RAPIDA STILETTATA DA NORD CON FORTI VENTI, MA POI SUBITO MITE HP DI MEZZA PRIMAVERA.

Nel titolo troviamo sintetizzato l’andamento che vi avevamo già prefigurato nel precedente appuntamento.
Solite “toccatine” fugaci di stampo tardo-invernale subito rimpiazzate da aria più mite. Una classica altalena di inizio primavera.
In questi due giorni appena trascorsi vogliamo solo far notare che, se qui nel nostro riquadro la sterile coperta nuvolosa non si è riuscita a squarciare, altrove (lasciamo stare le singole aree) la mitezza si è fatta sentire appieno, anche grazie all’effetto favonico: tra ieri e oggi in giro per l’Italia punte di +25 e in qualche località anche superiori.
Qua il grigiore ha inibito la radiazione e quindi ci siam dovuti accontentare dei +15/+16. Poco male.

Passiamo, però, a quel che è più d’interesse, ossia la giornata di SABATO (e in piccola parte pure domenica) che vedrà, come si diceva, un VELOCE FRONTE FREDDO di passaggio da nord e diretto, come spesso accade, verso sudest.
Questa incursione fredda, che ci prenderà di striscio, è figlia proprio del PROMONTORIO AD OMEGA (seppur non troppo ampio e mobile, ovvero non permanente) che nel frattempo andrà ad innalzarsi grazie allo sprofondamento di una saccatura in Est Atlantico, tra Azzorre, Canarie e Portogallo (e che probabilmente andrà a finire in cut-off col passar dei giorni): alla destra della saccatura, in un canonico gioco di ondulazioni, ecco salire la CAMPANA ANTICICLONICA SUL MEDITERRANEO.
È chiaro che, prima di poter prendere campo, tale promontorio alla sua destra, sempre in un gioco di ingranaggi, farà scivolare lungo il suo bordo orientale l’aria fredda di un’altra saccatura destinata ai Balcani e poi ancor più ad est.
Ecco dunque spiegata la “strusciata” fredda che vedremo scorrere tra sabato sera e domenica mattina prima della cupola di hp.

L’avvezione fredda partorirà per contrasto un minimo orografico sottovento alla catena Alpina (in zona padana) che poi transiterà attraverso il medio Adriatico nella giornata di sabato.
Già domenica mattina il minimo si sarà colmato e il fronte sarà scappato verso i Balcani.
Pertanto, ci aspetta un SABATO MOVIMENTATO, contraddistinto pure dai FORTI VENTI prima da ovest/sudovest e poi da nord/nordest come tipico quando il minimo se ne va verso le lande sudorientali.
In questa “nevrosi” atmosferica possono quindi scapparci fenomeni di tipo convettivo, qualche rovescio o anche fenomeno temporalesco distribuito a macchia. Ma, d’altra parte, mancherà omogeneità e uniformità nelle precipitazioni. Classico.
Sarà in tarda serata e nottetempo che entrerà aria più fredda (una -3 circa a circa 1400metri) ma sarà un’avvezione-lampo, che già verso l’alba di domenica avrà esaurito le “scorte” e sarà subito soppiantata dal ritorno del sereno, prima un po’ più fresco poi da lunedì, e soprattutto a seguire, molto più mite.

Nelle 2 carte mettiamo in evidenza le anomalie di temperatura (prendendo come riferimento la quota standard degli 850hpa=1450/1550 metri di altitudine pressappoco) durante l’avvezione fredda e poi sotto il promontorio subtropicale. Ognuno può facilmente apprezzare quell’altalena di cui parlavamo.

SABATO: mattinata senza troppi intoppi, ma cielo pullulante di nubi irregolari con annidamenti che potrebbero “sputare” qualche goccia da piovasco a vento.
Pomeriggio un po’ caotico, tra schiarite, “buchi” di azzurro e nuclei convettivi a macchia di leopardo, capaci di scaricare qualche piovasco o sgrullo isolato.
Molto vento di libeccio.

Sarà in serata che comincerà ad affluire aria più fredda e i venti, sempre intensi, ruoteranno da nord/nordest; verso il tramonto e fino alle prime ore notturne di domenica qualche nucleo più compatto passerà dall’Appennino tosco-emiliano a quello umbro-marchigiano con rovesci o piovaschi comunque disorganizzati. Non crediamo a fenomeni severi, vista anche la forte ventilazione.

DOMENICA-MERCOLEDÌ/GIOVEDÌ: prime ore di domenica, quelle notturne, con ultime manifestazioni (la quota neve si abbasserà, ma difficilmente la “snowline” si porterà sotto i 600-700 metri) che potrebbero vedere anche qualche fiocco misto ad acqua o gragnola.
Chiariamo immediatamente: stiamo parlando di un’eventualità abbastanza remota e inoltre senza futuro, visto che si risolverà nel giro di una manciata d’ore.

Da domenica mattina si restaurano gradualmente condizioni di bel tempo, prima con un sereno leggermente frizzante ma poi con progressivo ripristino di tutt’altra aria, quella subtropicale. Si danno, al momento, solo delle velature tra mercoledì e giovedì, al limite buone solo per appannare leggermente la tavolozza. Vista la distanza, ogni variazioni di rilievo saremo pronti a darla. Ma oggettivamente, per ora, poco di destabilizzante intravediamo.
Albe ancora frizzanti e soggette a inversione termica fino a lunedì o martedì.
Condizione abbastanza stabile e mite che potrebbe reggere fino alla Pasqua, ma del fine settimana santo riparleremo nel prossimo bollettino.

TEMPERATURE E VENTI: facendoci guidare anche dagli spaghi in calce, vediamo la flessione termica, specie in quota, tra sabato e domenica mattina.
Comunque le massime tra sabato e domenica non dovrebbero scendere sotto i +14 nelle ore centrali, per poi impennare verso i +20 già lunedì e forse sfondando questa soglia nei giorni successivi.
Minime intorno ai +1/+3 fino a martedì mattina, con le naturali oscillazioni tra centro urbano e periferia/campagna.

Venti molto in forma, a pieno mantice, tra sabato e domenica mattina: libeccio e ponente fino a sabato pomeriggio, poi tramontana e grecale.
Si acquieteranno man mano nel pomeriggio di domenica.