(Fonte TRG media)−Il progetto di rinfunzionalizzazione delle Logge dei Tiratoi di Gubbio compie un nuovo passo avanti. Il TAR dell'Umbria si è pronunciato respingendo in toto il ricorso inoltrato a suo tempo dall'associazione “Italia Nostra” contro il Comune di Gubbio, la Direzione regionale dei a Beni Culturali e nei confronti della Fondazione Carisp Perugia. Il ricorso chiedeva l'annullamento delle delibere autorizzative del Comune, fin dagli atti del Commissario D'Alessandro datati 2013 per giungere al Piano attuativo varato da Palazzo Pretorio nel 2015 e al contestuale Quadro Strategico di Valorizzazione. Ma “Italia Nostra contestava anche i pareri autorizzativi della Soprintendenza, sempre del 2013 e le note della Direzione regionale dei Beni Culturali che rinviavano al parere del Ministero Beni Culturali. Tutti pareri che − dalla commissione comunale per la qualità architettonica, al tavolo tecnico del Ministero dei Beni culturali fino alla direzione regionale dei Beni culturali − negli anni hanno sempre dato il via libera al progetto di rinfunzionalizzazione comprendente anche l'installazione di vetrate lungo il loggiato, punto dòlens della protesta di Italia Nostra così come del Comitato beni culturali nato proprio all'indomani della presentazione del progetto. Il ricorso al Tar dell'Umbria rappresentava una sorta di punto di non ritorno nel contenzioso legale instaurato da quasi 3 anni. E il Tar umbro ha respinto le istanze di Italia Nostra accogliendo le argomentazioni della difesa di Comune, Soprintendenza e Fondazione Carisp Perugia. Tra le righe della sentenza del tribunale amministrativo si evidenzia che le vetrate previste nel piano attuativo non determinano alcun aumento di volume non comportando la chiusura definitiva della loggiata essendo apribili o rimovibili come da prescrizioni della Soprintendenza; scopo dell'intervento è proprio quello della conservazione delle aperture del loggiato e il piano non rientra nei casi richiesti per le invocate procedure di Valutazione ambientale strategica. Nessuno stravolgimento delle aperture storiche originarie, recita ancora la sentenza del TAR, in quanto il progetto non altera la loro leggibilità come testimonianza storica. Altro sarebbero eventuali tamponature che ad esempio anche in passato avevano cancellato parzialmente la parte preesistente. Passaggio importante dell'atto del tribunale amministrativo e' il richiamo di quanto motivato dal Ministero Beni Culturali per il quale la chiusura delle logge e' indispensabile per la protezione e conservazione del bene oltre che elemento di garanzia per la fruizione dello stesso da parte della collettività. La fruibilità pubblica e' in funzione della stessa valorizzazione dei beni culturali non essendo sufficiente la sua conservazione. Il bene culturale è pubblico non come bene di appartenenza ma come bene di fruizione. E la scelta di chiusura con vetrate − prosegue la sentenza − non pare illogica ne' irragionevole rispetto allo scopo primario di conservazione specie in una situazione quale quella di forte degrado in cui versa l'immobile 600esco. Questi i passaggi essenziali della sentenza firmata dal TAR regionale con il collegio presieduto da Raffaele Potenza. Nel frattempo sono stati assegnati i lavori del piano che nel complesso prevede anche l'apertura di un passaggio verso piazza San Giovanni e la ristrutturazione dei vani interni all'immobile: ad operare saranno le imprese edili Pelucca Samuele e il gruppo Ecosuntek di Matteo Minelli.