L’HP DI SANTA LUCIA CI PROTEGGE, MA DA EST ARIA CONTINENTALE SI AFFACCIA ALLA PORTA ADRIATICA.

Questo sarà solo un bollettino di conferma di quanto avevamo già annunziato: dopo il cut-off italico (ora spostatosi verso est) l’alta pressione da ovest guadagna campo.
E così stiamo infatti apprezzando già da domenica.
Dopo l’occasione sfumata per un’imbiancatella (invero molto in bilico i modelli, nonostante un po’ di nostro ottimismo, ma i venti e conseguentemente le temperature non hanno girato favorevolmente e, nonostante un buon accumulo, la quota neve è rimasta sopra i 750 metri), ecco che ora UN PROMONTORIO DI HP PRENDERÀ POSSESSO DEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE E DA LÌ SALIRÀ (come tipico PROMONTORIO AD OMEGA) COL SUO CENTRO DI MASSA TRA FRANCIA E ISOLE BRITANNICHE (poi fino al Mar del Nord).
Pertanto noi saremo parzialmente protetti da questa campana, pur trovandoci sul suo bordo orientale, ovvero più esposti a CORRENTI FRESCHE DI GRECALE, ma senza segnali di vera instabilità se non per l’insidia delle INVERSIONI TERMICHE (vallate spesso sotto zero all’alba) e quindi delle NEBBIE MATTUTINE causa l’eccessivo ristagno di freddo e umido nei bassi strati. Di converso, nelle ore centrali potremo guadagnare qualche grado con l’ausilio del soleggiamento (massime comunque difficilmente sopra i +10/+13). 
Annotiamo però che, specie TRA MERCOLEDÌ E GIOVEDÌ, QUALCHE BLANDA INFILTRAZIONE DA EST potrà portare delle isolatissime precipitazioni sull’Appennino e delle “MACCAJE” (strato piu o meno persistente, ma poco spesso, di nubi  medio-basse) a schermare un po’ il soleggiamento. Ma niente di importante, se non le isoterme un po’ più basse.
Ricordiamo che le nebbie e le maccaje sono un tipico ingrediente delle alte pressioni invernali.
Venerdì dovremmo riguadagnare qualche grado nelle massime. 
FINO A FINE SETTIMANA QUESTO sarà L’ANDAMENTO, anche se tra sabato e domenica si intravede una dinamica minacciosa da est, come scritto nel titolo.
È proprio la configurazione sinottica che, con quel promontorio ad omega tendente a salire e ad isolarsi in Nordeuropa, agevolerà la DISCESA DI ARIA ARTICO-CONTINENTALE dalle zone lapponi e nord russe.
In carta potete facilmente apprezzare questo quadro. 
Al momento non crediamo che tale discesa, in un moto retrogrado, possa interessarci direttamente quanto a precipitazioni: vediamo più implicate le zone adriatiche medio-basse e il Sud.
Comunque, vista la distanza,  se ci fossero aggiustamenti nella traiettoria saremo solerti nell’aggiornarlo. D’altronde, parliamo di aria molto fredda, provenendo stavolta dai quadranti di nordest, e ogni eventuale precipitazione sarebbe facilmente nevosa anche in medio-bassa collina.
Aggiungiamo una carta di temperature (a circa 1300/1400 metri) in cui ben si nota l’aria più mite ad ovest e la minaccia fredda continentale che abborda l’Adriatico.
Con uno sguardo alle festività, ma molto traballante, vista l’esagerata distanza, diciamo che tale pattern sembra persistere, in una tipica configurazione bloccata, per diverso tempo e quindi le occasioni per bordate fredde retrograde di stampo continentale potrebbero ripresentarsi. Per un bianco Natale? Ora è pura fantasia. Avremo modo di riparlarne.