Proseguono gli appuntamenti del Festival del Medioevo, sabato 29 settembre dalle ore 10.30 alle ore 13.00, presso la Sala Consiliare di Palazzo Pretorio, è in programma la Tavola Rotonda “GUBBIO AL TEMPO DI GIOTTO. TESORI D’ARTE NELLA TERRA DI ODERISI”. L’incontro è dedicato alla mostra “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi”, curata da Giordana Benazzi, Elvio Lunghi e Enrica Neri Lusanna e ospitata in tre luoghi simbolo della città: il Palazzo dei Consoli, il Palazzo Ducale e il Museo Diocesano. “Un altro appuntamento di rilievo all’interno del programma del Festival del Medioevo ? dichiara il sindaco Stirati ? un momento di confronto su un progetto di eccellenza per la città all’interno di un grande evento, quale il Festival per promuovere la cultura del Medioevo italiano presso il grande pubblico. La Mostra è un evento epocale come non si vedeva da tempo a Gubbio, frutto di un grande lavoro di squadra, alla cui riuscita hanno contribuito in molti, non solo i promotori ma anche tanti sostenitori e sponsor. E’ un’operazione di grande rilievo scientifico e di recupero di opere che ci restituisce l’immagine di una città di media grandeza ma di grande rilievo politico e culturale, a cavallo tra la fine del Duecento e i primi decenni del Trecento”.
Un viaggio affascinante alla scoperta di splendide pitture su tavola, sculture, miniature e documenti che risalgonoall’epoca di Giotto, tra la fine del Duecento e la seconda metà del Trecento. Capolavori di Guido di Oderisi, il Maestro espressionista di Santa Chiara, poi identificato con Palmerino di Guido, Guiduccio Palmerucci, Mello da Gubbio e il Maestro di Figline, che dipinse le vetrate per la basilica di San Francesco ad Assisi e il grande Crocifisso nella chiesa di Santa Croce a Firenze, e che lasciò a Gubbio, nella chiesa di San Francesco, uno stupefacente polittico (www.gubbioaltempodigiotto.it). Coordina l’incontro l’assessore alla Cultura Augusto Ancillotti e sono in programma gli interventi di Francesco Mariucci, Elvio Lunghi, Giordana Benazzi e Enrica Neri Lusanna.