Titolo che sintetizza quella configurazione bloccata di cui parlammo e che ancor più probabilmente vedrà la prima decade del mese sotto un viavai di irruzioni tra artico-marittime e polari-marittime, intervallate da brevissime fasi anticicloniche (o meglio, di recupero di pressione). 
 
Già preparammo i nostri lettori a quella che nel precedente bollettino definimmo SECONDA IRRUZIONE (5-6 Dicembre). 
Tutto confermato a livello sinottico, ma in decremento le precipitazioni annesse. 
 
In breve, UNA SACCATURA RICOLMA DI ARIA FREDDA DAL MAR DEL NORD si sta per fiondare nel Mediterraneo centroccidentale, ove con dei minimi depressionari annessi (sinceramente poco strutturati) darà il via a qualche precipitazione. 
Poi il minimo traslerà al solito verso sudest lasciando SPAZIO MARTEDÌ A UNA TEMPORANEA PARENTESI ALTOPRESSORIA. 
Già verso la seconda parte di mercoledì si intravede un nuovo peggioramento e sempre in arrivo dai soliti quadranti: quelle reiterazioni di avvezioni fredde di cui si diceva. 
Probabilmente bisognerà attendere la seconda decade per riassaporare condizioni un po’ più stabili e “miti”. 
Ma del dopo Immacolata riparleremo.
 
Ora passiamo ai dettagli dell’imminente irruzione del 5-6 con una premessa: LA QUOTA NEVE DIFFICILMENTE SI ABBASSERÀ SOTTO I 600 METRI E, SOPRATTUTTO, LE PRECIPITAZIONI, NELLA FASE DI CALO TERMICO,  SONO VISTE MOLTO STRIMINZITE DAI MODELLI DI ELABORAZIONE. 
Ciò non toglie che con un po’ di fortuna qualche sbuffo ci scappi. 
 
DOMENICA: un primo minimo alto ma molto blando porterà nottetempo (tra notte di sabato e alba di domenica) qualche pioggia di scarsa entità. 
Qualche piovasco o rovescio un po’ più convinto potrà materializzarsi tra alba e prima mattina, comunque in mano a nuclei isolati. 
Tra mezzodì e tardo pomeriggio variabilità, tra rare pioggerelle o piovaschetti ormai da ricercare a fatica e qualche schiarita tra la coltre.
In serata ecco lambirci da nordovest il secondo minimo in formazione sul Mar Ligure, ma senza fenomenologia o davvero marginale. Intanto in serata comincia ad affluire aria più fredda in seno alla saccatura polare. Quota neve che scende sui 700 metri. 
 
LUNEDÌ: tra notte e alba il minimo trasla gradualmente verso il Tirreno calabrese (inizia la fase occlusa o ritornante); entra tramontana (subito seguita dal solito grecale), ma qua le precipitazioni latitano e probabilmente non vedremo niente, se non frammenti a vento del tutto irrilevanti e nubi da stau difficilmente in grado di “partorire” precipitazioni (saremmo comunque in una fase di acquaneve al massimo). 
Tra mattina e primo pomeriggio saremo nella piena fase di ritornante, ma una ritornante che… poco  ritorna per noi: colpi di frusta tra Marche, Abruzzo e Molise ma di qua dell’Appennino ben poca cosa. Con una buona dose di fortuna qualche “sputo” soffiato di nevischio misto è il massimo che si può pronosticare. Tra pomeriggio e prima serata graduali riaperture col minimo ormai in zona ionica. 
 
MARTEDÌ-INIZIO MERCOLEDÌ: interfase di tregua, come suddetto, perché già mercoledì pomeriggio ecco avvicinarsi il nuovo peggioramento. 
Martedì tra alba e prima mattina qualche nebbia o nube bassa e velature o lievi stratificazioni indotte da un innocuo meso-minimo ligure in veloce “rottura”. Poi in breve rivedremo il sole in un’aria molto frizzante grazie al grecale spazzacamino. 
Fino a mercoledì mattina reggerà questa situazione di tregua. Da mezza giornata nubi in aumento e qualche pioggia pomeridiana e soprattutto serale. Ma, vista la distanza, ci torneremo sopra su questo nuovo peggioramento.
 
TEMPERATURE E VENTI: da sudovest le correnti fino a domenica sera, poi breve tramontana e infine grecale fino a mercoledì mattina. 
Termometri in lieve discesa da domenica pomeriggio, ma le massime non scenderanno sotto i +5 (se non in caso di precipitazioni: limite minimo i +2/+3).
In lieve risalita tra martedì pomeriggio e mercoledì.
Alba di martedì da leggero sottozero in valle specialmente.
 
In calce una carta di copertura nevosa: secondo il prestigioso modello europeo (ma non solo) accumuli praticamente assenti in zona.
Ricordiamo in tralice che 4 fiocchi fradici o una sbuffata di nevischio non producono certo accumulo rilevabile.