Appena piove un po' più del previsto entrano in crisi diversi punti della città. Alcuni vicoli del Centro Storico diventano torrenti, ma anche strade di una certa larghezza (chi non ricorda il livello di guardia raggiunto in fondo la Calata de' Ferranti?). Le zone in cui però la situazione diventa insostenibile sono i parcheggi del Teatro Romano e soprattutto quello sterrato dell'ex Seminario, dove ancora una volta si è formato un “lago” dalle dimensioni record (vedi scatti fotografici con e senza interpretazione). Scatenando ancora l’ironia dei nostri concittadini sui vari social. La manutenzione ordinaria dovrebbe essere una priorità soprattutto per chi ritiene che la nostra sia una “città turistica”. Responsabili dell'amministrazione comunale e dipendenti a tutti i livelli dovrebbero seriamente e consapevolmente adoperarsi di più per risolvere questo problema senza lasciarsi andare al più deleterio lassismo o, peggio, menefreghismo. La foto mostra tra l'altro anche una folta edera che non fa “respirare” le mura urbiche. Come se non bastasse il “lago”. E a proposito di manutenzione in Via Savelli della Porta neanche 15 giorni fa intervento sul selciato lapideo e questi giorni toppa di catrame. Per sorridere ma non c’è niente da ridere pubblichiamo volentieri un brano di altre imprese goliardico?giornalistiche che sottolineava la manutenzione in Corso Garibaldi…manutenzione ormai alle porte: “Una rondine non fa primavera… ma basterà vedere anche uno solo degli “infaticabili” (si fa per dire) operai comunali adoperarsi a “rintoppolare” l'indomabile selciato porfideo della principale via eugubina per capire che sì! la primavera è in arrivo e con essa i Ceri. A livello mineralogico quello della pavimentazione in questione è uno dei pochi fenomeni che si “autoriproduce” alla fine dell'inverno e l'inizio della buona stagione. Per cui fra mpo' “Via ch'eccoli!!!” torneranno gli imperterriti operai comunali con l'«allegro sferragliare» del motopicco giù 'l Corso… Adesso sì che è primavera!”(Tratto da Gubbio Oggi edizione anni 90)
Siamo alle solite…
