Oggi pomeriggio alle 14,30 nella Chiesa di S. Pietro si svolgeranno i funerali di Alfio Cappannelli noto in Città come “Scelba”, deceduto il 26 gennaio all’età di 95 anni. Nella mattinata la salma è stata trasferita dall’abitazione di Largo Vescovato alla Chiesetta dei Neri dove Alfio riceverà l’ultimo saluto da parte dei ceraioli santantoniari.

Di loro è stato per lunghi anni guida sicura e affidabile con il suo bellissimo sguardo che sprigionava severità e autorevolezza a non finire.

Fondatore anch’Egli della Famiglia dei Santantoniari nel 1968, era stata ceraiolo e Capodieci nella Corsa del 1967. Così entusiasta che, i più anziani ricordano, all’altezza della Fonte della Callata dei Neri, staccò letteralmente le mani dalle stanghe, rischiando per un attimo di mettere a repentaglio la corretta traiettoria, per mettersi a battere le mani al grido di “Evviva Sant’Antonio…”fino al cambio della Statua!!! Atri tempi, altre Feste dei Ceri.

Una vita caratterizzata da passione e Ideali. Soprattutto di ideali.

Poco più che ventenne nel 1940, a guerra appena iniziata, si arruolò a Tarquinia nella Divisione Folgore contraddistinta allora dal basco di panno grigio−verde. Nel 1941 fece il suo primo lancio da paracadutista. Divenne talmente abile che presso Monte Romano fu invitato dal suo comandante ad effettuare una dimostrazione di abilità tecnica davanti al principe Umberto Emanuele.

Dopo i trasferimenti a Brindisi e Francavilla Fontana gli giunse l’ordine di partire per l’Africa inquadrato nella 3° Compagnia Folgore. Venne poi trasferito a Firenze da dove parti alcuni giorni dopo alla volta di Lubiana.

Partecipò tra il luglio e l’agosto nel 1943 anche alle operazioni in Sicilia.

Quando arrivò l’8 settembre, Alfio contrariamente a quanto fecero molti soldati italiani, scelte di seguire il proprio comandante e altri paracadutisti con cui formò una colonna per andare a combattere a Foggia.

Tornò a Gubbio il 14 settembre 1943, si arruolò subito nella Repubblica Sociale Italiana, operando in tutta l’Umbria come guastatore per recuperare le bombe inesplose fino a quando ricevette una lettera da un Suo capitano che lo avvertiva della ricostituzione della Folgore a Spoleto.

Nel dopoguerra e fino a quando le forze glielo hanno consentito, ha continuato la battaglia ideale, non rinnegando mai nulla del Suo passato, assieme ad uno sparuto gruppo di amici, nella sezione eugubina del MSI prima e poi di Alleanza Nazionale. Nel corso delle riunioni e convivi il suo grande carisma emergeva sempre e colpiva soprattutto i più giovani, affascinati dai suo tanti racconti.

Stasera Alfio raggiungerà fiero la sua cara sposa Velia con il suo bel sorriso e con in testa l’inseparabile basco grigio−verde.

L’Associazione Maggio Eugubino in tutte le sue componenti si stringe al lutto che ha colpito la Famiglia Cappannelli.