La prima spolverata puramente coreografica, con un pizzico di fortuna, è arrivata (“…nella più rosea delle ipotesi ci risveglieremo con un velo di pochi cm”). Anche perché la linea delle precipitazioni si è fermata esattamente qua lasciando in ombra il nordovest regionale. 

Poi la ritornante serale è stata quel che pronosticammo: spizzichi stentati senza sostanza: ormai le prime riaperture erano già in atto.

Fiocco anche bello, a larga falda, la mattina, ma assai acquoso e destinato all’immediata fusione sotto i 650 metri (se non rimasugli negli anfratti più riparati). E così fu. Del resto, era la prima irruzione stagionale.

Ma questa è già storia, sicuramente non da grande memorialistica. 

 

Comunque sia, la stagione sembra iniziare sotto auspici effettivamente già invernali. 

Dopo la prima articata, LA CONFIGURAZIONE RIMARRÀ BLOCCATA PER UN PO’, con l’Azzorre, saldo in est Atlantico, che punta con un cuneo gli alti paralleli (fino in Islanda e Mar di Norvegia) e la saccatura polare che, in risposta dinamica, viene trascinata verso sud.

Probabile che quasi l’intera PRIMA DECADE del mese sia soggetta a PIÙ AFFONDI IN SERIE, tra polari-marittimi e artico-marittimi (masse d’aria dai quadranti di nord/nordovest). 

 

Senza dilungarci troppo, un PRIMO AFFONDO, come accennamo nel nostro ultimo, sarà in azione già giovedì, leggermente più occidentale rispetto al precedente, ma seguito comunque da un’irruzione di aria fredda.

UN SECONDO AFFONDO, al momento,  viene previsto dai modelli per il 5-6 (domenica-lunedì) e trainerà aria più fredda dal Centro-Nord Europa, quasi una replica dello scorso evento. Ma su questo, vista la distanza, daremo maggiori informazioni nel prossimo appuntamento.

 

GIOVEDÌ: giornata totalmente condizionata dal fronte in arrivo da ovest/nordovest con richiamo molto umido di libeccio, stavolta un po’ più “mite” del libeccio fresco della precedente perturbazione.

Pertanto nuvolosità a distesa sin dalla notte e piogge che da intensità blanda, a livello di pioviggine o poco più, si faranno più corpose dopo mezzodì con accumuli discreti una volta arrivati a prima serata (tanto per dare un numero, potremmo stare nell’ordine dei 20mm di media). In serata attenuazione delle precipitazioni e qualche timida riapertura. 

 

VENERDÌ-SABATO: saranno  due giorni di transizione tra il primo e il secondo affondo. 

Venerdì mattina sarà ormai entrata l’aria fredda a rimorchio della perturbazione di giovedì, il classico grecale mentre il minimo depressionario sarà ormai sfuggito a sudest, ma non è esclusa tra alba e mattina qualche residua isolata precipitazione, anche mista (la quota neve intanto sarà scesa di nuovo), ma parliamo di apparizioni fugaci, al solito con difficile sfondamento al di qua della dorsale appenninica. Sfiocchettio da stau sul preappennino, nei valichi, ma sottovento e sotto i 600 metri sarà più chimera che altro.

Poi via via le riaperture prenderanno il sopravvento in un’aria molto frizzante. 

 

Sabato non vedremo ancora guasti particolari: variabilità spiccata, tra sprazzi di sole e nuvolosità a zonzo. Alba ancora abbastanza rigida.

Poi le temperature si risolleveranno vista la rotazione delle correnti nuovamente da occidente.

Qualche blanda pioggia in arrivo tra tarda sera e nella  notte a cavallo della domenica.

 

DOMENICA: sarà alle porte quella seconda irruzione descritta. Ancora la distanza è tiranna, ma al momento non vediamo precipitazioni degne degne di nota: molto frammentarie e disomogenee e l’avvezione fredda sarà giusto ai nastri di partenza.

Sarà lunedì, con buona probabilità, la giornata più interessante. 

Ma di questa seconda irruzione appuntamento al prossimo bollettino. 

 

TEMPERATURE E VENTI: stabili i termometri fino a giovedì per poi scendere venerdì (il giorno più freddo) e rialzarsi di qualche grado sabato. Tra domenica sera e lunedì la nuova flessione in concomitanza della seconda irruzione. 

Venti sudoccidentali giovedì, di grecale venerdì e di nuovo sudoccidentali sabato e domenica.

 

In calce i soliti spaghi.