Siamo sollevati che finalmente si dica la parola “fine” o quantomeno si dica “risolviamo” ad un problema dell’uso improprio di letture falsate che riteniamo essere fastidioso e alla lunga lesivo per l’immagine di Gubbio. In conclusione pare esserci il presupposto per un’azione contro questi abusi della cattiva informazione o diffusione di frasi critiche e spesso allarmanti, che da anni la nostra testata grida di combattere.

 [dalla redazione di TRG]

 Nel Consiglio Comunale di Gubbio tra i punti discussi, l’interrogazione presentata dai consiglieri Biancarelli, Martinelli e Zaccagni avente ad oggetto “Procurato allarme su situazione tumori a Gubbio – ripristino del registro tumori”. I consiglieri si sono detti turbati dalle modalità di consegna e dai contenuti dell’opuscolo redatto dai comitati ambientalisti diffuso all’esterno di alcuni plessi scolastici dell’eugubino. Per Martinelli, a cui è stata data parola, il documento contiene una serie di “inesattezze” sulla qualità ambientale della città che non trovano riscontro nei dati ufficiali a disposizione. Scopo dell’interrogazione è quello di capire se alla luce dei fatti, la città di Gubbio (sottoindustrializzata anche in rapporto ad altre realtà umbre) presenti dati allarmanti in fatto di salute. I report del registro fino al 2016 dimostrano, secondo quanto riferisce il consigliere Martinelli, che Gubbio non ha incidenza maggiore di altre città umbre per tumori. Per tale ragione, da parte dei consiglieri, viene richiesto il ripristino del registro, in modo da evitare infondati allarmismi. Il primo cittadino Stirati, nella replica, ha rifiutato l’immagine di una città dipinta come il luogo più avvelenato e pericoloso d’Italia e d’Europa, pur ritenendo legittime le preoccupazioni di quei cittadini che vogliono avere delle risposte chiare. In ragione di ciò, l’Amministrazione Comunale si sta attivando con aziende e sindacati al fine di dare risposte che siano certe, scientifiche e oggettive per la costruzione di un percorso di chiarezza per i cittadini. Questo, a detta di Stirati, allo scopo di istituire un iter istituzionale serio e scongiurare “un fai da te” definito dal primo cittadino “pericoloso”. I consiglieri, soddisfatti nella risposta del sindaco all’interrogazione, hanno sottolineato come, al di là delle legittime opinioni, si debbano condannare certi linguaggi e previsioni di scenari apocalittici per il bene della città e della sua immagine.

Estratto da “L’Eugubino” n. 4 del 2020