Il 3 ottobre a Gubbio, forum “Il valore del tempo nell'esperienza turistica”.
Cultura e artigianato, sport e natura, arte ed enogastronomia. L'elenco delle eccellenze che caratterizzano l'Appennino umbro−marchigiano potrebbe continuare a lungo. Ma, le molteplici ricchezze di questo territorio dell'Italia di mezzo possono essere “assaporate” al meglio solo in una dimensione di turismo lento, o “slow” come si usa dire al giorno d'oggi.

Proprio per proporre ai visitatori di vivere l'esperienza turistica in modo emozionante e profondo, nel novembre del 2013 − nell'Eremo di Fonte Avellana − è nato il Distretto dell'Appennino umbro−marchigiano. Continuando un percorso iniziato da cinque Rotary club delle due regioni fin dal 2009, enti locali e soggetti privati delle province di Ancona, Pesaro−Urbino, Perugiae della confinante fascia montana della provincia di Maceratahanno strettouna “alleanza” di area vasta − al di sopra dei confini comunali, provinciali e regionali − nella logica che l'unione sia davvero un punto di forza per tutti.

E' nato così il “Distretto della lentezza”, un progetto pilota ideato e curato dall'Associazione culturale per lo sviluppo dell'Appennino umbro−marchigiano.

Venerdì 3 ottobre, alle ore 17, sarà la città di Gubbioa ospitare la presentazione del progetto, con un forum sul tema “Il valore del tempo nell'esperienza turistica”, iniziativa realizzata con il patrocinio della Regione Umbria, dell'amministrazione comunale eugubina e il sostegno determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

Amministratori regionali e comunali, sociologi ed esperti di marketing territoriale, di certificazioni e di comunicazione si metteranno tutti intorno a un tavolo. L'obiettivo è quello di tracciare insieme la strada di una collaborazione sempre più stretta fra territori che condividono storia e arte, tradizioni e folclore, vocazione turistica e naturalistica. E con l'intento di rivitalizzare l'economia della montagna umbro−marchigiana con ogni tipo di iniziativa che possa portare innovazione, creatività e rilancio del patrimonio materiale e immateriale di cui il territorio è ricco.