A CARNEVALE… LO SCHERZO È POLARE.
UN PO’ DI INVERNO A FINE INVERNO DI UN NON-INVERNO.

L’avevamo accennato soffusamente che, dopo il ritorno dell’hp tra martedì e giovedì (tutti abbiamo goduto del sole e di temperature diurne quasi primaverili), c’era nell’aria il profumo di qualche sorpresina fredda per questo fine settimana.
Ebbene, i centri di calcolo, in effetti, hanno giorno per giorno continuato a proporre e infine a confermare UN’IRRUZIONE FREDDA TRA FINE VENERDÌ E DOMENICA, ma con strascichi, a livello termico, anche ad inizio settimana.

Sintetizzando al massimo, tale irruzione di stampo artico-marittimo (ma poi con un discreto apporto continentale dalle zone russe europee e ucraine) è dovuta all’elevazione, a mo’ di ponte, di un cuneo di alta pressione, con asse sudovest-nordest, dal vicino Atlantico fin verso le zone scandinavo-baltiche.
Ecco quindi che lungo il perimetro orientale di tale figura scorreranno con moto quasi retrogrado delle MASSE D’ARIA FREDDE CON OBIETTIVO PIÙ OCCIDENTALE L’ITALIA CENTRO-MERIDIONALE E POI GRECIA E BALCANI.
Tale nocciolo freddo rimarrà poi stazionario a ronzare in quelle zone a inizio settimana, apportando comunque avvezione fredda seppure asciutta.
Il tutto rientra comunque nella circolazione avuta ultimamente, anche se un po’ traslata verso est e con un’ondulazione un po’ più ampia. Qualche disturbo ad un Vortice Polare e qualche scambio meridiano più interessante che sarebbero potute accadere prima, anche “una tantum”, volendo.
Ma è così. Vedremo nei prossimi appuntamenti se Marzo si travestirà da inverno con qualche sferzata ormai tardiva oppure questo episodio sarà solo una parentesi.

Il clou di questo peggioramento per le nostre zone sarà quindi da inquadrare TRA VENERDÌ SERA E DOMENICA MATTINA, visto che l’ingresso di aria polare sui nostri mari darà il la a una circolazione depressionaria secondaria (dinamica classica) con due minimi in successione, il primo ligure/alto-tirrenico (ma poco strutturato) e un secondo, subito dopo, sul medio-basso adriatico (poi diretto verso lo Ionio).
Il fronte freddo associato a tali minimi scorrerà piuttosto basso; poi, a chiudere il cerchio, il fronte occluso (la cosiddetta “ritornante”) colpirà sul Meridione e sul medio-basso Appennino, con noi proprio al limite per vedere qualche sbuffo di stau, tipo colpo di frusta.

Insomma, si inizierà con delle piogge (venerdì pomeriggio-sera) per poi vedere calare la quota neve con l’ingresso dell’aria più fredda: il limite delle nevicate si porterà tra i 400 e 600 metri. In fase occlusa (sabato sera/domenica) forse anche un pelo più in basso, ma ormai qui saremo solo di margine.

VENERDÌ: aumenta la nuvolosità sin dall’alba, ma la mattina non vedrà praticamente nulla: situazione di variabilità.
Qualche pioggerella del tutto isolata tra metà giornata e primo pomeriggio: tra variabile e instabile.
Tra pieno pomeriggio e sera ecco qualche pioggia più decisa e l’instabilità si farà molto marcata, fino al perturbato: fase migliore tra le 18 e le ore notturne di sabato, con graduale calo delle temperature.

SABATO: le prime ore, quelle notturne, vedranno le precipitazioni passare da stato acquoso a stato nevoso. In base all’intensità delle stesse il fiocco potrà reggere integro fino alle nostre quote e quindi non escludiamo un manto bianco all’alba di sabato.
In mattinata le precipitazioni si faranno più intermittenti anche se qualche buon nucleo nevoso si farà ancora vedere tra tarda mattina e primo pomeriggio.
Saremo già entrati nella fase di ritornante, col minimo ormai davanti al Gargano e in poche ore sul canale d’Otranto.
Le precipitazioni si faranno decisamente frammentarie quassù e si giocherà tra sbuffi disomogenei a vento e timide riaperture nel cielo lattiginoso.

DOMENICA-MERCOLEDÌ: dopo ultimi sprazzi da effetto stau nelle ore notturne e mattutine di domenica (ma parliamo davvero di scampoli, buoni più che altro per la dorsale marchigiana), via via il sole si rifarà strada squarciando le nubi durante il pomeriggio, con ultima residua instabilità a opporre quel po’ di resistenza.

Praticamente fino a mercoledì, a parte il freddo, che sarà ben avvertibile, non vedremo altro se non sole e qualche nube irregolare o addensamenti con scarsa attività convettiva sulla cresta appenninica.

TEMPERATURE E VENTI: crollo termico a partire da venerdì sera, quando al libeccio si sostituiranno tramontana e poi il solito grecale, abbastanza intenso sabato e domenica.
Temperature massime che, a parte venerdì, si porteranno poi tra i +6 e +10 gradi, difficilmente oltre.
Minime sotto lo zero, specie in valle, tra lunedì e mercoledì.

In calce un’idea degli accumuli nevosi previsti dal Centro Europeo di Reading entro metà domenica.
E una carta di anomalie termiche (i colori indicano le anomalie rispetto alla media e non le temperature effettive!) stimate a inizio settimana: notate il netto sotto media.

*NOTA: solito amorevole ammonimento. La previsione di una precipitazione nevosa è la cosa più complessa che c’è. Viepiù in una situazione molto al limite come è questo sistema frontale (sfuggente verso sudest) per noi umbri non prettamente addossati all’Appennino.
La tolleranza è il miglior pregio che si auspica dai nostri affezionati lettori.