Siamo convinti che la data di sottoscrizione del protocollo d'intesa dello scorso 25 marzo siglata dai sindaci di Assisi e Gubbio verrà ricordata a lungo nella nostra città, così come si conviene alle ricorrenze importanti.

Un patto che di fatto ribadisce un profondo legame culturale e storico legato al nome di Francesco, ma anche una visione strategica, ambientale ed economica che non può che essere simile.

Una visione comune, tanto laica quanto religiosa, che contempla uno sforzo che va nella direzione di uno sviluppo armonico del territorio e proprio per questo, per i nostri settori può spingere a grandi margini di miglioramento.

Crediamo infatti che la progressiva terziarizzazione del nostro paese, possa essere ancora più marcata in città come Assisi e Gubbio, contraddistinte da una vocazione innata e da una ricchezza culturale, paesaggistica e architettonica che non teme confronti.

Tanto più quando si apre a integrazioni territoriali, che sono sicuramente una risorsa in un momento come questo in cui il turista è sempre più alla ricerca di sensazioni ed esperienze uniche ed irripetibili.

Una forte identità che le due città possono sicuramente offrire, allargandole magari alle altre significative realtà che insistono sul percorso le vie di Francesco.

In questo senso il protocollo può rappresentare una concreta occasione di crescita in particolare per gli operatori del terziario, ma anche per quelli degli altri settori a partire dall'agro−alimentare fino ad arrivare all'artigianato di pregio.

Tutto ciò si potrà realizzare se le due comunità saranno in grado di organizzarsi in una vision che veda nella qualità territoriale l'elemento centrale e in particolare nel turismo un volano di sviluppo integrato e intersettoriale.

In altre parole, le due città ancora più unite dal protocollo, potranno spostare più facilmente la competizione dal livello aziendale a quello territoriale.

E' superfluo ricordare che in questo contesto anche le nostre imprese dovranno raggiungere una visione sistemica e strategica, traducibile in politiche ed azioni coordinate.

Tanto più se si tiene presente che una destinazione sarà sempre più competitiva nella misura in cui può disporre di un appeal, capace di generare un'esperienza turistica superiore a quella offerta da territori alternativi e quindi concorrenti.

E da questo punto di vista, tale visione di città integrate non può che creare buoni presupposti.

Avremo quindi maggiori occasioni per valorizzare in maniera più compiuta alcuni punti chiave indispensabili per un ulteriore sviluppo turistico: cultura, eventi, tradizioni gastronomiche, prodotti tipici,  folklore e attività outdoor, sono tutte azioni che non possono che migliorare i flussi delle due città e tra le due città.

Possiamo ben affermare che questo protocollo è una grande sfida ed opportunità anche per le Confcommercio territoriali di Gubbio ed Assisi, che dovranno trovare occasioni di confronto e collaborazioni reciproche, superando ogni spontaneismo e localismo.

Da ultimo un sincero ringraziamento alla lungimiranza delle due Amministrazioni Comunali di Assisi e Gubbio e a tutti coloro che nel tempo hanno contribuito con le loro azioni a tale importante risultato.

 

Gubbio, 30/03/2015.

   Il Presidente

Giuseppe Belardi