Il sindaco Filippo Mario Stirati sottolinea la piena riuscita dei due giorni che hanno caratterizzato il primo “Forum dei Bibliofili affamati”, tenutosi nella affollata Biblioteca Sperelliana il 16 e il 17 ottobre, con la direzione scientifica della docente dell’ Università di Bologna Maria Gioia Tavoni, e il coordinamento di Anna Buoninsegni e Barbara Sghiavetta. Dedicato all’ editore umanista Aldo Manuzio, inventore del corsivo e del libro tascabile, e in ricordo di Alessandro Sartori l’editore di ‘Arte Libro unaluna’, l’evento ha chiamato a raccolta da 11 regioni d’Italia stampatori di nicchia per libri di pregio, su carta di cotone e con caratteri mobili, tra cui Tallone, Pulcinoelefante, Beuchat, Edizioni dell'Angelo, Edizioni dell'Ombra, Luna e Gufo, Edizioni l'Obliquo, Il ragazzo innocuo e Arte Libro unaluna. Esperienza quest’ultima radicata a Gubbio, nel ‘Liceo Artistico G. Mazzatinti’ grazie alla volontà di Sartori e proseguita dopo la sua scomparsa dalla moglie Anna. « Un evento di eccezionale rilievo culturale e di respiro internazionale per la presenza dell’Università spagnola di Madrid ? commenta il sindaco Stirati ? che ha riportato Gubbio sulle pagine nazionali dei quotidiani, da ‘Repubblica’, alla ‘Stampa’, al ‘Corriere della Sera’, all’ ‘Avvenire’, al ‘Giornale’, tanto per citarne alcuni. Una serie di fattori hanno determinato il successo del Forum, seguito anche da tanti studenti: la presenza di qualificati relatori e figure illustri come l’ex Ministro Oliviero Diliberto in veste di appassionato bibliofilo, l’arrivo di Sgarbi da noi premiato come ‘rivoluzionario della cultura’ che oggi va conservata e protetta, la stesura di un ‘Manifesto’ dell’editoria di pregio, che abbiamo consegnato all’Onorevole Walter Verini. Abbiamo il dovere di contribuire a salvare l’ artigianato e nell’ arte del libro ci sono tanti mestieri, che possono rappresentare un futuro per i giovani e la valorizzazione del nostro patrimonio. Adotteremo il ‘Manifesto’ come istituzione e contribuiremo a diffonderlo». Vittorio Sgarbi, dopo aver elogiato l’iniziativa del Forum, ha dichiarato: « Il premio intitolato alla ‘rivoluzione’ coglie appieno l’essenza del mio pensiero e del mio modo di essere. E’ un’idea straordinaria che mi ha subito conquistato e con Gubbio stabiliremo legami ancora più stretti di quelli esistenti ». A riprova di questo, c’è l’eccezionale circostanza che ha visto Sgarbi, accompagnato dal sindaco Stirati, trattenersi oltre il dovuto facendo il giro dei beni monumentali e delle chiese di Gubbio, e finendo nell’atelier del pittore Oscar Piattella a Cantiano, incuriosito dal quadro che aveva ricevuto la mattina insieme all’opera su Galileo in edizione limitata di ‘Arte Libro unaluna’. L’Onorevole Verini, nel suo intervento di sabato mattina, oltre ad esprimere forte apprezzamento per l’idea del Forum, nata dal libro uscito lo scorso anno ‘Guida per Bibliofili Affamati’ curato da Tavoni e Sghiavetta, si è impegnato a creare sinergia tra i Ministeri Beni Culturali, Istruzione e Attività Produttive per consegnare ufficialmente il ‘Manifesto’, che nel frattempo sarà stampato su carta di cotone, e per trovare una via comune di rilancio e tutela dell’artigianato in campo editoriale e non solo. «Desideriamo che la tipografia rientri nelle scuole ? si legge nel testo del ‘Manifesto’ ? e che il libro manuale e la grafica tornino a essere maggiormente protagonisti di mostre e manifestazioni culturali». Perchè «l'arte del libro è una delle espressioni più alte e mirabili nell'evoluzione del pensiero e dell'umanità». A corollario, ci sono stati i laboratori della stampa attivati dai ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Urbino guidati dal docente Giovanni Turria, della carta fatta a mano con Mario Cini, della calligrafia e miniatura con Antonella Ratto, Giulia e Letizia Pedini.
Si alleganomanifesto e foto

1 Discendenti di Gutenberg per «tirature di bellezza perfetta»

NOI artigiani del libro, eredi di Gutenberg, figli di Manuzio e Bodoni, raccontiamo una storia vera dell'artigianato italiano.
Lavoriamo con saperi e sapienza, tra materiale e immateriale, dando pari dignità a mani e mente; i nostri laboratori di antico mestiere sono una fucina di precisione ed entusiasmo, dove si esercita una tenace resistenza culturale.

2 Il risveglio dei sensi

SIAMO editori affini e irripetibili, ciascuno nella propria identità, e desideriamo risvegliare tutti i sensi attraverso i libri da noi creati.
Sappiamo che esiste un punto di equilibrio da ricercare continuamente tra piombi e legni, inchiostro e colori, carte naturali e legature, spazio bianco e nero, illustrazioni e segni, bulino e matita; tale arduo percorso è corollario all’opera compiuta che non tradirà se stessa e verrà tenuta in mano a dimostrazione palese di quanto di necessario è stato fatto.
Professiamo il pensiero nel suo farsi armoniosamente sotto i nostri occhi, e ci opponiamo all’estinzione del libro frutto di tipografia manuale che anela a persistere perché il nostro è nutrimento classico, ma è anche quello della modernità e della sperimentazione. I nostri libri aspirano ad essere belli dentro e fuori: combiniamo un’attenta cura estetica a una rigorosa selezione dei testi, nella costante e ostinata ricerca di soluzioni inedite ed opere nuove secondo la migliore tradizione della microeditoria, da sempre fucina di giovani talenti e avanguardia nella scoperta di grandi nomi della letteratura internazionale.

3 «Noi gettati nell’azzardo infinito»

I CARATTERI sono l’unità mobile di un pensiero universale e di ciò che vogliamo essere in termini di consapevolezza e libertà.
Siamo rivoluzionari perché conservatori del bello, del manuale, di una dimensione umanistica del fare che rifugge ritmi consumistici e privilegia un'andatura a passo d'uomo. Siamo l’Italia che lavora tra le macerie dell’arte e della storia e siamo la pattuglia ostinata che conserva una forma tangibile di artigianato: i nostri libri, antichi e tecnologici allo stesso tempo, realizzati combinando diverse e raffinate tecniche.

4 L’eternità per un libro

IL LIBRO tipografico è un ecosistema di bibliodiversità, frontiera di un mondo di necessaria sapienza; non vogliamo vederlo deperire, ma al contrario desideriamo lasciarlo in eredità ai giovani, sempre più spogliati del valore della manualità.
Desideriamo donare alle future generazioni l’orgoglio del carattere impresso sulla fibra di cotone e la scoperta di un’avventura sempre nuova e appagante, esempio dell'eccellenza italiana.
Immaginiamo un nuovo amore per il fare, nuove condizioni e nuovi alleati per ideare, lavorare, promuovere, far circolare e vendere libri, all'insegna di un’etica del lavoro che faccia vivere sull'onesto prodotto delle proprie mani e del proprio intelletto, e non sia né scarto né speculazione.

5 Chiediamo

CHIEDIAMO considerazione, rispetto, visibilità; chiediamo tutela e sostegno dallo Stato, dalle regioni, dagli enti pubblici; desideriamo che la tipografia rientri nelle scuole e che il libro manuale e la grafica tornino ad essere maggiormente protagonisti di mostre e manifestazioni culturali.
Desideriamo contribuire a formare un gusto che coniughi bellezza e felicità: l’arte della tipografia è vera tecnologia e l’arte del libro è una delle espressioni più alte e mirabili nell’evoluzione del pensiero e dell’umanità.