E' questa la domanda che gli avventori degli stradoni si fanno alla vista della marginetta edificata, crediamo all'alba di un giorno qualsiasi, appena superata la porta di Sant'Ubaldo. E sì che ci siamo anche ricordati che da li a qualche metro c’è la Porta di Sant’Ubaldo bisognosa più di ogni altra cosa di immediati restauri e consolidamenti. Ma come faranno a realizzare questi lavori? Magari con i permessi delle Sovrintendenze. Potremmo appellarci a queste stesse mani per la sistemazione delle strade del centro storico o degli stradoni, che come si evince dalle foto necessitano di interventi, oppure della lastra di marmo con i versi della Divina Commedia, la famosa “lapide di Dante”. Ma non otterrebbero le autorizzazioni necessarie, ovviamente.
Le opere si fanno alla luce del sole, in trasparenza e condivisione. Altrimenti sono marcature di territorio belle e buone. E chiaramente i Comitati stanno a guardare: ad abboccare sono soli i pesci piccoli. E poi ancora: non si creerebbe un banale precedente? Tirate fuori statue e statuine, foto e fotine, potrebbe iniziare la caccia ai simboli dei Ceri. E’ iniziata la monumentalizzazione degli stradoni. Adesso tocca alle mute.