[riceviamo e pubblichiamo Ufficio stampa comune di gubbio].

Una nuova pavimentazione per Piazza Grande, con i lavori al via l’11 luglio e un finanziamento del Ministero per i Beni Culturali che ammonta a circa un milione di euro, dei quali 800mila in arrivo da Roma e 200mila messi a disposizione dal Comune di Gubbio tramite contrazione di un mutuo: a presentare il progetto, questa mattina in conferenza stampa, sono stati il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, l’assessore ai Lavori Pubblici Valerio Piergentili e l’ ingegner Paolo Marcucci, che ha seguito tutta la progettazione dei lavori insieme al professor Luciano Cupelloni, già ordinario di Tecnologia dell’Architettura alla Sapienza di Roma.

L’assessore Piergentili, in apertura, ha parlato di “un passo importante, direi storico, per la città di Gubbio: presentiamo oggi un intervento che si integra in un percorso di riqualificazione dell’Acropoli comprendente Piazza Grande, gli Arconi e il Museo degli Antichi Umbri.
E’ un’emozione per me e per questa amministrazione avere la responsabilità di poter lavorare su questa Piazza, una responsabilità che ha coinvolto e appassionato anche gli uffici, e su tutti ringrazio oggi l’architetto Elena Bellaviti che ha recepito le risorse e portato avanti negli anni, prima con la dirigenza dell’ingegner Casagrande e poi dell’ingegner Bottegoni, questo progetto”.

“Quella che partirà a luglio – ha sottolineato il sindaco Stirati – è un’operazione che conferma l’importanza delle idee e delle visioni nel lavoro politico-istituzionale: non si può praticare solo la concretezza, che pure è fondamentale, occorre avere un’idea chiara della storia, del presente e del futuro del contesto nel quale si opera. Abbiamo avuto l’ambizione di concepire un’idea complessiva di questa città, e certamente ciò ha implicato tempi e percorsi complessi, ma oggi con orgoglio compiamo il primo passo di un progetto importante, di rinascita, che in questi mesi così difficili diventa anche davvero un segnale di speranza”.

A illustrare i dettagli del progetto ha pensato l’ingegner Marcucci, che ha spiegato: “Non ci limiteremo al rifacimento della pavimentazione: faremo un lavoro di rimozione del pavimento e di consolidamento degli Arconi, in modo da garantire l’adeguamento dal punto di vista sismico e statico di una piazza che, specie in alcuni periodi dell’anno, è sottoposta a un carico significativo. Accanto a questo prevediamo un intervento di drenaggio acque e di impermeabilizzazione. Il cantiere si svilupperà in quattro fasi, la prima coinvolgerà la fascia sovrastante gli Arconi fino grossomodo a metà scalea, durerà fino all’autunno inoltrato e vedrà completata una prima striscia di pavimentazione. La seconda fase vedrà la recinzione del cantiere spostarsi fino a via XX Settembre, e si lavorerà fino ai primi del 2023, mentre il sottocantiere successivo, ossia la fase 3, vedrà la piazza chiusa integralmente, con un camminamento sopra alla pavimentazione per accedere a Palazzo dei Consoli. L’ultima fase vedrà la pavimentazione della zona a ridosso dell’accesso degli ascensori e del Palazzo del Podestà”.

Il professor Cupelloni ha spiegato che quello di Piazza Grande “sarà un cantiere molto particolare, perché sarà anche conoscitivo dal punto di vista archeologico e storico. I nostri edifici storici sono frutto di numerose fasi di costruzione, di ristrutturazione e a volte anche di demolizione: fondamentale è l’organicità dei progetti di riqualificazione e restauro, cui faceva cenno prima il sindaco. Piazza Grande è stata nel tempo oggetto di profondi cambiamenti, circa ogni 100 anni ci sono state modificazioni: la città è viva, subisce modifiche, adattamenti, e questa memoria va conservata. Siamo molto lieti di aver ricevuto questo incarico e saremo profondamente responsabili e attenti nel metterci all’opera. Il nostro progetto di ripavimentazione  – ha infine chiarito entrando nel dettaglio – prevede l’uso di mattoni fatti a livello semi artigianale, con una grana e colorazione per le quali faremo studi e verifiche al fine di avvicinarci al colore delle terre originarie del luogo. Fino alla metà degli anni 80 anche le stesse Sovrintendenze consentivano l’uso di prodotti molto industriali, oggi lavoreremo in un connubio tra materiali di origine naturale e un cotto certificato in grado di garantire la tenuta nel tempo. Anche la scelta e selezione dei materiali sarà operata con grande attenzione su obiettivi sia estetici sia di durabilità”.

I lavori avranno una durata complessiva di 240 giorni, articolati e programmati al fine di restituire alla città, per la prossima primavera, un 15 Maggio vissuto su una Piazza ancora più bella.