2 GIORNI IN COMPAGNIA DEL VORTICE FREDDO.
POI FREDDO MA VIA VIA PIU STABILE: PROBABILE FASE ANTICICLONICA PER IL RESTO DELLA SETTIMANA.

Eccoci ormai giunti alla fase clou che avevamo preannunciato. Quel VORTICE DI ESTRAZIONE POLARE (lo avevamo già pubblicato) che si protende dalla grande saccatura sovrastante si è confermato e, poi in fase di cut-off, si allontanerà verso sudest tra lunedì e martedì.
In breve diciamo che già a partire DA MARTEDÌ la strada sarà quella della RISTABILIZZAZIONE con recupero di pressione e INGERENZA DELL’ANTICICLONE DELLE AZZORRE, che gradualmente prenderà possesso dell’area britannica ed europea occidentale, lasciandoci inizialmente sul suo bordo più orientale (quindi sotto correnti fredde di grecale, ma prevalentemente asciutte) poi probabilmente, verso fine settimana, porterà il suo centro di massa un po’ più verso di noi, con annesso rialzo termico. Ma tutto cio vedremo di confermarlo nel prossimo bollettino.
Comunque, ancora fino a martedì/mercoledì potrebbe permanere qualche frammento di instabilità infiltrantesi dalla fredda saccatura che intanto sarà traslata più ad est, sempre in fase col vecchio cut-off ormai ellenico. Ma sarebbero minuzie isolatissime.

Ma ora concentriamoci sull’IRRUZIONE DEL 9-10 che vedrà un minimo al suolo in traslazione dal Mar Ligure (domenica prima mattina) fino al canale d’Otranto (domenica tarda sera/lunedì mattina) con sistema frontale annesso (prima veloce fronte freddo, poi fronte occluso o ritornante che dir si voglia un po’ più insistente come tempistica). Questi il tragitto e la cronologia.

DOMENICA: dal sereno scintillante, rigido e secco di oggi ci avvieremo tra notte e alba al progressivo addensamento di nuvolosità.
Proprio verso l’alba ecco entrare le prime precipitazioni da ovest: se il cuscino d’aria reggerà nottetempo abbastanza secco,con una colonna d’aria uniformemente fredda, già queste prime precipitazioni potranno essere a carattere nevoso, pur senza isoterme in quota così esageratamente fredde.
Un po’ a sfavore in questo quadro ci saranno delle correnti di libeccio/ostro in queste ore mattutine (ricordiamo che il minimo sarà sulle coste toscane in questa fase) ma secondo noi non particolarmente rilevanti per “scombinare” la colonna d’aria.
Tale breve fase di richiamo “mite” (per modo di dire) durerà ben poco: a mezza giornata il minimo attraverserà il centro Italia peninsulare e automaticamente i venti cominceranno a disporsi dai quadranti settentrionali (prima tramontana poi il classico grecale scuro).

Prevediamo ancora delle precipitazioni, pur se intermittenti, tra mezzodì e tardo pomeriggio, ancora di carattere nevoso, anche se la consistenza sarà al limite tra fiocco e fiocco fradicio.
La quota 500-600 metri sarà il discrimine. Aggiungiamo che, come sempre, l’intensità delle precipitazioni sarà un fattore di non poco conto: un rovescio più convinto abbasserebbe automaticamente la quota neve lasciando intatto il fiocco.

In serata ecco che entreremo nella fase propriamente occlusa: dopo le ore 20/22 le precipitazioni cominceranno a farsi più frammentarie e intermittenti, col grosso tutto addossato al versante marchigiano, abruzzese e molisano (classico effetto stau sulla dorsale e nelle aree immediatamente adiacenti).
Qua saremo in mano alle “fisime” di questo stau, che sfonderà al di qua della cresta a nuclei frammentari.

LUNEDÌ: tutta la giornata sarà guidata dalle suddette fisime. Comunque nuvolosità corposa e pochi gli squarci.
Ma le precipitazioni saranno molto ballerine, con minimo rialzo termico che lascerà la quota neve più verso i 600 che verso i 500 metri. Sarà tutto giocato sul lifting orografico, sullo sfondamento dei nuclei al di qua dell’Appennino. Come detto, ogni nucleo più intenso non darà problemi all’abbassamento della quota neve.
Non escludiamo un’alba con qualche cm di accumulo in più in un paesaggio già parzialmente imbiancato dalla giornata precedente.
Verso fine giornata saremo ormai agli sgoccioli e l’instabilità da marcata si farà più blanda. Da qui il via alla variabilità tra tarda sera e notte, con cieli molto caotici ma tendenti alla pulizia grazie al grecale chiaro, il classico spazzacamino.

DA MARTEDÌ: come detto, progressiva ristabilizzazione. Riaperture sin dalla notte tra lunedì e martedì, al netto di qualche nube bassa mattutina ma in veloce estinzione. Possiamo solo notare quel pizzico di instabilità residua intorno a mercoledì, ma per ora ne resteremmo quasi intonsi, se non per un po’ di nuvolosità irregolare decorativa o poco più.

Aria fredda a inizio settimana e fino a giovedì, con mattine abbastanza rigide, specie se associate a cieli sgombri, ma comunque saremo nella norma. Classica inversione termica in valle. Ancora fredde comunque anche le massime (non andremo sopra i +5/+7 tra martedì e giovedì). Teoricamente in aumento le massime e sotto zero le minime nella seconda parte della settimana, come detto, sotto progressiva ingerenza azzorriana. Ma ne riparleremo.
Vento dominante sempre il grecale, da domenica sera a tutto giovedì.

NOTA: attecchimento e accumulo sono 2 punti complessi. E attaccarsi al numero un giochino poco realistico se si è compreso quanto analizzato.
Per stare al gioco, possiamo parlare di una mattina di domenica con qualche cm su tetti, prati e marciapiedi. Al solito più difficile l’attecchimento in strada.
A fine evento (diciamo lunedì tarda mattina come target) e con un po’ di buona sorte quei 5-10 cm come media potremmo anche vederli uniformemente un po’ ovunque.

In calce i soliti spaghi e una carta di accumulo nevoso dato entro lunedì pomeriggio.