Il 6 aprile prossimo il Santo Padre accenderà a Roma la “Fiamma del Ben…essere!”, simbolo della possibilità di affrontare con successo i problemi alimentari dell’umanità.

Con l’occasione ? in presenza di una rappresentanza degli organizzatori accompagnati in Vaticano dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli ? sarà festeggiato il trentesimo compleanno del progetto “Città del Ben…essere!”, avviato a Gubbio nel 1987 e poi esteso ai Comuni dell’Alta Umbria. Le attività del progetto affrontano sia gli aspetti etici, sia quelli scientifici della sana alimentazione, con un convincente successo nella prevenzione, ad esempio, del gozzo tiroideo.

L’accensione avverrà al termine dell’udienza generale del mercoledì e a papa Francesco verrà anche donata la ceramica creata per il trentennale del progetto, che rievoca il noto episodio avvenuto a Gubbio: il “prodigio” di san Francesco che ammansisce il Lupo. In questo caso l’immagine rappresenta il simbolo della speranza di “ammansire i lupi del millennio” che mettono in pericolo l’umanità intera.

La giornata, infatti, fa riferimento ai nuovi “17 Obiettivi di sviluppo sostenibile”, approvati dall’Assemblea delle Nazioni Unite a New York nel settembre 2015, che impegnano i 194 Stati aderenti ad attivarsi per raggiungere ? ad esempio ? l’istruzione universale, la parità di genere, la preservazione degli ecosistemi marini e terrestri, la salute e il benessere per tutti.

Il Centro studi nutrizione umana (Cesnu), in questa occasione, rivolge particolare attenzione al secondo obiettivo: “Fame zero entro il 2030”. Dunque, il Santo Padre accenderà la “Fiamma del Ben…essere!” per aggregare gli uomini di “buona volontà”, riscaldare i loro cuori per aprirsi alla solidarietà planetaria, illuminare le loro menti per cercare e trovare le soluzioni a un problema così grave, la malnutrizione, che ancora oggi causa quattro milioni di vittime in età infantile ogni anno (dati Unicef).

Il Cesnu, in collaborazione con la Usl Umbria 1, in questi anni ha affrontato patologie che rientrano nella malnutrizione per difetto (gozzo tiroideo da carenza iodica, malformazioni congenite dovute a carenza di acido folico in gravidanza, osteoporosi legata alla carenza di calcio e vitamina D), o per eccesso (stili di vita obesizzanti o eccesso di sale e pressione arteriosa) e il delicato tema dei modelli estetici femminili potenzialmente induttivi di disturbi del comportamento alimentare.

Le attività etiche fanno invece riferimento al progetto “mucche in comodato d’uso”, che prevede l’assegnazione di bovini a famiglie in Etiopia, in collaborazione con l’associazione “In missione con noi” di Bologna. La possibilità di utilizzare un capo di bestiame ? sia per la produzione di latte, per la riproduzione o per il lavoro agricolo ? cambia radicalmente la vita quotidiana e il destino di molte famiglie della zona.

Proprio una di queste mucche, la numero 153, è stata donata a una famiglia del territorio di Saula, con la dedica al Santo Padre. Della “mandria” di oltre 200 bovini già consegnati in Etiopia fanno parte anche i capi dedicati ai cardinali Maradiaga e Montenegro, al direttore di Caritas Internationalis, Roy, quello di Caritas Italiana, Soddu, e vari prelati tra cui il vescovo di Gubbio, Ceccobelli.
Note: in allegato le immagini della mucca donata alla famiglia etiope con la dedica di papa Francesco, la fiamma che sarà accesa dal Santo Padre e la formella in ceramica (realizzata da Rampini di Gubbio) con l’episodio di san Francesco e il Lupo, che sarà donata al Papa.