A cura di OLIMETEO

VELOCE BREAK, MA CIRCOLAZIONE SEMPRE DOMINATA DALLE WESTERLIES.

In perfetta sincronia con quanto prevedemmo, LA FASE MITE (ribattezzata OTTOBRATA) CONTRADDISTINTA DA UN CAMPO DI HP AZZORRIANA SAREBBE STATA INTACCATA A PARTIRE DA GIOVEDÌ (queste furono le nostre parole).

Tant'è. Stiamo comunque parlando di un'erosione del campo anticiclonico abbastanza effimera, che dalla saccatura sovrastante (quel grande lobo del vortice polare cui facevamo cenno) vedrà intrufolarsi un lembo (un cosiddetto cavo d'onda: vedi carta sinottica) a latitudini mediterranee, con la formazione di un mediocre minimo sul Mar Ligure, al solito, in veloce traslazione verso sudest: isobare poco chiuse, precipitazioni molto frammentarie e circoscritte.

Come lungo un binario leggermente ondulato, le WESTERLIES del titolo, ossia i potenti venti occidentali che soffiano in alta quota, continueranno a spirare tese, praticamente DANDO ALLA CIRCOLAZIONE QUELLA DIRETTRICE OVEST−EST TIPICA DI UNA CONFIGURAZIONE LIVELLATA LUNGO I PARALLELI, con le perturbazioni e vorticità più importanti relegate alle alte latitudini (immaginate due cuscini sovrapposti).
In questo pattern, SOLO QUELLE LIEVI ONDULAZIONI faranno sì che da nord qualche ansa depressionaria del flusso principale si affacci sotto il 47' parallelo: ed ecco come si spiegano quei cavi d'onda o piccoli e veloci “strappi” (i famosi cut−off) che hanno giusto il tempo di perturbare l'atmosfera per poi essere spinti via dalla forza delle suddette westerlies.

Unico punto critico, ma ancora precoce da pronosticare, sarà la FORMAZIONE DI UN PICCOLO CENTRO DEPRESSIONARIO SULLE COSTE ALGERINO−TUNISINE NEL FINE SETTIMANA, immediatamente successivo al minimo Ligure che ci interessa più da vicino, e sempre figlio di brandelli di aria polare strappata alla saccatura−madre.
Tale vorticità potrebbe, tra domenica e inizio settimana, evolvere in ciclone simil−tropicale tra Tunisia e Mar Ionio apportando precipitazioni severe al Sud.
La sua lenta traslazione potrebbe fare da richiamo, da ponte di collegamento, a qualche altro piccolo impulso di aria polare in scorrimento dall'Atlantico verso est (nel treno zonale=ovest−est descritto sopra).
Cose appese a un filo e di cui dovremo necessariamente riparlare, anche se il trend rimane comunque votato al flusso zonale medio−alto, ovvero quei 2 “cuscini” di cui sopra: vortice polare sopra, Azzorre disteso lungo i paralleli sotto. Pertanto, nelle possibilità a medio−lungo termine (parliamo dell'ultima parte del mese) si intravede una nuova rimonta anticiclonica all'orizzonte.

Nel frattempo concentriamoci sulla seconda parte di questa settimana:

GIOVEDÌ: comincerà ad annidarsi maggiore nuvolosità, in un contesto ancora variabile in cui il sole cercherà ancora di ricavarsi qualche squarcio tra le nubi. Aria mite di richiamo prefrontale, ma davvero sparute le chance per qualche pioviggine isolata nel pomeriggio. Tipica giornata di transizione dalla stabilità all'instabilità.

VENERDÌ: questa la giornata più instabile. Il fronte freddo darà i suoi effetti a partire dall'alba. Aspettiamoci, dunque, qualche rovescio tra prima mattina e, seppur discontinuo, fino a tardo pomeriggio. In serata fattibile qualche schiarita.
La dinamica sarà molto circoscritta come areale, e l'Umbria può considerarsi addirittura fortunata nella frammentarietà di questo veloce fronte.

SABATO: il minimo sarà ormai saltato sulla sponda basso adriatica, anche se, come spesso accade, la fase occlusa del sistema (cosiddetta ritornante) darà ancora qualche nota di instabilità: classica fenomenologia sempre più addossata alla dorsale, col tipico effetto stau che cercherà di sconfinare al di qua con qualche pioggia.
Tentativo che, dopo breve tregua tra notte e prima mattina, sarà solo parzialmente coronato da successo nelle ore centrali: qualche spiovigginata o rapido piovasco e nulla più.
Già in serata cominceremo a “riveder le stelle”, con dissoluzione graduale della coltre, avvio di un recupero di pressione.

DOMENICA−LUNEDÌ: dall'alba di domenica la situazione sarà abbastanza tranquilla. Tornerà a splendere il sole, infastidito solo da qualche nebbiolina o nube bassa mattutina e da cumuli sparsi decorativi e innocui nelle ore diurne.

Nel tardo pomeriggio di lunedì qualche innocuo appannamento in agguato, per flusso umido in risalita da sud da quel già menzionato vortice tunisino. Tanta è la distanza che, come già detto, dovremo giocoforza riaggiornare sullo sviluppo e le ingerenze di questa depressione basso mediterranea.

TEMPERATURE E VENTI: richiamo di libeccio e ostro tra giovedì e venerdì, ossia richiamo mite e umido. Da sabato i venti ruoteranno al solito grecale prima scuro poi chiaro.
Termometri che vedranno una lieve flessione nelle massime, soprattutto tra venerdì e sabato, ma non eccessiva ( 15/ 17). Certo, senza sole battente, i 20 gradi di questi giorni non li avremo. Col ritorno del soleggiamento riguadagneremo qualcosina, ma poco, visto il flusso più fresco da nordest (tra i 16/ 18). In rialzo invece le minime tra giovedì e sabato grazie al coperchio nuvoloso.

In calce i classici spaghi d'insieme.