[RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO]
«E’ una riapertura con una nuova attività di gestione nella ristorazione e tante iniziative, per promuovere un luogo che è testimonianza del passato e stimolo per le nuove generazioni » ha esordito il sindaco Filippo Mario Stirati, nel salutare questa mattina i presenti alla cerimonia di rilancio del ‘MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA’ e delle attività collaterali, che si trova in località Olmo Tondo, frazione di Cipolleto. «Questo luogo è un racconto demo/etno/antropologico ? ha proseguito Stirati ? della nostra vita contadina fino al dopoguerra, con ritmi, tempi ed economie legate ai cicli naturali della terra. Deve diventare un luogo di forte richiamo per visitatori e mondo della scuola, dentro il percoso del sistema museale e all’interno delle progettazioni di area vasta rappresentate dalle strategie delle Aree Interne ». Inaugurato nel maggio 2015, come Polo Integrato per la tutela e la valorizzazione della Cultura Contadina, il percorso comprende l’esposizione e le ricostruzioni di ambienti del passato agricolo, utili per la conoscenza delle origini, dell’economia, delle abitudini e anche delle difficoltà del periodo. La struttura è affidata alla gestione di ‘Gubbio Cultura Multiservizi’ e la casa?museo non vuole essere solo una proposta culturale ed un’offerta didattica ma una presenza attiva sul territorio, capace di riannodare un confronto?incontro tra le nuove generazioni ed il vissuto degli antenati e delle radici spesso dimenticate. « Un rinnovato impegno ? come ha ricordato Luca Baldelli in rappresentanza della Gubbio Cultura e Multiservizi ? per la ‘casa?museo’, nata grazie anche alla collaborazione di famiglie che hanno messo a disposizione materiali di loro proprietà. Riprenderemo gli incontri con le scuole, che sono stati finora positivi, con oltre 1.200 bambini, 300 solo nell’anno scolastico 2017 ? 2018, con un didattica specifica, come ‘mani in pasta’, per fare la crescia e altri piatti tipici della nostra cucina ». L’integrazione tra passato e presente è affidata a tecniche di comunicazione multimediale, che coinvolgono il visitatore alla scoperta dei lavori del passato dedicati all’agricoltura. Grazie alle immagini, ai suoni e agli odori dell’orto, l’ospite potrà vivere il museo in una sorta di esperienza sensoriale. Per completare i servizi di accoglienza, al piano terra della struttura, che era una casa colonica restaurata in varie fasi e con diversi contributi, c’è uno spazio dedicato alla foresteria, assegnata per 10 anni tramite gara per la gestione, alla ditta ‘L’ARTE CONTADINA’ di Federico e Daniela, con piatti della tradizione e materie prime del territorio.