VELOCE FRONTE FREDDO IN ARRIVO NOTTETEMPO, POI DI NUOVO HP.
L’INVERNO LATITA ANCORA.

Mentre questo lunedì si è caricato di umidità dai quadranti sudoccidentali (la fase cosiddetta prefrontale che avevamo preannunciato) con piogge perlopiù deboli, ecco che nella notte sopraggiungerà il FRONTE FREDDO DA NORDOVEST, ossia la frangia perturbata più atta alla convettività e a scontri tra masse d’aria: da una -20 in quota (intendiamo lassù a circa 5500 metri di altezza) passeremo a una -30 che è comunque un valore del tutto normale nel periodo invernale e tipico di aria polare-marittima o artico-marittima, cioè masse d’aria non continentali.
Sarà comunque un transito molto rapido, visto che SUBITO DOPO DA OVEST SI RIAFFACCERÀ L’HP AZZORRIANA PIÙ O MENO SVILUPPATA LUNGO I PARALLELI.
Basti guardare la carta sinottica che alleghiamo: notate il nocciolo freddo che praticamente si isola in un cut-off diretto verso Ionio, Egeo e coste libiche e a sinistra la distensione dell’Azzorre, che poi probabilmente si avvarrà (praticamente venerdì) anche di un parziale contributo africano vista la temporanea discesa di un’ansa depressionaria nel braccio di oceano tra Azzorre e Portogallo.
Noterete altresì quanto già spiegammo, ovvero la compattezza di un Vortice Polare tutto o quasi accorpato alle alte latitudini, cioè a casa sua.
Che è la causa delle mancate irruzioni fredde, dei mancati scambi meridiani e della carenza di precipitazioni in genere.
Questa infatti sarà solo una fugace parentesi prima del restaurarsi di condizioni di alta pressione.

Sottolineiamo però una particolarità: l’hp si distende ma il fronte polare, ovvero la linea di demarcazione tra l’hp e il Vortice polare si abbasserà un tantino di latitudine e con esso il flusso umido occidentale (stiamo parlando di un assetto generale a medio-lungo termine), pertanto, anche in assenza di piogge, l’hp potrebbe essere un po’ adombrata dalle classiche “maccaje”, il velo o coperchio stratificato di nubi medie o medio-basse del tutto innocuo, ma che potrà ostacolare il pieno soleggiamento.
Praticamente un Azzorre un po’ schiacciato in basso e quindi con l’Italia, specie centrosettentrionale, invischiata in questa fascia di confine con flusso umido occidentale. Ma sono sviluppi che puntualizzeremo volta per volta.

MARTEDÌ: a cavallo tra lunedì e martedì ecco in ingresso il fronte freddo dall’Alto Tirreno (con un minimo ligure ma poco profondo) e con esso qualche piovasco o anche rovescio, inquadrabili in fascia notturna e fino a prima mattina.
Tra tarda mattina e pomeriggio il fronte sarà già in allontanamento verso est e le precipitazioni si faranno del tutto sfilacciate e intermittenti, con qualche fenomeno convettivo a macchia. In serata cessazione definitiva dei fenomeni e prime timide riaperture.

MERCOLEDÌ-VENERDÌ: fase contraddistinta dal recupero di pressione descritto: grazie alla spinta azzorriana, dall’ansa della saccatura si staccherà quel cut-off diretto verso la Grecia, mentre il resto della massa fredda sfuggirà verso nordest.
Ancora nubi mattutine residue e poi variabilità con qualche timido segnale di instabilità tra stratocumuli, squarci di sereno e un po’ delle maccaje suddette.
Comunque, niente di che: semplice fase di transizione prima del più schietto rialzo di pressione.

Poco da dire tra giovedì e venerdì, appunto dominati dall’hp che venerdì si farà anche un po’ africana, come dicevamo.
Potrà permanere – a parte le solite nebbie o nubi basse di prima mattina – qualche velatura alta e un po’ di umidità appannante, visti i flussi miti da ponente; ma parliamo di scaramucce.
Aria più primaverile che invernale.

TEMPERATURE E VENTI: fino a martedì massime sotto i +10 per poi risalire verso i +11/+13 mercoledì e probabilmente anche sopra i +15 tra giovedì e venerdì: non si escludono punte di +17/+18 in giro se il soleggiamento non trovasse opposizione.
Venti sempre da ovest e sudovest senza la classica rotazione a grecale post-frontale, visto che il minimo, già fiacco, si dissolverà prima e non ci sarà occlusione: quando, col cut-off, il minimo si riformerà mercoledì pomeriggio/sera sarà ormai troppo ellenico per noi.