A cura di OLIMETEO

L'INVERNO BUSSA ALLA PORTA: QUALCHE “USCIO” SI APRE MA CON QUALCHE INCERTEZZA.

Proprio in queste ore (domenica mattina) è in arrivo una MASSA D'ARIA DI ORIGINE ARTICO−MARITTIMA che, come avevamo preannunciato, darà le PRIME SENSAZIONI INVERNALI SULLA PELLE.

La dinamica a larga scala era già stata spiegata e dalla carta sinottica lasciata intuire: Azzorre verso il Nord Atlantico e SACCATURA POLARE IN DISCESA MERIDIANA dal Mar glaciale artico.
Una tipica manovra invernale che sopraggiunge un po' “ex abrupto” dopo un Novembre privo di vere piogge Atlantiche, delle classiche perturbazioni da nordovest (piogge ne abbiamo avute ma solo grazie a quei cut−off isolati e dal raggio incisivo ma limitato nel Mediterraneo centroccidentale). Ma, senza sorprenderci troppo, ricordiamo che siamo alle porte dell'INVERNO METEOROLOGICO, che convenzionalmente inizia il 1' Dicembre.

Ovviamente si parte con un retroterra non particolarmente freddo (non siano in pieno inverno) e l'aria in arrivo necessiterà di diverse ore prima di guadagnare i bassi strati. Ricordiamo che sarà aria fredda, ma non la più fredda. Il suo spessore è però molto ampio, parte dalle alte quote per poi rovesciarsi fino a terra anche grazie attraverso le precipitazioni: più intense saranno maggiormente le isoterme fredde in quota (avremo al top dell'irruzione una −32 a circa 5300 metri) riusciranno a trasportare la massa artica verso il basso.

Sui nostri mari (ancora discretamente tiepidi) si formeranmo per contrasto dei minimi di pressione al suolo che dall'alto Tirreno trasleranno verso il basso Adriatico tra domenica e lunedì sera con un tipico fronte occluso (o ritornante). Martedì saremo ormai fuori da ogni circolazione depressionaria anche se la tregua sarà breve: l'hp si riaffaccerà con una parentesi fino a mercoledì per poi vedere una nuova saccatura in discesa da nord. L'irruzione di aria artica si potrebbe reiterare in questa prima settimana di Dicembre. Ma ne riparleremo.

Ora passiamo ai dettagli, soprattutto per la fase tardo domenicale e di lunedì, che sarà quella più interessante ma allo stesso tempo molto complessa da previsionare.
I modelli di elaborazione nonostante l'ormai breve distanza sono ancora discordi. Si invita quindi alla più sensibile TOLLERANZA.
È questa una situazione che per il nostro areale definire al limite è dir poco.
Ovviamente stiamo parlando delle possibilità di precipitazione e se tali precipitazioni assumeranno carattere nevoso.
Sappiamo per certo che le temperature caleranno molto e con esse pure la quota neve, che si porterà velocemente sotto i 1000 metri oggi e nottetempo e poi lunedì arriverà proprio intorno ai 500−600 metri.
Ogni minima variazione nelle isoterme farà oscillare subito di quei 100/150 metri questa soglia−limite.
Oltre a ciò, l'intensità delle precipitazioni sarà un altro fattore che in sé (per fisica) aiuterebbe ad abbassare questa stessa quota neve.

La matassa più complessa da dipanare sarà proprio l'individuazione di questi nuclei di precipitazione e la loro distribuzione: la nostra zona è, guarda caso, assolutamente al limite. Dalle ultimissime emissioni dei modelli ad area locale sembra maggiormente favorita l'Umbria medio−bassa, fino a Norcia, Cascia e Sibillini durante l'azione frontale di lunedì e poi le Marche e la dorsale appenninica in genere durante la fase occlusa di lunedì pomeriggio, anche grazie allo stau. Questione davvero di una manciata di chilometri per passare dal nulla alla precipitazione, seppur fiacca.
In generale, affidandoci maggiormente al modello inglese, qua non prevediamo accumuli degni di nota: si sta parlando di pochi millimetri o di nevischio al limite del fiocco fradicio senza possibilità di accumulo a 500 metri. Un'infarinatura sui nostri monti al di sopra dei 650/700 metri non la escludiamo, più coreografica che altro.

Ora proviamo a dare i dettagli.

DOMENICA: dopo le piogge notturne (anche più proficue delle attese) le precipitazioni fino al primo pomeriggio dovrebbero affievolirsi lasciando solo una coltre stratificata sterile. Intanto le temperature cominceranno ad abbassarsi. Nel pomeriggio qualche nuovo nucleo di precipitazioni potrà battere ma in maniera isolata: pioggia che comincerebbe a farsi mista intorno ai 600−700 metri, ma le correnti di sudovest non lasciano presagire ancora un calo così netto su valori sotto i 2−3 gradi centigradi per la zona urbana.
Tra tardo pomeriggio e sera un'interfase di riapertura tra il primo minimo che dal Mar Ligure sfilerà verso il Golfo di Trieste e il successivo, quello del lunedì, che dall'alto Tirreno si porterà poi sul canale d'Otranto e oltre.

LUNEDÌ: nottetempo il fronte freddo associato al minimo porterà qualche precipitazione (a carattere nevoso sui 600 metri) che, come accennato, sarebbe limitata alla fascia medio−bassa della regione. Qualche puntata più in alto non vogliamo escluderla ma non ci sembra avere grandi chance. Nella più rosea delle ipotesi ciò significherebbe un'alba con un velo di pochi centimetri.
Dalla mattina i venti ruoteranno a tramontana e grecale: saremo nella fase occlusa che, seguendo il modello inglese, non ci pare produttiva. Lo stau appenninico lavorerà discretamente nelle zone suddette: qua saranno spizzichi e fiocchi svolazzanti che cercheranno di ritagliarsi uno spazio tra le riaperture che vogliono rompere la coltre delle nubi.
Tra tardo pomeriggio e prima serata ultimi giochi, ma il velo progressivamente si squarcerà sempre più: “sputazzi” da effetto stau cercheranno ancora di varcare l'Appennino ma con arduo successo. In tarda serata riaperture via via più schiette. Temperature sempre più giù nel frattempo.

MARTEDÌ−MERCOLEDÌ: martedì sarà giornata molto nitida con un sole tipicamente invernale, aria pungente. Alba davvero rigida per il periodo. Solo qualche relitto di nube sparsa in giro.

Mercoledì non vede al momento grossi guasti, anche se riappariranno nuove nubi in giornata, sintomo del successivo peggioramento che illustravamo sopra. Giornata nel complesso variabile con minime possibilità per un piovasco isolato: le temperature saranno già risalite di qualche buon grado.

TEMPERATURE E VENTI: abbiamo grosso modo già fatto intendere come si svilupperanno questi parametri. Termometri che dal pomeriggio odierno scenderanno sotto i 5 per arrivare lunedì mattina non lontani dallo 0 termico. In giornata si risalirà verso i 4/ 5 ma dipenderà anche da eventuali ultime precipitazioni e copertura nuvolosa, che potrebbero mantenere la temperatura leggermente più bassa.
Martedì mattina andremo sotto zero, specie in valle. Le massime però risaliranno.
Venti inizialmente da sudovest, poi lunedì mattina sarà tramontana/grecale ma solo fino all'alba di martedì. Nuova rotazione da ovest tra martedì e mercoledì.

In calce i soliti spaghi del centro europeo e una carta che mette in risalto l'avvezione fredda alle porte.
Evitiamo di pubblicare troppe carte comparative per testimoniare come i modelli divergano anche a così breve distanza. Ci affidiamo alla vostra tolleranza.