutto tra giovedì e venerdì. Per poi calare di intensità senza particolari rotazioni, se non un po’ di grecale in vista tra domenica e lunedì.

*TOLLERANZA! La preghiamo sempre, quando si parla di piogge, in casi di trapasso stagionale e a struttura ciclonica poco solida.
La grandine (piccole dimensioni) è una variabile che per l’occasione diamo a percentuale di realizzo molto bassa.

In calce i soliti spaghi.