Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza ha aperto al pubblico −fino al 2 febbraio 2015− la mostra “La ceramica che cambia. La scultura ceramica in Italia dal secondo dopoguerra” a cura di Claudia Casali. Da Fontana a Leoncillo, da Melotti a Ontani, un dialogo tra generazioni, con uno sguardo sovranazionale. La scultura ceramica in Italia dal secondo dopoguerra in mostra pone al centro della sua riflessione una materia, la ceramica, declinata nelle tante poetiche che hanno interessato il nostro XX secolo, includendo anche gli artisti stranieri che hanno notevolmente influito sulla produzione ceramica artistica nazionale. Quindi partendo da Asger Jorn, Albert Diato, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Leoncillo Leonardi, Nanni Valentini, per giungere ai più “contemporanei” come Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Bertozzi&Casoni (per citare i nomi più noti). Tra questi è stata inserita anche l’opera d’arte del maestro eugubino Aldo Ajò “Scena agreste” (1952, cm 69 x 58 x 4,5, maiolica dipinta in policromia, MIC, inv. n. 4683). Presente all’inaugurazione anche il Prof. Ettore A. Sannipoli che ha curato non solo i cataloghi dell’artista eugubino per le tante mostre antologiche ma anche la recensione dell’opera per questa occasione unica nel suo genere espositivo racchiusa in un prestigioso catalogo documentando un percorso di innovazione estetica e di novità linguistica. Neocubismo, informale, pop art, minimalismo, arte concettuale, figurazione saranno i temi analizzati per fornire uno sguardo, ad oggi inedito, di un percorso di grande eccellenza artistica nella quale l’Italia ha avuto un ruolo chiave e indiscusso. L’obbiettivo di questa mostra è ripercorrere le principali tappe della storia scultorea ceramica attraverso protagonisti che ne hanno cambiato le prospettive, grazie a contenuti innovativi e straordinariamente contemporanei. Per la prima volta vengono esposti assieme i grandi protagonisti del cambiamento della scultura ceramica. La ceramica contemporanea oggi è linguaggio privilegiato nel sistema dell’arte contemporanea e oggi più che mai diviene riferimento per tanta parte della produzione artistica giovanile. La mostra è organizzata grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e con il sostegno della Cassa di Risparmio di Cesena e di Regione Emilia Romagna, e con la collaborazione di un Comitato Scientifico di studiosi d’eccezione:
− Maria Vittoria Marini Clarelli, Soprintendente Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma;
− Luigi Ficacci, Soprintendente PSAE Bologna;
− Cecilia Chilosi, studiosa della ceramica ligure;
− Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera;
− Nico Stringa, storico dell’arte, docente all’Università Cà Foscari di Venezia,
− Claudia Casali, direttrice del MIC in Faenza.