[riceviamo e pubblichiamo da Ufficiostampa Comune di Gubbio]. − “La Regione Umbria ci ha chiesto, peraltro in tempi brevissimi, appunti e schede che riassumessero obiettivi e strategie dei territori guardando al Recovery Plan, il piano che individua le azioni da porre in essere per il rilancio dell’Italia dopo la pandemia. Parliamo di obiettivi strategici di livello altissimo, non una mera lista della spesa, quindi, ma indicazioni di ampio respiro, a beneficio di aree vaste”: così, in apertura di conferenza stampa, il sindaco di Gubbio Filippo Stirati ha introdotto la presentazione dei temi che egli stesso ha proposto alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e all’assessore Paola Agabiti. “Non abbiamo certo ragionato per Comuni e campanili: parliamo di fondi per milioni di euro − ha spiegato il sindaco − parliamo di progetti di altissima caratura, le schede che abbiamo inviato in Regione riguardano piani che promuovono l’Area Interna e implementano le relazioni territoriali con Regione Marche, Fabriano, Urbino, basso pesarese, aree collegate da sempre a noi, e sempre più vicine grazie a progetti, iniziative, eventi che ci legano e ci legheranno indissolubilmente”. Alla Regione sindaco e giunta, anzitutto, hanno chiesto come e dove collocare una serie di operazioni già da tempo scritte nell’agenda amministrativa, “a partire dal recupero dell’ex ospedale fino a tutto ciò che concerne i grandi progetti infrastrutturali. Dove collocare questo tipo di operazioni? Si tratta di rigenerazione urbana? Di progetti di area interna? Ora più che mai c’è, da parte nostra, necessità di capire come incasellare la programmazione”. Il tema infrastrutturale è certamente uno dei più caldi: “Due − ha chiarito il sindaco − sono le direttrici sulle quali vogliamo porre attenzione: la Perugia Ancona, anzitutto, che ormai è realtà, che ha aperto al nostro territorio uno sbocco importantissimo, vista la situazione di sofferenza logistica della quale soffrivamo. Guardare a quella direttrice significa per noi guardare a Fabriano, a quella realtà marchigiana che, a sua volta, tanto volentieri si rivolge anche a noi. E poi c’è la Contessa, Urbino, Fano, il basso pesarese: l’ammodernamento della viabilità di questa tratta ormai per fortuna sta a cuore anche alle città della costa, e su questo vogliamo ragionare sulla base anche dei rapporti maturati grazie alle azioni del distretto appenninico umbro−marchigiano”. Tra le indicazioni inviate dal Comune di Gubbio a Tesei c’è anche il tema trasporto pubblico e la possibilità di collegamento agli snodi principali (alta velocità, porto, aeroporti), insieme all’implementazione dell’utilizzo di mezzi elettrici anche all’interno dei centri storici, così da ottimizzare il sistema di trasporto cittadino e proporre nuove, funzionali alternative al mezzo privato. “Quanto al tema ferrovia − ha detto Stirati − io sentivo parlare del raddoppio della tratta Orte−Falconara quando ancora ero un bambino. In merito alla variante ferroviaria di cui si parla negli ultimi anni (Assisi − aeroporto di Perugia − Gubbio) e alla verifica di fattibilità annunciata dall’assessore Melasecche, aspettiamo una chiara indicazione rispetto alla volontà di Regione e Governo. Il Comune di Gubbio, anche su pronunciamento del Consiglio Comunale, guarda naturalmente con grande favore a tale progetto”. Il primo cittadino, in conferenza stampa insieme ad alcuni rappresentanti della giunta, in tema di mobilità sostenibile ha parlato anche di scale mobili, ascensori, piste ciclabili e percorsi trekking, “con una attenzione cruciale sul sentiero francescano: voglio augurarmi che su questo fronte la Regione sappia lavorare con la massima concentrazione. Il sentiero ha una valenza simbolica di attrattività e una bellezza di paesaggi e natura senza pari: mi auguro in questo senso una politica strategica che individui, oltre ai quasi cinque milioni che l’assessore Agabiti ha confermato nella loro destinazione per la manutenzione e la cura del sentiero, anche altri investimenti sul sentiero stesso. Noi ci candidiamo − ha spiegato il sindaco − a essere una città che dice la sua, anche attraverso luoghi di accoglienza e riferimento: penso per esempio all’ex mattatoio, che può diventare luogo di accoglienza e centro multimediale che racconti Francesco e in particolare l’episodio con il lupo. Credo molto nella Gubbio francescana e dobbiamo pretendere un riconoscimento più forte in questo senso”. E a proposito dell’ex mattatoio e dei luoghi da recuperare, il sindaco, oltre all’ex ospedale, ha citato anche il Palazzo delle Orfanelle, “per il quale era stato fatto dal Demanio un progetto per ricavarne un grande albergo: si tratta di operazioni che certo implicano il coinvolgimento di privati, ma che vanno coordinate nell’ottica di un rilancio del turismo e della ricettività”. Tra i temi trattati anche quello dell’ambiente, “con il parco del Monte Cucco e la sua sentieristica, ma anche con tutto il settore dei prodotti agricoli di qualità, dell’enogastronomia, del riconoscimento di un marchio che garantisca tipicità ed eccellenza”. Parlare di ambiente vuol dire però prima di tutto, come sottolineato da Stirati, “recuperare pienamente la titolarità di Comune e cittadini in tema di salute pubblica. Indagini, monitoraggi, studi specialistici: ci auguriamo che nel Recovery possano trovare spazio anche il riconoscimento e le risorse per sostenere queste politiche che noi abbiamo sintetizzato nello strumento dell’ecodistretto”. “Vogliamo poi lavorare su centro storico e abitabilità − ha detto Stirati − conservando residenza, commercio, artigianato e servizi in un equilibrio che non deve alterarsi. Abbiamo in programma importanti operazioni di valorizzazione dell’acropoli, dal Museo degli Antichi Umbri agli arconi, che ci auguriamo possano trovare un adeguato spazio”. Gli ultimi due temi, non certo in ordine di importanza, citati dal sindaco, sono stati la Gola del Bottaccione, “per la quale abbiamo l’importante progetto di un parco legato al tema dinosauri a San Benedetto”, e i siti archeologici: “Spero davvero − ha spiegato il sindaco − che l’atto assunto dalla Regione con approvazione di un ODG abbia un seguito, noi siamo pronti a metterci al tavolo per individuare azioni, strategie, risorse”. Sullo sfondo di tutto c’è il grande tema dell’innovazione digitale, rilanciato dalla pandemia e necessario, ha chiarito il sindaco, anche alla riduzione dei troppi svantaggi tecnologici che ancora oggi colpiscono la cittadinanza. “Si tratta di temi alti, progetti più che ambiziosi e grandi scelte strategiche − ha chiuso Stirati − che ci auguriamo tengano nella giusta considerazione sia la Regione Umbria sia la nostra realtà”.
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