[Riceviamo e pubblichiamo].
Raccolgo con attenzione, interesse e anche preoccupazione l’appello che è stato lanciato affinché l’Archivio di Stato possa essere riaperto e possa svolgere in maniera ordinaria la propria attività, consentendo agli studiosi e ai cittadini di frequentarlo, di studiare i documenti e di poterlo visitare quotidianamente.
Faccio presente che l’Archivio di Stato è un Ufficio decentrato dello Stato, non rientra direttamente nelle nostre competenze, anche se è evidente che una città come la nostra si preoccupa di mantenere un presidio come questo. Non a caso quando si minacciò, qualche anno fa lo spostamento in un’altra sede, in altra città, ci mobilitammo subito e demmo disponibilità a trovare una nuova soluzione, intervenendo direttamente anche con nostri spazi.
Per la verità poi l’Archivio di Stato ottenne da parte dei Francescani del Convento di San Francesco di proseguire la propria permanenza in quella sede fino al 2021.
Noi abbiamo detto da tempo che vogliamo fare dell’ex − Convento di San Pietro, attuale sede della Biblioteca Sperelliana, la “Cittadella della Cultura” e il luogo dove concentrare tutto il patrimonio archivistico e bibliotecario.
Il Comune si impegna tantissimo affinché i propri uffici e i propri presidi culturali siano sempre aperti e attivi, pieni di progetti, di iniziative, di gente, di giovani;è evidente che non si può però chiedere al Comune di risolvere unilateralmente anche i problemi di organizzazione degli uffici di altre istituzioni e in modo particolare, in questo caso, degli uffici dello Stato.
Se c’è l’assenza di una dipendente, per ragioni di forza maggiore, è necessario che le altre istituzioni provvedano con adeguate sostituzioni e mettendo a disposizione il personale necessario. Ho già avuto un confronto telefonico con la Soprintendenza Archivistica affinché questo problema venga affrontato e risolto rapidamente.
Noi abbiamo grande attenzione ai servizi e ai beni culturali della città e alla loro accessibilità, come dimostrano, ad esempio, l’apertura del Museo Civico per tutto l’anno, la grande e qualificata fruibilità della Biblioteca Sperelliana, la promozione della riapertura dell’Archivio comunale che ai tempi dell’insediamento di questa amministrazione, nel 2014, era chiuso, senza tener conto di tutte le attività storico−documentarie che abbiamo direttamente promosso con il nostro assessorato e con gli uffici culturali.