In merito al documento protocollato presso la pubblica amministrazione dal Comitato Ceri 2020, si è tenuto un incontro del Tavolo dei Ceri presso la residenza comunale.
In tale occasione, i Presidenti delle Associazioni e la Curia hanno voluto sottoscrivere un documento congiunto che riassumesse i contenuti espressi dalle rappresentanze e dai presenti tutti e che si allineasse con il sentimento del popolo eugubino che, tramite social, chiacchierate, o altre forme, si è espresso su quella proposta inviata come divisiva, non inclusiva e in concreto inattuabile in quelle forme oltre che inappropriata nel voler individuare solo nella Corsa l'essenza della Festa e la ritualità della giornata.

In allegato il documento sottoscritto dalle ns associazioni, chiamate in causa dai promotori della proposta; documento che è stato divulgato stamani in occasione della conferenza stampa tenuta dal Sindaco sul tema in oggetto.

La proposta formulata dal c.d. “Gruppo Ceri 2020” ai fini dell’organizzazione di una edizione straordinaria della Festa dei Ceri per il corrente anno 2021 deve essere rigettata (rectius: non presa in considerazione) per i seguenti motivi: a)− detta proposta, nei termini della sua formulazione, è stata già bocciata dai ceraioli santubaldari, sangiorgiari e santanoniari che nel recente referendum consultivo, quasi all’unanimità, si sono dichiarati favorevoli ad una edizione straordinaria della Festa dei Ceri, nel corso del corrente anno 2021, a condizione che la stessa si svolga nella forma canonica, così come ci è stata tramandata e come la conosciamo. L’intervenuta proroga dello stato di emergenza sul territorio nazionale fino alla data del 31−12−2021 e il (confermato) vigente assetto normativo, concretizzano condizioni ostative allo svolgimento della Festa in forma canonica, per le ragioni evidenziate nel decreto n. 5 del 19−04−2021 di annullamento della Festa per l’anno 2021; b)− fermo restando quanto esposto sub a), del tutto assorbente e concludente, nel merito, in maniera estremamente sintetica, si osserva quanto appresso. La proposta formulata dal c.d. “Gruppo Ceri 2020” ha innescato un infuocato dibattito nella comunità eugubina e, segnatamente, sui c.d. social, ove è largamente dominante il giudizio negativo per la natura discriminatoria, e divisiva della proposta, atteso che “…l’accesso ai luoghi della festa è riservato ai soli ceraioli attivi coinvolti… (1000 per ogni Cero) … Unici spettatori autorizzati saranno i residenti al centro storico in possesso del green pass…”. Festa, peraltro, notevolmente ridimensionata e stravolta rispetto al rito festivo nella forma canonica di festa aperta e di popolo, definita suggestivamente dal Vescovo Mons. Pietro Bottaccioli con l’espressione “sinfonia sociale”, perché in essa tutti partecipano e sono coinvolti: dal ceraiolo attivo sotto la stanga, alla ceraiola che grida e incita dalla finestra. Completamente cancellati momenti essenziali della Festa, quali il solenne tributo al Patrono Sant’Ubaldo attraverso la processione pomeridiana con la statua del Santo (preceduta dalla cerimonia dei vespri in cattedrale), in senso contrario lungo il percorso dei Ceri; la celebrazione religiosa delle ore 8,00 nella Chiesetta dei Muratori, la chiusura serale del triduo, le sfilate, ecc…, momenti tutti che suggellano l’unione viscerale del popolo eugubino con il proprio Santo Patrono. Del tutto obliterata pure la mostra dopo l’alzata, momento fondamentale e particolarmente toccante del rito per il saluto e l’omaggio ai ceraioli defunti, anziani e malati, gli ultimi dei quali, con il cuore pieno di emozione vedono ripagati i sacrifici di anni per tramandare la Festa, nella 2 sua integrità e con i valori ubaldiani, alle nuove generazioni; c)− per quanto concerne la Festa dei Ceri del 2022, pur confidando nel radicale e definitivo debellamento della pandemia grazie all’efficacia e ai risultati della vaccinazione in corso a livello mondiale, il Sindaco, in sinergia con le componenti della Festa e la comunità tutta, ha già preannunciato di avere intenzione di iniziare a lavorare, fin d’ora, in vista del maggio 2022, “…volendo ad ogni costo esorcizzare una terza rinuncia consecutiva al rito festivo in onore di Sant’Ubaldo e partendo con forte anticipo…”, in denegata ipotesi di permanenza della pandemia e del correlato quadro normativo. Verrà in ogni caso congegnata una festa di popolo, inclusiva, di cui ogni Eugubino potrà sentirsi parte. Al proposito, appare opportuno evidenziare e sottolineare che, una volta presa qualsiasi decisione in maniera ponderata e approfondita, esperiti tutti i necessari, rituali e prescritti percorsi, detta decisione non possa essere nuovamente rimessa in discussione sulla scorta di proposte più o meno estemporanee. Tale precisazione è conseguenza delle molteplici segnalazioni da parte di ceraioli/e, di cittadini/e esausti/e a causa delle polemiche e delle discussioni alimentate da un dibattito idoneo a disgregare, piuttosto che ad unire.
Gubbio, 24 Agosto 2021, Don Mirko Orsini, Giuseppe Allegrucci, Marco Cancellotti, Ubaldo Minelli, Patrick Salciarini, Alfredo Minelli.