PESCE D’APRILE… DELL’ARTICO. FASE FREDDA CON QUALCHE SORPRESINA, IN UNA TIPICA VARIABILITÀ CLIMATICA DI INIZIO PRIMAVERA.

Le piogge, arrivate con puntualità, hanno “battezzato” ampiamente i terreni, che non vedevano un carico simile addirittura da Natale.
E questa era quella che nel precedente bollettino avevamo definito Fase 1.
Ricorderete bene che alla Fase 1 sarebbe seguita la FASE 2, ovvero quella contraddistinta da UN’AVVEZIONE DI ARIA FREDDA DI TIPO ARTICO-MARITTIMO in ingresso dalla bassa Francia. È la cosiddetta “RODANATA”, tipo di dinamica che negli ultimi tempi non si era più vista. Una rodanata che sopraggiunge a primavera ormai iniziata e che va così ad accentuare i CONTRASTI TERMICI col flusso più mite e umido dei giorni scorsi e coi nostri mari chiusi, sicuramente capaci di sviluppare una ciclogenesi di tutto rispetto. Avremo infatti un MINIMO LIGURE abbastanza profondo (sui 985/990 millibar), che poi entro domenica mattina traslerà verso est/sudest. Un altro minimo più “morbido” dovrebbe formarsi sempre sul Mar Ligure domenica pomeriggio, ma i suoi effetti saranno più contenuti e ormai il “peggio” sarà passato.

La cosa particolare è che tale approfondimento depressionario sui nostri mari è, come già sappiamo, figlio di quella sinottica descritta nel precedente articolo: un Azzorre che sale a ponte verso l’Islanda e una saccatura (o lobo polare) che scende alla sua destra, carica di aria fredda (aria artico-marittima ma nei bassi strati anche un leggero apporto continentale, seppur solo temporaneo).
Questa massa d’aria fredda vedrà in alta quota fino a -34 gradi, mentre più in basso ci dovremmo aggirare sui -4 (a circa 1300 metri) nella fase più fredda. Se non fosse già Aprile sarebbe stato un evento tipicamente invernale nei suoi effetti.

La situazione andrà poi lentamente migliorando tra domenica e lunedì, pur permanendo ancora una certa instabilità, e nei giorni successivi non dovremmo risentire di particolari disturbi: un cut-off si staccherà dalla grande saccatura, diretto verso Gibilterra: per noi sarebbe soltanto variabilità, ma con buoni spazi di sole e temperature comunque in risalita netta. C’è da dire, però, che al momento non si scorgono recuperi di pressione tali da favorire un campo di hp ben consolidato. Ma ne riparleremo.

Per ora concentriamoci soprattutto su questo sabato, che sarà il giorno più nevrotico e freddo, con richiamo di venti al suolo da sud/sudovest ma sotto piena avvezione artica in rovesciamento dalle alte quote. Come intuibile, si accentuerà la FENOMENOLOGIA CONVETTIVA, cioè quella foriera anche di qualche fenomeno temporalesco o comunque di rovesci più intensi. Ma al contempo tale fenomenologia sarà più a macchia di leopardo, disomogeneamente distribuita. E nella turbolenza e nei contrasti ci potrà anche scappare qualche idrometeora particolare, ma tipica del periodo, come gragnola o graupeln.

SABATO: dopo qualche isolato piovasco sul finire di venerdì (che già avremo notato essere condito da instabilità convettiva con fenomeni discontinui), l’aria fredda sopraggiungerà da nordovest portando un calo termico: i termometri oscilleranno per tutto il giorno tra i +1,5 e +4 gradi.
Tra notte e prima mattina non si attendono sfoghi degni di nota, se non fugaci sgrulli.
Tra piena mattina e pomeriggio saremo nella fase più “critica”: fenomenologia convettiva ma intermittente, rovesci a ritmo alterno in un’atmosfera molto nervosa.
La quota neve (questo è il dilemma!) si abbasserà certamente, portandosi passo passo fin sui 500-600 metri.

[C’è da puntualizzare una cosa in questi casi, già di per sé molto complessi e ora ancor più visto il periodo: la quota neve è una soglia mobile, che oscilla in base a svariati parametri. Sarebbe impossibile e tedioso elencarli qui tutti, tipo radiosondaggio
Sintetizzando: l’altezza dello zero termico e l’intensità delle precipitazioni sono due cose fondamentali.
Lo zero termico sarà solo per qualche attimo vicino ai 500 metri. L’intensità (purtroppo) è una variabile poco controllabile. Diciamo che nel pomeriggio questa potrebbe accentuarsi e quindi spingere il limite delle nevicate quei 100/200 metri più in basso rispetto agli stimati 600/700 metri.
Se convettività, spinte verticali e rovesciamento di aria fredda dalle alte quote sono punti a favore, dall’altro dobbiamo metterci il fatto che siamo a inizio Aprile, che l’intermittenza non dà precipitazioni prolungate e costanti, che il vento da sudovest sarà sostenuto e ciò non favorisce una colonna d’aria ideale (la colonna subisce un continuo rimescolamento, anche quando entrerà aria più fredda), che l’aria è già molto satura di umidità relativa (non veniamo da giornate serene e secche con strati di inversione termica); d’altro canto, un’aria satura sarà facilitata a sollevarsi e a formare appunto le nubi a sviluppo verticale, quelle buone per rovesci di tipo convettivo.
Come vedete, una marea di fattori interrelati (e molti non li abbiamo elencati) debbono contribuire per il mix perfetto.]

Dopo questa ampia parentesi, concludiamo dicendo che, anche con qualche rovescio pomeridiano più intenso, non vediamo possibilità di accumulo. Tra le sfuriatelle della turbolenza non escludiamo qualche sgrullo di gragnola o graupeln, come già detto. Ultime precipitazioni dovrebbero esaurirsi in serata, lasciando comunque ancora cieli molto nuvolosi.
LA TOLLERANZA è la qualità richiesta in situazioni siffatte.

DOMENICA-LUNEDÌ: due giorni ancora abbastanza instabili, ma la fenomenologia sarà sempre più limitata e circoscritta e, fatta salva la fase notturna tra sabato e domenica e la prima mattina di domenica (del resto abbastanza povere di precipitazioni), ogni eventuale precipitazione sarà, in ogni modo, di tipo piovoso.
Nuvolosità da compatta a irregolare, con qualche sfogo rapido a singhiozzo. Anche qualche riapertura tra le nubi. Verso il tardo pomeriggio di lunedì i cieli dovrebbero per gran parte ripulirsi definitivamente.

MARTEDÌ-MERCOLEDÌ: al momento si prospettano due giornate abbastanza serene (specie martedì) e con netto rialzo termico nelle ore centrali. Mercoledì pomeriggio potrebbe avvicinarsi da ovest qualche propaggine del suddetto cut-off su Gibilterra, ricalamitato dal fronte polare, a questo punto disteso, con circolazione più zonale, lungo i paralleli.
Aumenterebbe la nuvolosità alta e stratificata ma per ora nulla di che. Comunque vada, arrivati a martedì sera, riaggiorneremo.

TEMPERATURE E VENTI: in calo le temperature dalla notte di venerdì e sabato sarà il giorno più invernale con massime che difficilmente saliranno sopra i +4/+5 gradi.
Da domenica parziale recupero nelle massime, nonostante un soleggiamento ancora poco presente. Da lunedì ulteriore risalita (torneremo sopra i +10), che sarà certamente più netta da martedì con ritorno a valori primaverili.
Le minime si attesteranno tra +0 e +2 gradi tra sabato e lunedì.
Venti tutti da sud/sudovest fino alle prime ore di domenica; poi da nordest.
Variabili ma in attenuazione poi.

In calce i soliti spaghi e il profondo minimo ligure di sabato con aria fredda alle sue spalle.