Spostamento ‘tecnico’ per lo svolgimento del ‘Premio Campiello’, a causa delle alte temperature di questi giorni che rendono impraticabile la Sala Trecentesca del Comune. Stesso programma e stesso orario, domani mercoledì 22 luglio alle ore 18 ma la sede sarà la SALA DELL’ARENGO sempre in piazza Grande, moderatore Giacomo Marinelli Andreoli. Questi i 5 libri finalisti: M. Balzano ‘L’ultimo arrivato’ (Sellerio) − Negli anni Cinquanta a spostarsi dal Meridione al Nord in cerca di lavoro non erano solo uomini e donne pronti all’esperienza e alla vita, ma anche bambini a volte più piccoli di dieci anni che mai si erano allontanati da casa; P. Colagrande ‘Senti le rane’ (Nottetempo) − Al tavolino di un bar, Gerasim racconta a Sogliani la storia di un terzo amico seduto poco più in là, ed è una storia molto avventurosa; V. Giacopini ‘La Mappa’ (Il Saggiatore) − Monti, laghi, colline, forre, fortilizi e contrafforti, borghi, strade, slarghi: vedere tutto, come se si fosse per aria, e tutto rappresentare in una mappa, con dettagli minuti, badando a distanze, rilievi, proporzioni: squadrare il mondo, illuminarlo, dargli ordine. È questo l’obiettivo di Serge Victor, ingegnere−cartografo al seguito di Napoleone; C. Pellegrino ‘Cade la terra’ (Giunti) − Alento è un borgo abbandonato che sembra rincorrere l’oblio, e che non vede l’ora di scomparire. Il paesaggio d’intorno frana ma, soprattutto, franano le anime dei fantasmi corporali che Estella, la protagonista di questo intenso e struggente romanzo, cerca di tenere in vita con disperato accudimento, realizzando la più difficile delle utopie: far coincidere la follia con la morale; A. Scurati ‘Il tempo migliore della nostra vita’ (Bompiani) − Leone Ginzburg rifiuta di giurare fedeltà al fascismo l’8 gennaio 1934. Pronunciando apertamente il suo “no”, imbocca la strada difficile che lo condurrà a diventare un eroe della Resistenza