I lavori della seconda giornata della 67esima Settimana liturgica nazionale (Gubbio, 22−25 agosto) si aprono con la celebrazione delle Lodi, presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia−Città della Pieve. Ecco di seguito il testo integrale della meditazione sulla Lettera ai Romani proposta dal Cardinale.

“Questo breve estratto dal capitolo tredicesimo della lettera ai Romani (Rm 13, 11b.12−13a) ha il carattere di una parenesi, di un invito a vivere nella luce del giorno. Ora, quasi alla conclusione dell’intero scritto ai cristiani di Roma, l’Apostolo ritorna su quanto aveva detto in apertura, invitando coloro che credono in Gesù a una nuova vita, incoraggiandoli a vivere il presente alla luce del futuro.
Nella prima metafora che incontriamo si parla del passaggio dal giorno alla notte. In una società molto diversa dalla nostra − quando ancora ci si alzava al sorgere del sole, e non con la luce artificiale − era necessario sfruttare tutte le ore di luce, per affrontare il lavoro che andava compiuto prima dell’arrivo della calura di mezzogiorno. Ma l’alternanza luce/tenebre e giorno/notte non è solo astronomica: già nell’antichità e nella Sacra Scrittura questa opposizione assumeva connotazioni morali ed escatologiche, che rappresentavano l’incontro con Dio. Si pensi solo all’espressione “giorno del Signore”, che fa leva appunto sull’idea dell’incontro con Lui nel chiarore della Sua luce.
La luce del nuovo giorno invita non solo a non oziare, ma anche a prepararsi alla lotta. Bisogna indossare le armi − quelle della luce − così come si leggerà anche nella lettera agli Efesini a proposito del “buon combattimento” che ci attende ogni mattina, la lotta che richiede di indossare «l’armatura di Dio» (Ef 6,13), con le armi della verità, della giustizia, del «vangelo della pace», della fede, e la spada che è la Parola di Dio (cf. Ef 6,13−15). Paolo, pur descrivendo la bellezza di una nuova giornata che sorge, non lascia i suoi lettori troppo “tranquilli”… Proprio come papa Francesco che ai giovani riuniti a Cracovia per la scorsa GMG, ha invitato loro a cercare «il bene per sé stesso, contenti di conservare il cuore pulito e di lottare pacificamente per l’onestà e la giustizia» (Omelia alla Messa del 31 luglio 2016).
L’invito dell’Apostolo sia anche per noi un monito che ci spinge ogni giorno, prima di tutto alla lode del Signore, che “per la sua grande misericordia egli ci ha rigenerati a una vita nuova” (cfr 1 Pt 1,3). Il culto del Signore nostro Dio è la prima cosa che ci deve stare a cuore all’inizio della giornata.

“Con il Sacrificio di lode, l’offerta delle labbra che rendono testimonianza al Signore, il canto dei salmi e degli inni − ricordava Paolo VI − vengono santificati dalla pietà religiosa le ore, i giorni e i tempi dell'anno, con al centro il Sacrificio Eucaristico come un sole splendente che trae tutto a sé”.
Se la vita del sacerdote e del cristiano non è ritmata da questa scansione del tempo che mette al centro la preghiera di lode, diventa un tempo confuso e in preda alla frenesia della vita moderna con i suoi tempi che non lasciano spazio alla preghiera e alla riflessione. D’altra parte è lo stesso Papa Francesco che nell’Evangelii Gaudium, nella formazione del popolo cristiano ci invita a dare più rilievo al tempo che allo spazio. Il Signore ci aiuti perciò a far tesoro di ogni ora che ci viene donata, per poter camminare tutti onestamente, in pieno giorno, e di compiere sempre la volontà di Dio.
Mi auguro che queste giornate di studio e di riflessione aiutino tutti noi a riscoprire il tempo di Dio e con questo il tempo buono della vita di ogni uomo. Auguro a tutti i partecipanti alla 67? Settimana Liturgia Nazionale di vivere qui a Gubbio un tempo proficuo per la loro vita di presbiteri, consacrati e di fedeli cristiani”.

Card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia−Città della Pieve