Stiamo uscendo ora dalla sferzata fredda che ha attraversato il Mediterraneo occidentale dalla Spagna (neve a Madrid e non solo) fino a noi. Le attese non erano delle più esaltanti, ma qualcosa si è visto. Purtroppo la fascia dei 500 metri si è rivelata ancora soglia limite e sapevamo che domenica sarebbe stata molto ventata e nevischiosa.
Se manca la giusta intensità e persistenza nelle precipitazioni, non ci sarà mai attecchimento nella zona−limite. Migliore coreografia sopra i 600/700 metri.
Anche la ritornante di lunedì era prevista come una dinamica frammentaria, con stau marchigiano e qualche scavallamento nell’est umbro. Via via tale fase si è smorzata ulteriormente fino a rivelarsi pressoché nulla.

Ricordiamo per curiosità climatica i quasi 28 GRADI REGISTRATI AD OVEST DI MESSINA, grazie a quel richiamo africano di cui parlammo.

Ma archiviamo e guardiamo il futuro prossimo.

Finalmente, potremmo dire, UNA PARENTESI QUASI STABILE PER I PROSSIMI GIORNI. L’hp preme da ovest innalzandosi a ponte verso le isole britanniche, ma riuscendo a contenere tra Russia e Balcani le vorticità e il freddo più intenso (freddo con richiamo continentale). Noi CI TROVEREMO NELLA PROPAGGINE PIÙ ORIENTALE DELL’HP, soggetti ad un flusso abbastanza freddo, seppur secco. Pertanto non ci attendiamo fenomenologia.
Per ora i modelli sembrano confermare ciò, lasciando al limite del litorale ed entroterra adriatico qualche intrusione instabile.

Il seguito è ancora molto fumoso. Diciamo soltanto che le “grandi manovre” (stratosfera−troposfera) danno ancora chance per possibili occasioni veramente invernali, quelle severe tipo Buran, insomma, il freddo russo che potrebbe visitarci. Ma ne riparleremo.

MARTEDÌ−FINE SETTIMANA: semplifichiamo in un unico blocco l’evoluzione, premettendo che eventuali variazioni per fine step verranno segnalate. Nebbie o nubi basse di prima mattina in concomitanza col graduale recupero pressorio. Rivedremo un po’ di sole tra martedì e mercoledì, ma grosso modo pure nella seconda parte della settimana. Solo qualche minimo impulso instabile da est, ma roba obiettivamente di scarso tenore, traducibile con nuvolosità sparsa medio−alta e impercettibili rarissimi “sputi” dalla cresta appenninica verso ovest.

Aria sempre pungente (venti perlopiù da nord/nordest) prettamente invernale e temperature stabili, se non un minimo recupero delle massime tra mercoledì e giovedì.
Nelle 2 carte potete apprezzare le isoterme all’altezza di 1450/1500 metri circa: vedete ad ovest il rialzo per le zone tirreniche fino a giovedì, mentre ad est il catino freddo balcanico che fa elastico e cerca di portare il suo gelo verso di noi nella seconda parte della settimana.