L’EPIFANIA TUTTO L’ATLANTICO SI PORTA VIA.

Già l’avevamo anticipato che dalla Befana saremmo entrati in una FASE PIÙ FREDDA E INTERESSANTE. Ricorderete il nitido colpo d’occhio degli spaghi tutti tendenti al ribasso.

Diamo una rapida occhiata sinottica: dopo la fase “calda” e questo limbo dominato da tanta umidità atlantica (ma perlopiù sterile) per correnti dominanti occidentali abbastanza miti, qualcosa si muove nello scacchiere euroatlantico: già un cuneo azzorriano, salito fin oltre la Scozia, sta facendo scendere quel primo fronte freddo di cui parlammo (in ingresso in questa sera del 5), dopodiché, nonostante il rafforzamento della depressione islandese, assisteremo TRA 6 E 10 GENNAIO alla DISCESA, come lungo uno scivolo, DI ARIA PRIMA POLARE-MARITTIMA POI ARTICO-MARITTIMA.
Sarà un treno di veloci fronti freddi (con annessi minimi di pressione in formazione sul Mar Ligure). Ne individuiamo 3: il primo tra 5 e 6, il secondo (molto fiacco) l’8 e il terzo tra 9 e 10.
Diciamo subito che il più intrigante sarà quest’ultimo, che però è il più lontano nel tempo. Diamo un’istantanea in carta di quel che potrebbe essere: un nocciolo abbastanza freddo, che scende dalla saccatura polare (alla destra del promontorio azzorriano che punta le isole britanniche) e si chiude come vortice quasi in fase di cut-off.
Su questa 3′ irruzione, la più decisa, dovremo per forza ritornare sopra. La possibilità di neve anche a quote di medio-bassa collina c’è, ma la distanza non ci permette di sparare certezze. Tanti sono i fattori in gioco, dalla situazione termica che si andrà a creare già prima (diciamo, in metafora, come troverà apparecchiata la tavola l’aria in arrivo), la posizione e la profondità del minimo, le isoterme in quota e l’intensità delle precipitazioni. Solo per citarne alcuni.

Tornando al breve termine, possiamo dire che i primi 2 fronti saranno normale amministrazione, anzi “un paio d’avventure, nulla di particolare” come canterebbe la Bertè.
Il primo già in azione si andrà sfaldando nottetempo proprio mente affluirà aria più fredda; il secondo sarà praticamente insensibile negli effetti di precipitazione: riuscirà soltanto a mantenere l’atmosfera in una circolazione abbastanza fredda.
Insomma, le attese sono tutte concentrate alla 3′ irruzione. Nel prossimo bollettino daremo tutti i dettagli.

In linea del tutto generale, vogliamo sottolineare che dopo un inizio di Dicembre brioso, la situazione si è appiattita e ancora non siamo in presenza di una configurazione veramente invernale (sarebbe troppo prolisso parlare di vortice polare, stratwarming, ponti di Voejkov ecc… che sono tra gli ingredienti tipici per un pattern veramente invernale, da ondata di freddo continentale), ma soltanto di veloci “strappi”, anche freddi sì, ma in un quadro che vede un vortice polare non ancora destrutturato o in crisi. Vedremo se la “botta” arriverà nella seconda parte del mese.

GIOVEDÌ 6: giornata prevalentemente nuvolosa, che nottetempo vedrà le ultime precipitazioni un po’ più convinte del fronte entrato mercoledì pomeriggio. Dall’alba precipitazioni che scemeranno ridotte ormai a blanda intensità. La quota neve, nonostante l’ingresso di aria più fredda, difficilmente riuscirà a scendere sotto i 700-800 metri. Nel pomeriggio-sera saremo nella fase occlusa del fronte, ma le precipitazioni saranno del tutto frammentarie e, al solito, appannaggio della dorsale appenninica e delle zone immediatamente adiacenti.
Qualche sconfinamento estemporaneo non lo escludiamo tra pomeriggio e sera ma parliamo di briciole e “sputazzi” in un cielo abbastanza caotico. In tarda serata progressive riaperture.

VENERDÌ 7- SABATO 8: due giornate sostanzialmente senza disturbi. Il primo fronte sarà ormai sfuggito a sudest nella mattina di venerdì e il sole riconquisterà il suo spazio. Solo qualche nebbia mattutina per inversione termica, con minime anche sotto lo zero specie in valle.
Già possibile ciò all’alba di venerdì se i cieli si saranno completamente puliti nottetempo.
Per il resto solo nubi sparse decorative o qualche appannamento tra la sera del 7 e la mattina dell’8 per parziale influsso del 2′ minimo descritto (in realtà 2 meso-minimi irrisori a staffetta), ma che sarà fiacco e girerà largo sul Tirreno, quindi praticamente insensibile qui.
Fino alla prima mattina del 9 la situazione reggerà in attesa del 3′ ingresso, quello della… speranza. Vedremo.

TEMPERATURE E VENTI: minime in calo fin sotto lo zero, soprattutto dall’alba di venerdì. Anche le massime difficilmente supereranno i 6-7 gradi.
Pur col sole, percezione di aria pungente e anche più fredda di quanto dirà il termometro tra venerdì e sabato per via del grecale, classicamente in ingresso da giovedì sera e in azione fino alla notte tra sabato e domenica.

In calce i soliti spaghi.