Anche per l’edizione 2018 il Festival del Medioevo può vantare la collaborazione con molte realtà dell’intero territorio eugubino per offrire un ventaglio di manifestazioni collaterali che arricchiscono i cinque giorni della manifestazione. Di particolare importanza la collaborazione offerta al Festival dai due poli scolastici superiori di Gubbio, impegnati a far conoscere la storia e le bellezze naturali del territorio.

Camminate e letture d'autore con gli studenti delle classi III e VI del Polo Liceale Mazzatinti come guide d'eccezione. La prenotazione è gratuita ma obbligatoria.

Saranno 3 i percorsi che turisti ed eugubini potranno vivere il 29 e il 30 settembre:

E buio fu: dalla Gola dell’Iridio all’acquedotto medievale
Da parco Ranghiasci all’acquedotto medievale
I misteri di Gubbio: dal demonio al sacro Graal
La Gola del Bottaccione (anche detta Gola dell'Iridio) è un importante sito naturalistico e scientifico tra il Monte Ingino e il Monte Calvo, a poche centinaia di metri dal centro di Gubbio. Unico dal punto di vista geologico: un vero e proprio “archivio della terra”. Famoso in tutto il mondo fino dagli Anni Settanta del Novecento, quando un geologo americano scoprì che uno strato di roccia presentava un'altissima concentrazione di iridio, metallo raro sulla terra ma presente nello spazio. Questa scoperta portò alla formulazione dell'ipotesi più plausibile, e cioè che la terra fu colpita da un grosso meteorite che nell'impatto avrebbe prodotto un enorme cratere (150¬200 Km di diametro), distruggendo interi ecosistemi e portando all'estinzione di tutti gli animali che erano direttamente legati a tale vegetazione. Tra questi i grandi dinosauri che dominavano la terra da milioni di anni. Solo gli organismi meno specializzati riuscirono a sopravvivere. Si può quindi affermare che grazie a questo sito geologico è stata trovata la causa che determinò l'estinzione dei dinosauri.

L'acquedotto medievale, da poco restaurato e riaperto al pubblico, offre una passeggiata mozzafiato sulle pendici del monte Ingino tra storia, ingegneria e natura.

Parco Ranghiasci è un luogo che fa sognare ad occhi aperti per quell’amore che portò il marchese eugubino a donare alla moglie Matilde Hobhouse un giardino all’inglese con una torre medievale, un tempietto, alberi e ombrosi viali proprio a ridosso delle mura storiche con scorci unici sulla città;
La filosofia di fondo di questo trekking letterario è quella del camminare lento per godere dei colori, dei suoni e delle bellezze di una città dallo straordinario patrimonio culturale.

Gli studenti tra i 16 e i 17 anni accompagneranno i visitatori. Le piccole soste serviranno a conoscere meglio i luoghi e le opere d'arte.

Le passeggiate slow saranno arricchite dalla lettura di brevi passi tratti dai capolavori della letteratura italiana ed europea.

TREKKING LETTERARI:
29 settembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30
30 settembre, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.
A guidare le visite saranno gli studenti impegnati nell'alternanza scuola − lavoro assieme alla docente Nicoletta Rampini, responsabile del progetto.
Visite guidate gratuite, previa prenotazione al numero: 349 7882304.
VIVI GUBBIO:

Il progetto è nato tre anni fa dalla volontà della professoressa Nicoletta Rampini assieme allo storico dell’arte Francesco Mariucci e al responsabile dell’Ufficio Cultura del Comune di Gubbio Matteo Morelli, con l’idea di formare i giovani eugubini alla conoscenza la bellezza della loro città grazie a delle lezioni tenute da storici e studiosi.
“Vivi Gubbio” fu un successo di partecipazione e di entusiasmo, tanto da convincere i promotori a trasformarlo in un vero e proprio servizio da mettere a disposizione degli organizzatori di grandi eventi per qualificare ancor più l’offerta per i turisti.
I ragazzi hanno così potuto spendere in modo concreto la formazione ricevuta garantendo dei tour ricchi di contenuti specifici. Si sono cimentati come guide culturali al servizio dei turisti e degli eugubini.
Le letture emozionali di alcuni passi di celebri capolavori lettarari rendono l'esperienza indimenticabile.
Grazie al progetto di alternanza scuola−lavoro, nell'edizione 2017 del Festival del Medioevo, insieme alle 4 classi delle scuole medie cittadine, sono state coinvolte più di cento persone.