Perde i colpi la nostra Gubbio.
Una mancata programmazione per la rivitalizzazione del Centro Storico, un significativo periodo di commissariamento inserito in un grave contesto economico nazionale e internazionale, stanno generando il venir meno di servizi, stanno limitando le aspettative, i progetti e la fiducia.
Nel nostro quartiere mentre siamo in attesa di capire gli sviluppi che avrà Parco Ranghiasci, se verrà tenuto aperto, se verrà chiuso, quando verranno “staccati” i contatori della corrente elettrica, altri interrogativi più pragmatici ci vengono alla mente.
Per sentito dire apprendiamo che gli ambulatori medici e la farmacia, insistenti a ridosso della Piazza Giordano Bruno, punto nevralgico e vitale del quartiere, possano essere spostati nelle zone di espansione urbana. Questi servizi oltre che importanti per la salute dei singoli cittadini, sono fondamentali per il mantenimento del tessuto sociale nel centro storico.
Intendiamoci, non stiamo a criticare le iniziative dei singoli imprenditori, tenuto conto che viviamo in un paese liberale e in un sistema di economia di mercato.
Naturalmente siamo preoccupati per il venir meno della qualità della vita nel centro storico, che rischia di diventare solo un parcheggio senza soluzione di continuità, un agglomerato dormitorio privato della sua gente e del suo genius loci.
Le associazioni di categoria lanciano allarmi, sono giustamente preoccupate. Dal “palazzo” silenzio e inerzia. Forse è il momento che ognuno faccia la sua parte e in tanti un passo indietro.
I proprietari di locali commerciali o in locazione in genere, pensino ad un calmiere temporaneo sugli affitti, gli imprenditori tornino ad investire (con coraggio) nel centro storico e non solo negli ormai troppi centri commerciali.
Gli utenti del traffico, residenti e non, gli operatori economici, utilizzino gli spazi del centro nel rispetto delle regole. Gli organi preposti al controllo, lo facciano con professionalità, amor proprio e comprensione.
Fra pochi mesi si terranno le elezioni amministrative, nessuno ancora sta parlando di Centro Storico e della sua valorizzazione. Invitiamo i futuri candidati alla guida della nostra Città ad inserire nei loro programmi in maniera prioritaria questa problematica.
Abbiamo esempi di città vicine che devono farci riflettere. Certe città dell’Umbria si sono spopolate per avere privilegiato i centri commerciali e le zone di espansione prive di socialità e di condivisione mentre i nuclei storici sono stati privati dei loro abitanti stanziali, diventando luoghi insicuri e in costante degrado.
Per tutti un appello ad amare questa città tutto l’anno e a fare qualcosa.
Per tutto questo pensiamo ove possibile al mantenimento dei servizi sanitari e farmaceutici nel quartiere di San Martino, in fondo il parcheggio del Seminario non è lontano e una Piazza in centro piena di gente è molto meglio di una trafficata arteria periferica.