Alle ore 09.50 dell’8 giugno 2014, la centrale operativa di Gubbio riceveva una segnalazione della presenza di un furgone nei pressi dello stadio comunale di Gualdo Tadino con all’interno una persona, presumibilmente deceduta. Immediatamente i Carabinieri del luogo insieme a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile si recavano sul posto per verificare l’accaduto. Effettivamente, all’interno dell’abitacolo di guida giaceva un uomo deceduto, identificato in FAGIANI Andrea, eugubino classe 1964, che presentava segni inequivocabili di assunzione di sostanze stupefacente; rinvenuta una siringa ma non la fiala. Le indagini iniziavano in particolare con l’analisi dei due telefoni cellulari trovati all’interno del furgone.
Tra le ultime utenze contattate infatti si verificava che alcune ore prima il FAGIANI aveva contattato, tra le altre, anche un’utenza intestata ad un nigeriano del 1980 residente a Perugia, conosciuto dalle Forze dell’Ordine per spaccio.
Dalla successiva attività tecnica di intercettazione si verificava che invece l’utenza era in uso a cittadino magrebino, sempre di Perugia, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina, che utilizzava tale utenza esclusivamente per tenere i contatti con gli acquirenti (alcuni dei quali identificati), con cui usava un linguaggio convenzionale riferendosi al primo tipo di sostanza con “C” ed al secondo tipo con “R”. L’identificazione, però, non era immediatamente possibile in quanto lo spacciatore evitava accuratamente di dire dove si trovasse e dava agli acquirenti di turno solo le ultime indicazioni quando già si trovavano sul posto. Luogo che poi veniva individuato nell’area in prossimità della Chiesa di San Francesco di Perugia. Sforzo e determinazione dei militari della Compagnia hanno portato, in data 26 giugno 2014, nella tarda ora serale, in Perugia, a seguito di un servizio di osservazione pedinamento, all’arresto in flagranza di spaccio del magrebino identificato per ASSILI Mohamed Hedi, tunisino trentottenne, senza fissa dimora, sedicente, irregolare sul territorio nazionale, gravato da numerosi precedenti di polizia, anche specifici, con diversi alias. Successivamente, l’ulteriore attività d’indagine consistita con “l’interrogatorio” di numerosi acquirenti, molti dei quali eugubini, permetteva di acclarare che l’ASSILI era in effetti colui che aveva ceduto la sostanza stupefacente al F. e che ne causò probabilmente la morte per “overdose”. Quindi, la Procura di Perugia, concordando con tali ipotesi investigative, richiedeva ed otteneva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’ASSILI. Questi, rintracciato alle ore 05.00 di ieri all’interno della propria abitazione nel centro di Perugia, veniva dichiarato nuovamente in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Perugia−Capanne, attesa la probabilità che questi si renda irreperibile e che possa comunque reiterare i reati per i quali viene perseguito.