VIA L’ALTA PRESSIONE, SETTIMANA MOVIMENTATA DA INCURSIONI NORDATLANTICHE.
RINFRESCATA SÌ, MA NELLA MEDIA DEL PERIODO.
Breve sguardo generale, come di prassi.
Dopo la parentesi anticlonica, che, come ben ponderato sin da lunedì, ci ha fatto godere di temperature prossime ai 20 gradi nelle ore centrali (ma con inversioni termiche mattutine e pronunciate escursioni diurne), ecco che il vecchio promontorio di hp verrà confinato al Mediterraneo più orientale dalla spinta azzorriana verso le isole britanniche: questa spinta, al solito, farà sì che dall’adiacente saccatura polare si staccherà UN NUOVO CUT−OFF (o goccia di aria fredda che dir si voglia). Tale vorticità sarà però destinata, almeno INIZIALMENTE, a ZONE IBERICHE, in un moto quasi retrogrado a partire dal Benelux verso sudovest.
È questa una tendenza che negli ultimi tempi si è riproposta varie volte: Mediterraneo più occidentale sotto il tiro di questi piccoli vortici chiusi. Quindi, non abbiamo visto vere e proprie perturbazioni ad ampio raggio con abbassamento del flusso polare principale, ma solo delle cellule isolate che si sono staccate per far visita alle nostre latitudini in zone circoscritte.
Però, VERSO GIOVEDÌ, TALE CUT−OFF ATTUERÀ UN AVVICINAMENTO più netto ALLA PENISOLA, perché nel frattempo UN’ALTRA CRESTA AZZORRIANA salirà ancor meglio in senso meridiano, stavolta fin verso la Groenlandia, e DARÀ MODO ALLA SACCATURA DI SCENDERE meglio verso i nostri paralleli. La saccatura entrarà così in contatto col cut−off mediterraneo, come calamitandolo, e i due sistemi faranno corpo unico perturbando l’atmosfera in maniera più decisa. Insomma, per la seconda parte di settimana si prevede un peggioramento in perfetto stile novembrino: freddo sì, ma non rigido, visto che l’avvezione sarà di stampo artico−marittimo (non dai quadranti continentali) e poi non veniamo da un periodo di freddo pregresso.
Ma di questa seconda fase discuteremo nei dettagli nel prossimo appuntamento. Ancora i dettagli sono da mettere a posto.
Concentriamoci quindi sulla prima fase, come detto, influenzata parzialmente dal cut−off decentrato verso zone iberiche. Comunque anche nel nostro bacino riuscirà a dare qualche effetto di marcata instabilità, anche perché nel BASSO TIRRENO si formerà UN PICCOLO MINIMO SECONDARIO TRA LUNEDÌ E MARTEDÌ (nella carta di temperature a 1500 metri circa facciamo notare la “goccia fredda” iberica e più a destra il nostro minimo a mesoscala tra Sardegna e basso Tirreno).
Le conseguenze per noi non saranno però di grossa entità fino a mercoledì, perché il minimo rimarrà un po’ basso e poco profondo.
Ora andiamo nel dettaglio delle giornate:
LUNEDÌ−MERCOLEDÌ: facciamo blocco unico di questa 3 giorni perché le precipitazioni alla fine saranno di debole entità e le giornate senza troppe differenze.
Dalla notte di domenica nuvolosità in aumento e tale copertura ci accompagnerà in maniera abbastanza costante. Qualche nebbia o nube più bassa mattutina. Le piogge saranno limitate a blande pioviggini intermittenti difficilmente inquadrabili in fasce orarie.
Un’instabilità in aumento che però non sarà granché insidiosa. Visto che i modelli non sono perfettamente allineati, aggiungiamo solo che per il modello americano (noi ci affidiamo generalmente al pressoché ineccepibile modello inglese) le influenze del minimo depressionario sarebbero anche minori, quindi con ancora qualche spazio per delle schiarite e la possibilità che il sole riesca ogni tanto a perforare lo strato di nubi.
GIOVEDÌ: questo il giorno del peggioramento che descrivevamo sopra. Ancora da puntualizzare, ma al momento vediamo in ingresso un fronte freddo da ovest (cut−off saccatura: vedi sopra) che da mezza giornata e fino alla prima serata potrà dispensare piogge più intense. La fase perturbata potrebbe accompagnarci anche nel fine settimana, ma ne riparleremo giocoforza. Se non dovessero vedersi variazioni nei sistemi di calcolo, il giovedì su questa linea dovrebbe procedere.
TEMPERATURE E VENTI: termometri che cominciano a perdere qualche “tacca” riportandosi verso le medie del periodo, soprattutto nelle massime: dai 13/ 14 di lunedì scenderemo verso i 10. Minime senza variazioni. Ovviamente albe più frizzanti in valle rispetto al centro urbano.
I venti, che in quota avranno un flusso molto umido da sudovest, al suolo invece continueranno a ruotare da est/nordest, ossia ancora grecale fino a giovedì mattina (un po’ più accentuato martedì).
In calce gli spaghi sintetizzano l’andamento.