L'inaugurazione dei lavori realizzati con i fondi della Fondazione Carisp Perugia. Soddisfatto il presidente Pascolini.

“E' un sogno che si avvera”: ha usato queste parole il presidente dell'associazione Quartiere di San Giuliano, Francesco Pascolini prima del taglio del nastro del restaurato vicolo sotterraneo di San Giovanni, oggi tornato a rifiorire come “vicolo della Gora”. Un sottopassaggio sconosciuto alla maggior parte degli eugubini che da via della Repubblica conduce nei meandri della piazza fino a rientrare nella zona a sud della stessa, con a fianco il fiume e le Logge dei Tiratori e sullo sfondo la chiesa di San Giovanni e l'acropoli di Gubbio. Ieri l'inaugurazione dei lavori realizzati dalla ditta Impresa Edile Eugubina, su progetto dell'arch. Paolo Capacciola e con i fondi della Fondazione Carisp Perugia, ha visto la presenza di tantissimi eugubini entusiasti di veder rinascere un angolo nascosto della città. “Una cerimonia importante perchè nasce dalla forza del volontariato − ha evidenziato il sindaco di Gubbio, Stirati − e dalla sinergia positiva con l'amministrazione comunale che a suo tempo ha concesso in comodato i locali all'associazione di quartiere. In quest'opera c'è l'eugubinità più autentica, la cultura, la tradizione e anche la qualità dell'arte muraria. La nostra comunità deve sentirsi grata di queste iniziative e proseguire sulla strada della forte collaborazione tra cittadini, istituzioni e volontariato”. A portare il saluto della Fondazione Carisp Perugia è stato delegato il membro del comitato di indirizzo, Antonio Lanuti: “L'aspetto più positivo di questa realizzazione sta proprio nella collaborazione positiva e virtuosa che si è innescata. Gubbio deve continua su questa strada, superando le divisioni e adoperandosi per il bene collettivo”. “E' il frutto dell'impegno di un gruppo di eugubini che amano la propria città − ha spiegato poi il presidente dell'associazione quartiere San Giuliano, Francesco Pascolini − L'energia che ci muove sta tutta qui. Come associazione vogliamo dimostrare che queste realtà non esistono solo per momenti conviviali ma anche per fare cultura e riscoprire pezzi di storia come questo”. Dopo il taglio del nastro, presente anche il presidente della Fondazione Carisp Perugia, Carlo Colaiacovo, è stato lo storico locale Fabrizio Cece a spiegare le origini di denominazione di “vicolo della Gora” che esisteva fino a 150 anni fa, tra la piazza e il molino preesistente lungo quella che oggi si chiama “vicolo delle Conce”: “Dunque − ha dichiarato Cece − per la prima volta non si crea un toponimo ma si recupera grazie a quest'opera meritoria dell'associazione”.