Cambiano i bisogni “socio?economici” e le urgenze del territorio. E, di conseguenza, è necessario adattare anche le risposte in termini di solidarietà e sussidiarietà.
Di volontariato in tempo di crisi si è parlato nella sala convegni dell'hotel “Ubaldi” di Gubbio, dove è stato tracciato un bilancio del progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio”. Una iniziativa promossa da Comune e Caritas diocesana di Gubbio, Cesvol Perugia e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che hanno chiamato a raccolta a Gubbio una serie di rappresentanti del terzo settore e del privato sociale a livello nazionale.
Un dibattito che è servito per fare il punto proprio sullo stato di salute del terzo settore, sulla solidarietà oggi, sulle parole nuove e i percorsi più attuali per declinare il volontariato ai giorni nostri. Un quadro che ha evidenziato la vivacità del privato sociale, che spesso si fa pure eccessiva frammentazione, tanto da richiedere la promozione di reti e di collaborazioni fra realtà che si occupano di segmenti specifici e omogenei di assistenza, associazionismo e volontariato. E, dall'altra parte, la frequente inadeguatezza del settore pubblico nella legislazione e progettazione sociale, nel reperimento di risorse e nell'interazione con il mondo della solidarietà organizzata, per la quale da tempo si parla di riforme, senza mai arrivare a ridisegnare un quadro serio e concreto del comparto.
Di tutto questo hanno parlato Franco Bagnarol, presidente del Movi (Movimento di volontariato italiano) che riunisce circa un migliaio di associazioni, Francesco Marsico, responsabile dell'area nazionale di Caritas italiana, Gianni Tarquini, vice presidente del Cesc Project (Coordinamento enti di servizio civile) e Salvatore Fabrizio, direttore del Cesvol di Perugia (Centro servizi per il volontariato).
La tavola rotonda è stata introdotta dal saluto del sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, dal vescovo della diocesi eugubina, mons. Mario Ceccobelli, e da presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Carlo Colaiacovo. Confortante l'annuncio che gli aiuti messi a disposizione delle famiglie eugubine colpite dalla crisi ? iniziati a partire da giugno 2013 ? potranno continuare ancora in futuro.
In due anni e mezzo sono stati distribuiti fondi per 455.949,38 euro, di cui 240 mila solo nel 2015. Destinatarie sono state le famiglie con redditi Isee al di sotto dei 7.000 euro. Gli aiuti ? per un tetto annuo massimo di 800 euro a famiglia ? erano destinati al pagamento di bollette, affitti, utenze domestiche.
Le richieste di contributi vanno presentate presso i Servizi sociali del Comune di Gubbio o presso la sede della Caritas diocesana in largo Alberaioli, nel quartiere di San Pietro.

NOTA: in allegato una foto della tavola rotonda (da sx: Tarquini, Marsico, Bagnarol, Fabrizio)